Arte e moda made in Italy si incontrano ancora: alla Biennale di Venezia, Valentino sostiene il Padiglione Italia come main sponsor.

Protagonista della 59esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (fino al prossimo 27 novembre), il padiglione tricolore è, per la prima volta, rappresentato da un unico artista: Gian Maria Tosatti.

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Valentino sostiene il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2022, In mostra, l’opera di Gian Maria Tosatti, Storia della Notte e Destino delle Comete, curata da Eugenio Viola (Courtesy DGCC – MiC)

E il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, con l’amministratore delegato Jacopo Venturini, ha scelto di supportare il progetto espositivo.

In mostra alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, l’opera è intitolata Storia della Notte e Destino delle Comete, a cura di Eugenio Viola.

In Biennale, Valentino sostiene il Padiglione Italia nel dialogo creativo tra l’artista Gian Maria Tosatti e lo stilista Pierpaolo Piccioli

«Storia Della Notte e Destino Delle Comete è immaginata come una grande installazione ambientale che offre una visione suggestiva dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive, con uno sguardo propositivo e ottimista».

Con queste parole la maison Valentino racconta l’opera dell’artista Gian Maria Tosatti che con lo stilista Pierpaolo Piccioli ha instaurato un vero dialogo.

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Da sinistra, il direttore di Valentino, Pierpaolo Piccioli, l’artista Gian Maria Tosatti e il curatore Eugenio Viola (Courtesy of Valentino Spa)

Se oggi Valentino sostiene il Padiglione Italia in Biennale è, infatti, perché la comunione di valori tra i due creativi si è stabilita forte e potente.

Non solo, dal momento che Piccioli e Tosatti condividono la stessa curiosità e una ricerca volta a costruire una comunità eterogenea.

Come dichiarato dalla fashion house, si tratta di «una continua ricerca di diverse forme di espressione sempre mutevoli e inaspettate dalla sensibilità artistica diversa di forma in forma».

In altre parole, al centro dell’unione con cui Valentino sostiene il Padiglione Italia c’è una precisa consapevolezza dell’umano e del suo ruolo nella società contemporanea.

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Alcuni scatti del progetto espositivo Storia della Notte e Destino delle Comete (Courtesy DGCC – MiC)

Da un lato, il curatore Eugenio Viola ha scelto di proporre un progetto come una dichiarazione sulla contemporaneità.

L’obiettivo di Viola è «restituire una lettura coraggiosa del presente e dare all’Italia una voce unica».

Dall’altro, l’opera di Gian Maria Tosatti si configura «come un dispositivo intermediale che contiene in sé e fonde una pluralità di linguaggi».

Unendo riferimenti letterari alle arti visive, il teatro con la musica e la performance, Tosatti è stato quindi mosso dall’intento di creare nel visitatore una nuova consapevolezza, «in bilico tra i sogni e gli errori del passato e le promesse di un futuro ancora in parte da scrivere».

La genesi dell’opera del Padiglione Italia come un confronto sulle lacerazioni della contemporaneità

A spiegare la genesi di Storia Della Notte e Destino Delle Comete, l’opera di Gian Maria Tosatti attraverso cui Valentino sostiene il Padiglione Italia, è il curatore Eugenio Viola.

Viola ha infatti illustrato i punti di contatto tra la sua ricerca curatoriale e quella artistica di Tosatti.

«Per entrambi, il nostro lavoro è innanzitutto confrontarsi dialetticamente con le lacerazioni e le contraddizioni della contemporaneità», ha detto il curatore, che ha dichiarato di assumersi una responsabilità critica rispetto al presente storico incerto.

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Alcuni scatti dell’opera dell’artista Gian Maria Tosatti, curata da Eugenio Viola, in mostra al Padiglione Italia (Courtesy DGCC – MiC)

Tanto per Viola quanto per Tosatti, «un progetto deve necessariamente esprimere una tensione etico-politica e concepirsi come un lucido saggio visivo».

Oltre a essere parte di un più ampio racconto per immagini in costante divenire.

Così, Storia della Notte e Destino delle Comete è diventato il capitolo più importante di questo racconto, ideato come un percorso espositivo dall’impianto teatrale.

Pensata appositamente per gli spazi delle Tese delle Vergini – e occupandone l’intera superficie –, l’opera è una complessa macchina narrativa esperienziale.

Ed è concepita per condurre il pubblico in un percorso che ora rimane familiare e ora si fa spiazzante, generando riflessioni sul possibile destino della civiltà umana.

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Alcuni scatti del progetto espositivo Storia della Notte e Destino delle Comete (Courtesy DGCC – MiC)

L’obiettivo è quello di sviluppare una narrazione estetica del difficile equilibrio «tra uomo e natura, tra sviluppo sostenibile e territorio, tra etica e profitto».

Per queste ragioni, non solo Valentino sostiene il Padiglione Italia, ma anche un dibattito inclusivo attorno a questi temi da sempre cari al brand.

Un prologo e due atti per l’impianto teatrale di Storia della Notte e Destino delle Comete

Il cosiddetto «miracolo italiano», il boom economico dello Stivale reduce da due guerre, è lo scenario per la costruzione di Storia della Notte e Destino delle Comete.

Strutturato con un impianto teatrale, il percorso espositivo dell’opera di Gian Maria Tosatti articola la narrazione in un prologo e due atti, rispettivamente la Storia della Notte e il Destino delle Comete.

Nella prima Tesa, la Storia della Notte offre un «racconto simbolico dell’ascesa e del declino del sogno industriale italiano».

Si sussegue una sequenza di spazi industriali dove non si percepisce la presenza umana, tra macchine ormai ferme e silenziose, datate, abbandonate e in disuso.

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La Storia della Notte come un racconto simbolico della scena e declino del «miracolo italiano». Opera di Gian Maria Tosatti, Padiglione Italia, Biennale Arte di Venezia 2022 (Courtesy DGCC – MiC)

Le ambientazioni «evocano La Dismissione di Ermanno Rea (Feltrinelli, 2002) e somigliano alla distesa di capannoni diffusi nel paesaggio fra Ragusa e Cremona».

Questo è l’unico panorama visto come paradossalmente omogeneo di un ipotetico viaggio nell’Italia di provincia.

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La Storia della Notte al Padiglione Italia (Courtesy DGCC – MiC)

Il percorso culmina poi in una visione, il Destino delle Comete, che ricorda come la natura oltraggiata non perdoni l’uomo.

Qui, nel secondo atto dell’opera con cui Valentino sostiene il Padiglione Italia, cala la notte su un mare minaccioso, simbolo della lotta tra la natura e gli umani.

Ma c’è luce e quindi speranza, perché all’orizzonte, in un’immagine pasoliniana, a brillare è uno sciame di lucciole.

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Il Destino delle Comete, secondo atto dell’opera di Gian Maria Tosatti, Padiglione Italia, Biennale Arte 2022 (Courtesy DGCC – MiC)

I coleotteri dai mille bagliori volano su una ricostruzione in cui la natura ha ripreso il suo dominio: il segno di una pace possibile.

L’amore per la città lagunare, luogo di arte: così Valentino sostiene il Padiglione Italia e rinnova il legame con Venezia

La liaison tra Valentino e Venezia, così come quella tra la storica maison e l’arte, non è di certo nuova.

Basti pensare alle Gaggiandre dell’Arsenale, che si innestano sulle mura delle Tese delle Vergini che ospitano il Padiglione Italia.

Il molo sotto le due imponenti tettoie acquatiche è stato infatti la location dove Pierpaolo Piccioli ha presentato a luglio 2021 la sua Alta Moda.

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Il finale della sfilata di Haute Couture, Valentino Des Ateliers FW21-22 (Courtesy Valentino)

Dal nome evocativo Valentino Des Ateliers, il progetto era stato interamente concepito come un dialogo tra moda, arte contemporanea e giovani artisti.

In quell’occasione, Valentino aveva sponsorizzato il 49esimo Festival Internazionale del Teatro – La Biennale di Venezia.

E ora che Valentino sostiene il Padiglione Italia, Pierpaolo Piccioli torna con un omaggio alla città lagunare.

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Lo show alta moda Valentino Des Ateliers FW21-22 (Courtesy Valentino)

Per Pierpaolo Piccioli, «Venezia è la città che genera, per la sua stessa natura, vibrazioni sull’arte, il teatro, la musica, l’architettura, il cinema e tutto ciò che ha a che fare con la creatività».

Per Piccioli, infatti, «Venezia è lo scenario autentico di un dialogo tra arte e moda dove un creativo può immaginare le sue creazioni».

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