L’estate è a pieno regime, il caldo è bello intenso e sicuramente molti di voi staranno leggendo il magazine di Margherita in posti più freschi e ventilati.
Oggi cerco di farvi fare un viaggio in montagna, con visioni, arte e creatività protagoniste, grazie a Vertigine Visioni contemporanee della montagna.
Una bella occasione, se vi trovate a Domodossola o dintorni, per unire le vacanze ad un indagine creativa collettiva.
Si tratta di una retrospettiva di ben ventuno artisti che interpretano la montagna e tutti i sogni e le visioni che essa ispira.
Non solo tele, ma anche video art e sculture saranno protagoniste a casa de Rodis.
Casa de Rodis è una location molto interessante per accogliere una mostra di arte contemporanea.
Un esempio di mix riuscito tra passato e presente, visto che si tratta di un palazzetto di origine medievale nell’antica piazza mercato.
È la casa che accoglie la collezione privata della famiglia Poscio, che conta capolavori di fine ottocento e inizio novecento.
Da qui parte il viaggio di Vertigine, perché il proposito artistico della mostra vuole essere un filo conduttore tra passato e presente.
Si ricollega infatti ai paesaggi e le vedute dipinte dagli artisti vigezzini dell’ottocento della collezione della famiglia.

Vertigine Visioni contemporanee della montagna dal 4 luglio al 5 settembre
La mostra rimane aperta per quasi tutta l’estate, e si chiama “vertigine” proprio per sintetizzare in una parola la sensazione che proprio il paesaggio montano e la montagna stessa infonde a chi la vive.
L’immaginario montano è interpretato in mille sfaccettature e viene proposto nelle linee delle vette alpine o nella geometria dei cristalli di neve.
Microcosmo e macrocosmo montano si intersecano in opere e dettagli che fluiscono in un racconto monotematico e allo stesso tempo completamente differente l’uno dall’altro.
Le interpretazioni della montagna esposte a Vertigine sono di varie tipologie: pittura, scultura, fotografia, installazioni in sito, video art. Tutte tecniche a favore della creatività “montana” e delle sensazioni che fa scaturire nell’anima degli artisti.

Il percorso di Vertigine comincia da Beuys
Segnalo questa iniziativa non solo per l’aria fresca che mi fa avvertire solo guardando le opere.
Questa iniziativa risulta interessante soprattutto per il collegamento concettuale ad uno degli artisti che più ammiro: Joseph Beuys.
La mostra lo ricorda in occasione dei cento anni dalla nascita, con un piccolo disegno in mostra e il manifesto originale “La rivoluzione siamo noi”.
Beuys aveva una connessione particolare con la montagna e anche il catalogo della mostra lo ricorda.
È infatti inserito un testo all’interno che racconta una testimonianza di Michele Buonuomo, storico dell’arte, che ha conosciuto Beuys personalmente.

Unire le vacanze ad un momento culturale per me è un grande piacere e occasione di arricchimento personale.
Se siete da quelle parti, provate ad immergervi nelle interpretazioni più disparate legate al paesaggio montano visitando Vertigine Visioni contemporanee della montagna.

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