Più di 25 giorni di sfilate, 4 settimane della moda in 4 città differenti bastano per dire che siamo tornati a desiderare abiti sartoriali.

Le sfilate autunno-inverno 2023 sanciscono il definitivo ritorno del tailoring e di uno stile minimal.

Salvo qualche eccezione, il 2023 è l’anno delle giacche, il trionfo dei capispalla, dei tailleur e dell’eleganza discreta dalla maglieria.

L’hype generale intorno allo streetwear sembra svanito già ed emerge un chiaro cambio di rotta a favore di outfit eclettici che mischiano romanticismo, sartorialità e couture. Ma siamo lontani dal rigoroso formalismo fine a sé stesso.

Il nuovo tailoring, in realtà, raccoglie l’eredità di una moda casual, dell’homewear e dello sportswear.

La settimana della moda di New York ha aperto il fashion month all’insegna dell’eleganza minimale

Le sfilate autunno-inverno 2023 della Grande Mela si sono caratterizzate per capi portabili e strutturati, dove a farsi notare è stata soprattutto la maestria sartoriale che dà vita ad un guardaroba pensato per un mix and match strategico che punta sulla qualità.
A New York, a condurre questa filosofia c’è Proenza Schouler che ha portato sulla passerella una collezione fatta di capi desiderabili e puliti.
Nessuna decorazione.
L’appeal è la struttura. Gabriela Hearst per questa collezione ha voluto esasperare il suo minimalismo ispirandosi all’architetta irlandese Eileen Gray, attraverso completi giacca e pantaloni dai profili geometrici e minimali e abiti di cashmere tubolari.

Un completo giallo presentato a New York di Gabriela Hearst della stagione fall-winter 2023
Un completo presentato a New York di Gabriela Hearst della stagione fall-winter 2023

LaQuan Smith e Sandy Liang hanno presentato abiti che potevano passare subito dalla passerella all’armadio; mentre dall’allure più contemporaneo e sensuale, le collezioni di Tory Burch e Michael Kors hanno reinterpretato l’abito sartoriale.

Se Burch ha creato abiti e accessori con scolli di sbieco, sovrapposizioni di materiali e chiusure che dessero l’impressione di un errore, Kors ha portato in scena uno stile più urban con capi fluidi ispirati agli anni 70, ripuliti di qualsivoglia vezzo.
Una pulizia che si è vista anche nei marchi noti invece per abiti maestosi e decorazioni esagerate come Carolina Herrera e Ulla Johnson che, invece, per questa stagione hanno posto il focus sulla struttura e su silhouette più regolari.

Patria dello sperimentalismo e della creatività più esuberante, anche le sfilate autunno-inverno 2023 di Londra si sono rivelate un concentrato di sartorialità

16 Arlington, ha coniugato una certa audacia con un’attenzione ai dettagli e alla fattura degli abiti dando vita ad una collezione sensuale che sancisce una nuova maturità per il marchio, noto invece per gli abiti da red carpet e per la night life. La stessa sensualità che, caricata di un forte empowerment femminile, è portata in scena da David Koma.
Ispirandosi a Marlene Dietrich e all’iconografia nel XX secolo, Koma porta in scena un tuxedo radicale tra maschile e femminile.
Il rigore di camice bianche, cravatte e suit neri interrotto da stivali dalla punta metallica con tacchi trasparenti, tagli asimmetrici che mostrano ventre e gambe, la lingerie in vista e applicazioni di cristalli e paillettes.
D’altra parte, un brand come Nensi Dojaka, che invece della sexyness ne ha fatto il suo tratto distintivo, riversa cut-out e trasparenze in capi più strutturati come giacche e cappotti.

Un look total black di David Koma fall-winter 2023
Un look total black di David Koma fall-winter 2023

Roksanda invece va al nocciolo della creazione degli abiti, coniugando splendore drammatico ad un elegante purezza.

Perfino JW Anderson, che ha creato una collezione tanto ironica e provocatoria quanto desiderabile, non ha rinunciato alla sartorialità e ad uno studio della forme nette, rese attraverso cappotti dai volumi oversize e da scolli geometrici.

Ça va sans dire, per il suo debutto da Burberry, Daniel Lee ha posto al centro il capospalla, il famoso trench, che però è stato destrutturato, esagerato, scomposto.

Con Milano il back to essential è inequivocabile

Da Fendi, Kim Jones, rilegge il tailoring.

Non c’è una stampa, un colore acceso (salvo qualche look in fucsia sul finale).
Non c’è un vezzo creativo, una decorazione né un inserto.
È il trionfo della versatilità e del mix and match del guardaroba.
I pantaloni si portano sotto gonne coordinate, i gilet maschili avvolgono le braccia, le giacche diventano morbide e oversize. La pelle incontra la maglieria. Da Fendi, come da Jil Sander, N°21 e Giorgio Armani, sfila in passerella un nuovo tailoring di eclettica eleganza.

Un look autunno-inverno 2023 di Fendi disegnato da Kim Jones
Un look autunno-inverno 2023 di Fendi disegnato da Kim Jones

Tod’s vira su un minimalismo militare per la sfilate autunno inverno 2023. Una palette camouflage di beige, color panna e verde kaki tinge capi e accessori dalla linearità decisa e rigorosa.
Ampie spalle e chiusure doppio petto si alternano al dettaglio di camice in pelle con colletto alto, che campeggiano, a contrasto, sotto ampi cappotti. Sartorialità, rigore, passato e futuro, tutto fuso insieme per Ferragamo.
Maximilian Davis, designer del brand, mescola le ispirazioni all’insegna della purezza grafica e del rigore delle linee: la sartoria double face svela la sua ispirazione cinematografica attraverso silhouette ridotte e vite aderenti, il taglio cocoon ripreso dalla couture degli anni Cinquanta è applicato alle camicie e al bomber tecnico.

Perfino GCDS e MSGM, due brand che hanno in nuce un’anima street e che negli ultimi anni sono arrivati alla ribalta con felpe e T-shirt, adesso scavano nel sartoriale.

Giuliano Calza esplora le ossessioni i tweed molto borghesi delle giacche indossare dalle signore; i gessati dei gentiluomini, le pelli logore, i velluti dei divani e le texture dei tappetini da bagno.
MSGM propone una collezione creata «senza moodboard».
Le prime uscite sono monocromatiche, tutte nere, ma desiderose di evadere attraverso le linee, le stampe e le texture; e passando da alcune tenute mix and match, arrivano quelle colorate e luminosissime che sono diventate il simbolo dello stile del brand milanese.

Una giacca oversize di MSGM autunno-inverno 2023
Una giacca oversize di MSGM autunno-inverno 2023

Bottega Veneta va in scena con  una polifonia di look diversi tra loro. Comun denominatore è il savoir faire all’italiana.
Il trench, pezzo forte, appare scomposto e sovrapposto su se stesso, in chiave futuristica. 

Canotta e pantaloni in pelle effetto denim sono la nuova divisa della donna di Matthieu Blazy.

Parigi mette il sigillo sula tendenza delle sfilate autunno-inverno 2023

Tra chi del tailoring e dell’estetica minimal ne ha fatto un tratto distintivo come TheRow e Victoria Beckham, c’è chi invece lo ha portato in passerella con un approccio più sperimentale.
Da Givenchy, Matthew M. Williams firma una collezione molto elegante, ricollegandosi all’identità della maison attraverso pezzi couture a cui infonde uno spirito contemporaneo.
Infatti, se da un lato Williams ha puntato tutto su un approccio geometrico, allo stesso tempo ha deciso di dedicarsi alla fluidità e alla morbidezza.

Undercover e Dries Van Noten hanno portato in passerella una sartoria “espressionista”.
Qui la cultura sartoriale è stata riletta secondo ottiche soggettive che ne hanno distorto alcuni aspetti per creare reazioni estetiche ed emotive.
L’obiettivo è trovare una connessione intima con chi la indossa. Così, il comeback di Alexander McQueen nella capitale francese, coincide con un ritorno alle origini dello stile: tailoring, proporzioni, linee e costruzioni.

Un completo sartoriale di Alexander McQueen presentato a Parigi durante le sfilate autunno- inverno 2023
Un completo sartoriale di Alexander McQueen presentato a Parigi durante le sfilate autunno- inverno 2023

Da Louis Vuitton, Nicolas Ghesquière ha portato la spensieratezza e l’eleganza dello stile francese. Capi sartoriali, cappotti avvolgenti, borsette e guanti ladylike. Valentino reimmagina gli archetipi del vestire.
Pierpaolo Piccioli ha reinterpretato la suit classica, ora sdrammatizzandolo con piume e paillette, ora destrutturandola.
L’obiettivo è sovvertire il sistema di codici.
Qui il tailoring è politico. Infine, Balenciaga.
In una collezione che sembra quasi un’espiazione dei peccati ma anche un gradito promemoria delle abilità di Demna.

Smoking e blazer doppiopetto sembrano fatti di pantaloni maschili rovesciati, con la cintura come rifinitura. Giacche da smoking voluminose terminano alla caviglia. Un’austerità monacale, esasperata che racconta di una gogna mediatica, di un atto di ribellione e di una tendenza.