Uno speciale racconto della Grande Guerra vi aspetta a Teglio, in provincia di Sondrio in Lombardia.

Speciale perché si tratta di un racconto per fotografie realizzato da Alessio Franconi, ora esposto a Palazzo Besta di Teglio appunto, nel centro della Valtellina.

Inaugurata lo scorso 30 luglio, la mostra ripercorre i sentieri della Grande Guerra, alla ricerca di una memoria che non deve andare perduta.

Uno scatto di “Si combatteva Qui! 1914-1918 Nei luoghi della Grande Guerra”
Uno scatto di “Si combatteva Qui! 1914-1918 Nei luoghi della Grande Guerra”

“Si combatteva qui! 1914-1918” è un reportage di luoghi segnati dalla Grande Guerra.

Questo è il titolo della mostra che racconta il conflitto mondiale attraverso i luoghi che l’hanno vista consumarsi e che hanno visto migliaia di vite spezzarsi.

L’immediatezza dello strumento fotografico catapulta lo spettatore proprio tra vette vertiginose e paesaggi cristallizzati nel gelo.

Sono infatti questi gli scenari attraversati e vissuti dall’autore Alessio Franconi durante la realizzazione della serie e del progetto.

Un ambiente ostile ora come allora, che ha spinto il fotografo a raccontare la propria versione attraverso uno strumento semplice ed immediato come quello della fotografia.

La mostra è patrocinata dalla Commissione Europea ed esposta sia in Italia che in Europa.

La stessa Unione Europea previene – da oltre 70 anni – il crearsi di nuovi conflitti armati entro i propri confini.

Tema più attuale non c’è!

Dobbiamo infatti ancora interrogarci molto sul significato della parola pace, termine che riecheggia tra le fotografie di “Si combatteva qui!”, e che necessita una profonda comprensione da parte dello spettatore.

I nomi dei caduti ci raccontano giovani vite mai vissute
I nomi dei caduti ci raccontano giovani vite mai vissute

La Grande Guerra è fatta di corpi.

È facile dimenticarsi di quello che i corpi – i corpi dei soldati e dei cittadini – hanno dovuto attraversare durante gli anni del conflitto.

Nonostante ciò, Alessio Franconi non ci mostra corpi bensì luoghi.

Essi sono lo scenario, la cornice che ha ospitato trincee inespugnabili, episodi tragici, orrori, drammi e disumanità.

La direttrice di Palazzo Besta Giuseppina Di Gangi che i “soldati combatterono una Guerra Bianca […] sui massicci della Valtellina”.

Lontani dagli occhi di tutti, i soldati hanno dovuto subire tutta la violenza delle estreme condizioni climatiche, come la presenza di ghiaccio perenne.

È però lo stesso ghiaccio che ha permesso ai manufatti, alle postazioni e ai camminamenti di rimanere conservati, fino ad essere fotografati da Alessio Franconi.

Il territorio è attraversato da lunghe e indelebili cicatrici, testimonianze del passato e ammonimenti sul futuro.

A Palazzo Besta è possibile ripercorrere quei percorsi scavati nella roccia e nella storia con la mente.

Ci si addentra nelle vie incastonate tra le montagne e si ripercorrono i passi di coloro che le istituirono negli anni difficili della Grande Guerra.

La Grande Guerra tra gelo e rocce
La Grande Guerra tra gelo e rocce

Un viaggio in bianco e nero fatto di contrasti e zone di ombra.

La serie esposta a Teglio vuole e deve suscitare emozioni forti sullo spettatore.

Devono togliere il fiato, devono portarci in quei luoghi scoscesi e inospitali dove tanti giovani persero la vita.

Il prodotto editoriale nato da questo progetto, il libro “Si combatteva Qui! 1914-1918 Nei luoghi della Grande Guerra”, è uno strumento altrettanto importante che permette ad ognuno di avere in casa un pezzo del racconto di questa storia.

Tra le pagine emerge tutto il silenzio della natura maestosa che è l’arco alpino italiano.

Cime innevate, pareti scoscese ed altipiani petrosi sono marcati e calcati dalle sfumature di bianco e nero delle fotografie di Alessio Franconi.

La stessa vita dell’autore è stata profondamente segnata dalla Grande Guerra e dalla Seconda Guerra Mondiale, che ne ha decimato la famiglia.

Alessio Franconi è così partito alla scoperta di questi luoghi, armato già di un’esperta conoscenza dell’ambiente alpino.

Inizia il suo percorso fotografico pluriennale, il suo viaggio di scoperta, attraverso una compagna fedele come la fotografia.

Durante l’inaugurazione della mostra ha raccontato aneddoti e curiosità sul suo viaggio.

Ha inoltre confessato che “Si combatteva Qui! 1914-1918 Nei luoghi della Grande Guerra”: “è stato un insegnamento di vita, un percorso introspettivo verso una maggior comprensione del mondo contemporaneo”.

“Osservare dal vivo i luoghi della Grande Guerra è un’esperienza faticosa e dolorosa dal momento in cui ancora si possono vedere le ossa sparse sui campi di battaglia”.

Ad oltre cento anni dai quei tragici avvenimenti, il reportage fotografico ci trasporta in un tempo tutto tranne che passato.

Anche il tempo della realizzazione della serie è stato altrettanto lungo: l’autore ha percorso per oltre cinque anni gli archi di queste montagne alpine alla ricerca di nuovi racconti di vecchi storie.

Uno scatto iconico di Alessio Franconi
Uno scatto iconico di Alessio Franconi

Alessio Franconi si concentra sul fronte italo–austroungarico.

Nel 2017 ha iniziato con una lunga e delicata missione fotografica all’insegna dell’attraversamento dei Monti Carpazi.

Cammina nei territori di Ungheria, Ucraina, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca alla ricerca del fronte orientale del conflitto, un po’ dimenticato.

Ora continua il proprio viaggio.

Si è recato lungo tutto l’arco alpino passando dalla Slovenia, all’Italia fino all’Austria.

Ha raggiunto campi di battaglia a oltre 3000 metri di quota.

Inutile dire che questa potrebbe essere l’unica occasione per vedere posti così significativi per la storia dell’intera umanità.

 

La mostra è visitabile fino a domenica 30 ottobre.