Febbraio sta volgendo al termine e noi vi proponiamo un nuovo appuntamento che si terrà nei primi giorni di marzo: oggi parliamo di (un)fair.
(un)fair – an (un)expected fair è in programma a Milano, al Superstudio Maxi in via Moncucco 35, da venerdì 3 a domenica 5 marzo.
Vediamo insieme che cosa ci aspetta!

(un)EXPECTED ART FAIR è già alla sua seconda edizione.
(un)fair – an (un)expected fair ha raccolto tante adesioni e tanti apprezzamenti nella sua prima edizione.
Innanzitutto (un)fair è la fiera-non-fiera per la nuova generazione di collezionisti.
Possiamo immergerci in un’esperienza a 360 gradi con l’arte contemporanea.
(un)fair è il giusto posto dove trovare gallerie e artisti che stanno facendo la storia dei nostri giorni.
Eventi performativi, musica, conferenze: sono tantissimi gli strumenti pensati per scoprire nuove modalità di vivere l’arte contemporanea.
La prima edizione si è tenuta ad Aprile 2022.
Fin dall’inizio, (un)fair è piaciuta molto in quanto ironica negazione del concetto tradizionale di fiera d’arte.

(un)fair – an (un)expected fair vuole ribaltare i significati.
Partiamo dal nome.
Il titolo fa riferimento al termine fair – in inglese, fiera – e naturalmente ad unfair, parola che porta con sé inevitabilmente una connotazione negativa.
Lo scopo finale non è rappresentare l’ennesima fiera d’arte contemporanea ma un evento all’insegna della fair-ness.
Tutto è pensato a supporto del sistema dell’arte, con particolare attenzione a tematiche di grande importanza per il contemporaneo.
In questa dimensione, nella dimensione dell’arte e del contemporaneo, tutto è estremamente legato alla soggettività.
Cosa c’è di più soggettivo dell’espressione artistica?
La percezione di ciò che è innovativo o non innovativo, di tradizionale o non tradizionale, di giusto o sbagliato non è altro che un grande gioco di sguardi e di immaginazione.

Fiera o non-fiera?
Innovativo o tradizionale? Nuovo o già visto? Sorprendente o scontato? Straordinario o prevedibile?
(un)fair è una fiera d’arte contemporanea giovane e coraggiosa.
Nasce in piena pandemia, in un periodo in cui tutta l’Italia si ritrova in stand by, in attesa della fine di un lungo lockdown che ha costretto anche il mondo dell’arte ad una pausa e una riprogrammazione.
(un)fair vuole creare uno spazio per nuove relazioni, lavora fuori dagli schemi per avvicinare un nuovo e ampio pubblico all’arte contemporanea, sostenendo allo stesso tempo gallerie e artisti e la produzione artistica dei nostri giorni.
Sulle pagine di (un)fair è ancora possibile, per i più curiosi, scoprire le gallerie che hanno partecipato alla prima edizione.
Dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alla fotografia fino agli NFT: potete rivedervi un’anteprima degli artisti e delle opere che erano presenti in fiera.

(un)fair – an (un)expected fair prevede un ricco programma collaterale.
Non possono mancare attività come visite guidate non convenzionali, talks, workshop, performance, installazioni, attività per i più piccoli.
Giorno per giorno e giorno dopo giorno si può vivere sempre un nuovo programma.
Baste lasciarsi coinvolgere!
Si parte innanzitutto con l’inaugurazione, che si terrà dalle 18:00 di venerdì 2 marzo su invito.
L’opening party è una vera e propria visita in anteprima della fiera tra musica, drinks e qualche elemento inaspettato.
La selezione musicale della serata è a cura di Le Cannibale: si alterneranno Marquise e Marianne Mirage.
Infine, non può mancare il momento gioco con (un) “giro del mondo dell’arte”.
Sotto le vesti di un classico gioco dell’oca ideato da Giulio Alvigini, in collaborazione con Bonobolabo, ci sarà modo di spulciare tra i propri ricordi collezionati tra biennali, opening, fiere, mostre ed eventi.

L’evento si snoda su più livelli.
Per esempio, SENSU ha pensato e ideato per l’occasione un percorso olfattivo.
Quest’ultimo si snoda tra dieci gallerie della fiera con lo scopo di offrire un modo diverso di “percepire” l’opera d’arte.
Le opere vengono raccontante attraverso essenze create dall’artista olfattiva Francesca Casale, che condurrà due visite guidate domenica 5 marzo alle ore 11.00 e alle ore 14.00.
(un)fair non è stato inoltre disegnato solo per degli adulti.
Per i più piccoli è adebito uno spazio bimbi in collaborazione con Loplop Lot of People, Lot of Projects.
In questo luogo l’esperienza dell’arte diventa filtro per interpretare il mondo.
Quanti modi esistono di “vedere”?
Viene fatto largo alla multisensorialità!
Le opere d’arte che ispirano le attività sono riproposte attraverso filtri visivi, elementi olfattivi e sonori.
Infine, oltre ai laboratori troviamo anche uno spazio dedicato ai libri d’arte per tutte le età.

Lo spazio espositivo diventa un tessuto evocativo multisensoriale.
(un)fair – an (un)expected fair destina anche uno spazio alla pratica dello yoga e all’esperienza coreografica.
Con “YOG-ART” si può a tutti gli effetti praticare la disciplina dello Yoga circondati dall’arte.
Lo stesso fine è condiviso da MOVING – I HAVE BEEN MOVED BY THE ARTS, che è a tutti gli effetti un’esperienza coreografica per scoprire l’arte attraverso il movimento e audioguide d’eccezione.
Questa visita-danzata individua nella danza quello strumento per attivare il corpo percettivo dei visitatori, generando processi esperienziali non convenzionali.
Come mancare?