Questo appuntamento del mercoledì lo dedichiamo al grande Pier Paolo Pasolini e alla futura mostra “Sotto gli occhi del mondo”.

Pier Paolo Pasolini è tra i più grandi intellettuali del suo tempo e come pochi è attirato dallo strumento della macchina fotografica.

Sono centinaia e centinaia gli scatti prodotti dai fotografi dell’epoca, tra cui grandi nomi della fotografia internazionale, che lo immortalano nei gesti di vita pubblica e privata.

A tal proposito, la splendida Villa Manin a Codroipo in provincia di Udine, ospiterà una raccolta di queste fotografie per restituire una nuova immagine corale di Pasolini.

La mostra inaugura venerdì 23 settembre 2022 ma noi già ve ne parliamo, così che possiate già organizzare la vostra trasferta d’arte del mese.

Pier Paolo Pasolini ritratto da Jonas Mekas
Pier Paolo Pasolini ritratto da Jonas Mekas

Pier Paolo Pasolini è probabilmente l’artista più fotografato del Novecento.

Luoghi, momenti e incontri: Pier Paolo Pasolini si presta alla macchina fotografica in ogni tipo di situazione.

Ciò che lo contraddistingue, nella sua opera come nella sua vita privata, è essere uomo e artista di mondo e nel mondo.

A differenza di altri che non amavano posare per l’obiettivo, Pasolini vuole essere fissato su pellicola, posa consapevolmente per i fotografi.

Viene rincorso, inseguito, dall’obiettivo in ogni momento della sua vita.

Si trova spesso nella sua Roma, circondato da quei corpi – che tanto ama – e da quella società – che tanto disprezza.

Dagli anni Cinquanta alla sua morte, Pasolini attira gli occhi dei grandi nomi del settore fotografico che tentano di catturare la sua grande personalità in un’immagine.

Con grandi nomi citiamo Richard Avedon, Herbert List, Henri Cartier-Bresson, Duane Michals, ma anche Jerry Bauer, Jonas Mekas, Lütfi Özkök, Erika Rabau, Philippe Koudjina, Marli Shamir e tantissimi altri.

Potenti bianchi e neri e scatti a colore raccolgono tutti i pregi e le contraddizioni dell’intellettuale Pasolini.

Pier Paolo Pasolini a New York nel 1969 fotografato da Duane Michals
Pier Paolo Pasolini a New York nel 1969 fotografato da Duane Michals

Sono 170 i ritratti inediti, rari, non visti esposti in mostra.

È questo il numero di opere scelte per la location di Villa Manin.

La mostra è promossa dall’ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (Pordenone) e Cinemazero, sempre di Pordenone, associazione culturale nata nel 1978 per la volontà dei suoi fondatori di condividere la passione per il cinema con il più ampio pubblico possibile.

L’unione tra queste entità permette ora al pubblico di ammirare ‘volti’ nuovi di Pasolini, ritratti immortalati in giro per il mondo.

Perché in tutto il mondo vale la regola “dove la gioia è gioia e il dolore dolore”, estratto de “Le ceneri di Gramsci”, testo di Pasolini redatto nel 1957.

Così, da Roma a New York, dal Friuli a Parigi, dal Sud italia alle grandi città moderne, Pasolini ricerca sentimenti puri, nel bene e nel male.

Li racconta come solo lui sa fare.

Ogni fotografo che fa un ritratto di Pasolini fa coincidere allora la propria visione e quella di questo grande intellettuale.

Parliamo di immagini dall’intenso carattere simbolico, sincere ma che lasciano riflettere.

Pasolini nella casa di via Eufrate a Roma nel 1963 fotografato da Gideon Bachmann
Pasolini nella casa di via Eufrate a Roma nel 1963 fotografato da Gideon Bachmann

Un viaggio per immagini tra vita pubblica e privata.

Le fotografie che ritraggono Pier Paolo Pasolini si possono suddividere in due categorie.

Ci sono, per l’appunto, quelle che riguardano la sfera pubblica e la sfera privata.

Si contano ritratti con eleganti vestiti borghesi o in canottiera e costume da bagno, ritratti realizzati tra le mura di casa alla scrivania o per le strade.

Pier Paolo Pasolini è così: guarda e sfida il mondo, si fa solida presenza sia con il fisico che con la mente.

A volte è sorridente, a volte è serio.

Si presta all’obbiettivo perché sa che la fotografia è un mezzo fallace, mai logico.

Pasolini sa che la fotografia non è coerente, non è semplice ‘immagine ricordo’, non è mai un solo attimo di tempo fissato per sempre.

Non esiste niente “per sempre”, questo Pier Paolo Pasolini lo sa bene e lo sperimenta tutti i giorni sulla sua pelle.

Proprio per la sua formazione come poeta, mette in discussione tutto ciò che è logico e convenzionale.

Il tutto traspare nelle fotografie esposte nelle sale di Villa Manin e non solo.

Abbiamo infatti anche documenti come giornali, dichiarazioni, interviste e video che completano le fotografie esposte e le contestualizzano.

Un famoso ritratto realizzato da Richard Avedon
Un famoso ritratto realizzato da Richard Avedon

“Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo” è visitabile fino a domenica 8 gennaio 2022.

Lungo il percorso sarà la stessa voce dell’intellettuale, riprodotta in inedite sequenze audio, a rendere ‘presenti’ l’anima ed il corpo in continua ‘fuga’ di Pasolini.

Verrete catapultati in un particolare luogo o momento: dall’incontro di Pasolini con Man Ray al soggiorno a Stoccolma pochi giorni prima di essere ucciso, Pasolini nei Sud del mondo o in compagnia di Alberto Moravia, Dacia Maraini o Maria Callas.

Insomma, la mostra curata da Silvia Martín Gutiérrez vi farà immergere nella controversa ma comunque unica storia di questo grande del ‘900.

Veramente imperdibile!