Questo è il periodo dell’anno dove comincio a scegliere cosa vedere durante le vacanze di Natale. Passo in rassegna mostre e esposizioni, e cerco di pianificare le vacanze anche in base a ciò che di interessante mi propone il mondo della cultura e della creatività. Sarebbe meraviglioso poter visitare la Sicilia durante il periodo natalizio, e vedere Renato Guttuso a Palermo, presso la Galleria Raffaello.
Renato Guttuso a Palermo con “Unicità del segno” fino al 19 febbraio 2021
La mostra sarà inaugurata il 4 dicembre alle ore 18, presso la sede storica della Galleria in via Resuttana. Il focus su cui verte tutta la mostra è quello del “segno“. Sono presenti venti opere tra acquaforti e acquatinte. Mi piacciono molto le mostre che rivelano attività e tratti degli artisti meno noti. In particolare la tecnica dell’incisione è sicuramente un aspetto rivelatore del proposito artistico degli stessi, ed è proprio il segno che emerge e si sottolinea con questa tecnica.
Nelle venti opere in mostra, l’acquatinta è alleggerita dai chiaroscuri dell’azione dell’acquaforte, lasciando segni evidenti e inconfondibili per stile e caratteristiche. Ma sono le esplosioni cromatiche che coinvolgono lo spettatore.
L’artista riesce, grazie a questi giochi di luce e alle sue particolari scelte tonali di rossi, di verdi e di gialli, a diventare cronista della realtà, dipingendola in maniera drammatica e forte, tanto da farla imprimere in modo indelebile nella mente di chi osserva.
Rossella Lo Bianco, curatrice della mostra

Renato Guttuso e il rapporto con il territorio
L’opera di Renato Guttuso sincretizza l’arte siciliana dei suoi anni, con un timbro sociale molto evidente. Mi piace sottolineare la peculiarità distintiva della sua poetica legata alla scelta dei soggetti. Insieme a Birolli, Vedova Marchiori e accompagnati dal gallerista Cairola, fa parte di un movimento chiamato Fronte Nuovo delle Arti.
La sua caratteristica riguardava proprio la nobilitazione, tramite la rappresentazione, di macro argomenti come lavoro, fatica, dignità, umiltà delle mansioni e la loro intrinseca nobiltà. Ecco quindi rappresentati soggetti come picconieri, contadini, cucitrici, pescatori e tutti i lavori più umili ma profondamente importanti per la società.
Il tutto profondamente legato alle sue radici siciliane, da cui apprende colori, profumi, sogni che poi rende tangibili con le sue opere.

Le nature morte di Renato Guttuso che vivono nei colori più intensi
Mi piace sottolineare un aspetto che apprezzo particolarmente dei soggetti ritratti nelle opere di Renato Guttuso. È difficile per me chiamare “nature morte” i suoi dipinti. I colori sono forti, accesi, e sembrano sigillare sulla tela (nel caso sotto sull’incisione) il sole siciliano e il calore della splendida isola. Un bagliore fragoroso di luce e colore avvolge chi contempla l’opera e si crogiola nella sua “luminescenza”.

La mostra può essere anche visitata online presso il sito della galleria Raffaello con immagini in alta definizione delle venti opere. Un modo comunque efficace per conoscere Guttuso incisore per coloro che non possono raggiungere Palermo.
Riteniamoci fortunati: poter scegliere cosa fare e vedere, muoversi e vivere le situazioni, è un grande privilegio. Non perdiamo, quando possiamo, l’occasione di vedere dal vivo capolavori che rivelano aspetti meno conosciuti della produzione artistica contemporanea ma sicuramente ricchi di spessore.