Le temperature stanno gradualmente scendendo e in diverse regioni d’Italia ha già fatto capolino un anticipo di inverno.
E’ ufficialmente ora di iniziare a pensare a come riscaldare la propria abitazione!

Quale impianto di riscaldamento possiamo adottare in integrazione o in alternativa ai sistemi tradizionali?

Esiste un modo per scegliere il migliore sistema di riscaldamento?

In realtà, nessun sistema di riscaldamento può essere definito in assoluto migliore di un altro.
La scelta dovrà ricadere su quello più adatto alle caratteristiche della casa e del contesto climatico in cui si vive.
Dovrà tenere conto anche delle peculiarità di ciascun sistema.
Una soluzione elegante e moderna che viene preferita sempre più spesso ai riscaldamenti tradizionali è la stufa a bioetanolo.

stufe a bioetanolo

In queste settimane abbiamo visto altri sistemi di riscaldamento:

  •  Stufa a gas:

Queste permettono pulizia e ridotta manutenzione. Durante la combustione non rilascia cenere e lascia la camera di combustione relativamente pulita Oltre a questo è dotata di alimentazione autonoma. Difatti si allaccia all’impianto e si alimenta in modo del tutto autonomo

  •   Stufa a legna:

Il legno è un combustibile naturale e rinnovabile. Le stufe a legna sono di facile installazione ed economiche. Basta semplicemente una canna fumaria.

Sicurezza e salubrità sono garantite grazie al prelevamento dell’aria comburente dall’esterno e sistema di post combustione

  •   Stufa a pellet:

Si contraddistinguono grazie ad una elevata efficienza energetica e una conseguente riduzione dei consumi.

In commercio sono presenti numerose soluzioni adatte ad ogni esigenza come stufa a pellet canalizzata, stufa a pellet senza canna fumaria, stufa a pellet idro

Stufa bioetanolo: cos’è e come funziona

La stufa a bioetanolo o il camino a bioetanolo viene alimentata da un combustibile.

Questo di fatto è la versione “pulita” dell’etanolo, un alcol altamente infiammabile derivato del petrolio.

In sostanza, si parla di bioetanolo quando il combustibile non deriva dal petrolio bensì da materia organica.

stufe a bioetanolo

Nello specifico, il bioetanolo è prodotto a partire dai processi fermentativi di sostanze vegetali, amidi del mais, delle patate e della canna da zucchero.
Il funzionamento della stufa a bioetanolo è semplice e intuitivo.

Il liquido combustibile (bioetanolo) viene dapprima inserito all’interno di un apposito bruciatore e poi acceso così da bruciare gradualmente diffondendo il calore.

La fiamma è regolabile sia in intensità che in durata, e varia in base alla potenza del bruciatore.

La stufa a bioetanolo ha un’ottima resa termica e non disperde il calore.

stufe a bioetanolo

Nonostante questo il suo potere riscaldante sia inferiore a quello di una stufa a pellet o a legna.

Per tale ragione, la stufa a bioetanolo non è indicata per riscaldare ambienti troppo estesi.
E’ perfetta per creare una gradevole atmosfera di intimo focolare in una piccola stanza o uno spazio circoscritto della casa.

Nella stufa a bioetanolo la canna fumaria è assente.

Durante la combustione il bioetanolo non produce fumi, ma solo una minima quantità di anidride carbonica e di umidità.

segui fillyourhomewithlove su instagram
Per quanto si tratti di sostanze a basso tenore di monossido di carbonio e certamente meno inquinanti dell’etanolo, la combustione non può definirsi completamente “neutra”.

Stufe a bioetanolo: vantaggi e svantaggi

Curiosi di scoprire i vantaggi del sistema di riscaldamento con stufa a bioetanolo?

  • Soluzione ecologica: abbiamo già visto che il combustile, nella versione bio, rappresenta una scelta eco-friendly che impatta in maniera contenuta sull’ambiente.

stufe

E’ importante utilizzare solo bioetanolo di eccellente qualità.

  • Design accattivante: vero e proprio complemento d’arredo, la stufa a bioetanolo di alto design non ha nulla da invidiare ad un bel caminetto acceso. La sua fiamma a vista riesce a infondere all’ambiente l’atmosfera intima e accogliente tipica del camino, mantenendo inalterata la praticità e funzionalità propria di una stufa.
  • Facilità di installazione: la messa in opera dei bruciatori a bioetanolo è facile e immediata. Non richiede l’allaccio di canna fumaria né altri interventi particolari, azzerando in tal modo i costi di mano d’opera e installazione. Non è necessario neanche un sistema di smaltimento perché la stufa a bioetanolo non produce fumi.
  • Incentivi e agevolazioni fiscali. L’acquisto di caminetti a bioetanolo e del combustibile certificato CEE consente di beneficiare di una detrazione fiscale. Nello specifico del 65% nell’ambito della riqualificazione energetica e del 50% per le opere di ristrutturazione. Per quanto sia una soluzione di gran tendenza, soprattutto come sistema di supporto all’impianto di riscaldamento principale, la stufa a bioetanolo presenta anche alcuni limiti.
  • La produzione di anidride carbonica, seppure minima, rende necessario aerare spesso i locali, col rischio di disperdere in parte l’efficacia del sistema di riscaldamento.
  • Il costo del bioetanolo si aggira intorno ai 4,50 euro al litro: non proibitivo, ma certamente non tra i più economici.
  • Col tempo, eventuali impurità presenti nel combustibile di cattiva qualità possono depositarsi nel bruciatore e causare un cattivo odore a stufa accesa.

stufe

Il problema si può facilmente risolvere pulendo molto bene la stufa e scegliendo solo bioetanolo che raggiunge il grado di purezza richiesto dal regolamento CEE 3199 22/11/93.
Ossia, etanolo denaturato a 96° , la cui combustione è completamente inodore.