Ma voi lo sapevate che, prima di essere pittore, Raffaello Sanzio è nato architetto?

Ne discutiamo insieme oggi attraverso la mostra “Raffaello. Nato Architetto” ora visitabile presso le sale del Palladio Museum di Vicenza.

L’esposizione è inserita nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale “Raffaello 1520-2020”: continua così il viaggio alla scoperta di questogrande autore, maestro italiani che ha saputo influenzare tutto il mondo, dell’arte e non solo.

Uno degli scatti di Andrea Ceretta che ha documentato l'allestimento della mostra
Uno degli scatti di Andrea Ceretta che ha documentato l’allestimento della mostra

Vediamo insieme le origini di Raffaello.

Raffaello Sanzio nasce a Urbino nel 1483 e si spegne nella capitale, Roma, nel 1520.

La sua opera ha caratterizzato tutto il Rinascimento e ha saputo restituire grandi lasciti nel tempo.

Nonostante la sua parabola artistica sia relativamente breve, lascia il segno in quanto è estremamente prolifica e profondamente innovativa.

Sono diverse le opere rimaste iconiche, non solo a livello di simboli ma anche per il modo in cui sono state prodotte.

Alla base c’è e c’è sempre stato il concetto estetico del Bello.

Questo obiettivo è perseguito da Raffaello ma anche da tutta la sua bottega.

Il maestro si avvale di una “equipe” altamente strutturata e composta da numerosi professionisti di altissimo livello e varie discipline.

Raffaello è stato mente ma anche alle braccia – dei suoi collaboratori – affida buona parte del suo lavoro.

Sempre i suoi collaboratori portano il linguaggio raffaellesco per decenni in tutta Europa.

La “maniera” di Raffaello è a tutti gli effetti di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire.

Come sempre accade c’è chi, secondo la logica del manierismo, emula e chi, per contrasto, attua il rifiuto dell’opera raffaellesca iniziatoda Caravaggio.

La facciata di Palazzo Branconio dall'Aquila a Roma, oggi non più esistente - CISA.
La facciata di Palazzo Branconio dall’Aquila a Roma, oggi non più esistente – CISA.

L’esposizione è a cura di Guido Beltramini, Howard Burns, Arnold Nesselrath.

In ordine, Guido Beltramini è referente del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Howard Burns della Scuola NormaleSuperiore di Pisa e Arnold Nesselrath dell’Humboldt-Universität zu Berlin.

L’evento è invece promosso dal CISA – Centro internazionale di Storia dell’Architettura.

E ci ricolleghiamo al titolo dell’esposizione al Palladio Museum di Vicenza.

Pochi sanno che Raffello Sanzio è stato un grandissimo architetto, uno dei più influenti di tutto il Rinascimento.

È lui stesso a definire lo status teorico e pratico del disegno architettonico, con cui si sono progettati gli edifici per i cinque secoli successivi, fino allarivoluzione del disegno al computer.

A tutto questo si aggiunge il pionieristico lavoro di studio e recupero delle vestigie dell’arte romana, impostato su rigorosi criteri scientifici, che lorendono fra i padri dell’archeologia e della tutela dei beni culturali.

È Raffaello a porre le basi della “invenzione” degli ordini architettonici; a progettare per primo le colonne giganti che Michelangelo svilupperà in Campidoglio decenni dopo; a costruire palazzi “su misura” per gli alti funzionari della ristretta cerchia del papa Leone X, che li rendono riconoscibilinella città come veri e propri ritratti in muratura.

È Raffaello che fa rinascere la tradizione romana antica della vita in campagna con la prima villa rinascimentale, villa Madama, sulle pendici di Monte Mario.

Fac-simile del cartone di Raffaello per l'arazzo del "Sacrificio a Listra" del Victoria and Albert Museum di Londra
Fac-simile del cartone di Raffaello per l’arazzo del “Sacrificio a Listra” del Victoria and Albert Museum di Londra

Cosa significa quindi “Raffaello. Nato Architetto”?

I curatori e tutta l’equipe organizzativa vuole dimostrare che Raffaello non nasce pittore e poi diviene architetto, ma che architetto lo è sin dall’inizio della propria attività di artista.

Anche nelle sue opere figurative vive da subito una nuova e innovativa idea di spazio, alimentata dallo studio e dall’imitazione dell’architettura della Roma antica.

L’allestimento è affidato proprio ad un architetto, nonché regista teatrale: Andrea Bernard.

“Raffaello. Nato Architetto” raccoglie un preziosissimo insieme di materiali.

Possiamo ammirare disegni originali, fra cui preziosissimi autografi di Raffaello, provenienti dal Royal Institute of British Architects di Londra e dagli Uffizi.

Taccuini e manoscritti dalla Biblioteca Centrale di Firenze e libri rinascimentali presentano in mostra non solo le architetture costruite da Raffaello ma anche quelle – non meno affascinanti – rimaste sulla carta o andate distrutte, come Palazzo Branconio dell’Aquila

Si prosegue con due riproduzioni ad altissima fedeltà degli enormi – intrasportabili – cartoni per gli arazzi della Cappella Sistina, come il Sacrificio diListra o la Predica di San Paolo ad Atene.

Sono opere come queste che portano in mostra l’intreccio inscindibile del Raffaello pittore e architetto.

La mostra "Raffaello. Nato Architetto" vi aspetta a Vicenza!
La mostra “Raffaello. Nato Architetto” vi aspetta a Vicenza!

La mostra si conclude il prossimo 9 luglio 2023.

Come sempre, ad accompagnare la mostra è disponibile un catalogo scientifico.

Il volume raccoglie gli esiti delle nuove ricerche sulle architetture costruite e dipinte di Raffaello.

Riunisce i contributi dei curatori e di tutti gli specialisti che hanno partecipato al gruppo di lavoro.

Infine, vediamo per la prima volta pubblicate le ricostruzioni dei progetti perduti di Raffaello.