Moda made in USA, Los Angeles sfida New York

New York vs Los Angeles.

Da una parte la Fashion Week e l’amfAR Gala, dall’altra la notte degli Oscar, che ha attirato in California lo show di Tom Ford con lo stesso magnetico potere che la luce esercita su una falena.

Nell’eterna competizione tra East e West Coast, vincitrice indiscussa si conferma la moda.

Tra eventi mondani, premiazioni, party e sfilate, in queste settimane i riflettori sono stati tutti puntati sui red carpet e sulle passerelle di oltreoceano.

new york fashion week 2020
NYFW: Carolina Herrera, Jason Wu, Sies Marjan, Oscar de la Renta

Questo malgrado un avvio un po’ sottotono della New York Fashion Week, che tra il calendario svuotato e la concomitanza con la cerimonia degli Oscar 2020 aveva manifestato segnali di difficoltà.

All’appello non si sono infatti presentati grandi nomi del Made in USA come Ralph Lauren, Tommy Hilfiger, che porterà il suo show con impostazione see-now,buy-now in scena alla Tate Modern Gallery di Londra il 16 febbraio.

Anche Alexander Wang e Jeremy Scott che, all’ultimo, ha scelto di sfilare a Parigi durante la haute couture a luglio.

Ma il caso più eclatante è quello di Tom Ford.

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Tom Ford

Ha deciso di disertare la settimana della moda nella Grande Mela per volare nella città degli angeli e sfruttare la concomitanza degli Academy Awards, la cui cerimonia si è svolta nella notte tra il 9 e il 10 febbraio seguita dal tradizionale after party di Vanity Fair.

Una scelta strategica, se non fosse che lo stilista texano è da quest’anno presidente del CFDA-Council of Fashion Designers of America, corrispettivo americano della Camera Nazionale della Moda Italiana.

Sulla sua passerella, un daywear ricercato e solo apparentemente casual e il tipico glamour anni Novanta si incontrano in un tripudio di silhouette languide e supersexy, velluti e rasi, pizzi e profondissime scollature sostenute da grandi nastri, ma anche giacche maculate, pantaloni e longuette in denim effetto patchwork.

Nella Big Apple, le presentazioni delle collezioni per l’autunno-inverno 2020/21 si sono aperte invece con qualche tentennamento.

Inaugurate il 5 febbraio dal tradizionale gala benefico dell’amfAR che ha visto susseguirsi sul red carpet del Cipriani Wall Street una parata di celebrities.

A promuovere la moda a stelle e strisce ci hanno poi pensato nei giorni seguenti griffe quali Tory Burch, che per la sua fall-winter ha scelto di raccontare l’empowerment femminile, in un’atmosfera di ribellione dal profumo anni ‘70.

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Tory Burch

Lo spazio intimo e raccolto delle sale di Sotheby’s è stato animato dalle sculture in ceramica dell’artista italoamericana Francesca Dimattio, che hanno raccontato il corpo femminile facendo da cornice a pantaloni e casacche military dai pattern floreali, abiti a patch e maglieria dai tratti bucolici e countryside.

E poi Longchamp, che ha raccontato quell’eleganza a tratti snob delle ragazze parigine in un clima irriverentemente Seventies, tra stivali in vinile luccicante, pellicce, gilet e knitwear dai tratti etnici.

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Longchamp

E Brandon Maxwell, che all’American Museum of Natural History ha svelato una collezione fatta di tessuti ricchi e proporzioni sagomate, presentando per la prima volta anche le sue proposte menswear.

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Brandon Maxwell
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Brandon Maxwell

Abiti a colonna e colori vividi nelle tonalità contrastanti del verde, del blu, del giallo limone e dell’arancione caratterizzano le tuniche, i kimono e i pantaloni di pizzo di Carolina Herrera.

Jack McCollough e Lazaro Hernandez svelano invece per Proenza Schouler lunghezze accorciate, scollature asimmetriche, capispalla over e cuissardes in pelle.

Da Oscar de la Renta si parte da cappotti color block per finire con una carrellata di opulente gown di taffetà e Jason Wu riscrive il romanticismo in chiave esotica con delicati abiti in seta impreziositi da balze, ricami e piume.

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NYFW: Brandon Maxwell, Proenza Schouler, Longchamp, Tory Burch

Per Self-Portrait, Han Ching propone trench in pizzo, giacche in tweed e aderentissimi abiti di velluto dark impreziositi da cristalli.

Lo stilista Custo Dalmau – che ha festeggiato 40 anni di carriera – ha presentato con il suo brand Custo Barcelona un activewear di richiamo al mondo space fatto di lurex, materiali iridescenti e pantaloni effetto gym.

In scena anche Michael Kors, The Row, Zimmermann, Anna Sui, Dion Lee e Sies Marjan, oltre agli italianissimi (ma molto amati negli States) Palm Angels e Chiara Boni-La Petite Robe.

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