Shaker System come un lavoro di labor limae in una selezione di 26 oggetti d’arredo e piccoli accessori, per coronare l’ottavo anniversario della collaborazione tra Raf Simons e Kvadrat.
Da una parte, la partnership vede il prolifico stilista belga come uno dei nomi più acclamati all’interno del panorama della moda internazionale.
Pronto, nelle prossime settimane, a fare il suo ingresso in solo alla London Fashion Week con il brand che porta il suo nome, Raf Simons tornerà poi a Milano per mostrare il nuovo risultato della co-direzione creativa di Prada con Miuccia Prada.

Dall’altra parte, ecco il marchio tessile danese che dal 1968 affonda le sue radici nella tradizione del design scandinavo.
Realizzando tessuti, tappeti, soluzioni acustiche e tendaggi, tra estetica, tecnologia, funzionalità e colore, Kvadrat si distingue nell’universo dell’abitare per le sue plurime collaborazioni con una rosa di blasonati designer, architetti e artisti del calibro di Miriam Bäckström, Olafur Eliasson e Patricia Urquiola.
E dal 2014 (quando Simons era direttore creativo della maison Dior), Kvadrat comprende, tra i suoi sette diversi marchi specializzati, anche Kvadrat/Raf Simons che sigilla un sodalizio creativo che aggiunge oggi un nuovo capitolo.
Con una collezione che stravolge completamente la natura della collaborazione e si spinge oltre i tessuti.

Tra plaid, cuscini, vassoi, una scatola e un portariviste, nonché alcuni accessori da indossare come un cappellino, una tote bag e una shopping bag, a cui si aggiunge un portachiavi.
Uno stile classico del design americano ispira 26 oggetti: Raf Simons e Kvadrat reinventano lo stile Shaker
Con la precisione di un orologio, ogni primavera, Raf Simons e Kvadrat hanno abituato media e pubblico alla release di una nuova proposta di tessuti da rivestimento.
I due hanno toccato vette altissime in termini di sperimentazione, creatività e tecniche couturish, con superfici morbide ma strutturate, tonalità calde e gruppi freddi.
Ora pile di mohair curcuma, ora velluti a coste rosa e bouclé multicolor hanno infatti portato Kvadrat/Raf Simons a brillare.
E oggi l’occhio di bue dei riflettori della linea si allarga per puntare su una collezione ancora più eclettica, certamente più esplosa in termini di categorie di prodotto, capace di spaziare, in soli 26 oggetti, da elementi d’arredo ad accessori per completare i look.

Il nuovo insieme si ispira a un grande classico del design USA.
«Sono sempre stato ossessionato dai pezzi furniture in stile Shaker (tra i primi coloni a giungere negli Stati Uniti)», ha raccontato lo stesso Raf Simons.

Dopo aver studiato a fondo questo “emblema” americano durante il suo soggiorno a New York, come direttore creativo di Calvin Klein, lo stilista ha oggi un’idea precisa della sua essenzialità.

«Per quanto sia visto come purista e povero, per me lo stile Shaker è molto alieno. Lo trovo molto futuristico».
Shaker System: il sistema di home storage di Raf Simons e Kvadrat a metà tra un’architettura e un oggetto dimenticato
È certo che gli elementi fondamentali dell’estetica Shaker siano da ricercare nei villaggi rurali del XVIII e XIX secolo dell’omonima comunità religiosa.
Tra legni di rovere, faggio e acero, arredi semplici, oggetti multiuso per essere usati in diversi ambienti, sedie a dondolo dall’alto schienale e cucine rustiche.

Qui, si svolgeva una quotidianità immersa in una cultura puritana, scandita da uno stile di vita all’insegna della moderazione.
Per case precise, caratterizzate da un’economia delle forme e un minimalismo intuitivo precursore del più studiato design americano moderno.
E a ispirare Simons sono state soprattutto le peg rail, le lunghe tavole di legno con un’unica fila di pioli.
Si tratta di elementi ideati per appenderci di tutto, dalle sedie alle giacche alle scope, per sollevare gli oggetti da terra e mantenere ordinati gli spazi comuni.

Per l’occasione, proprio questi complementi da parete vocati alla funzionalità sono stati riletti dal designer sotto forma dello Shaker System, un innovativo sistema di home storage.
«Mi interessava progettare un sistema, qualcosa a metà tra un’architettura e un oggetto dimenticato», ha detto Raf Simons, «quel genere di cose che vediamo sempre ma a cui non pensiamo mai veramente».
E per le sue peg rail, Simons ha sostituito il legno a una lunga barra imbottita con ganci nascosti al suo interno.
Quindi, ha rivestito lo Shaker System di tessuto Vidar 4 di Kvadrat nei colori rosa, nero o bianco.
«Sembra minimale e semplice, ma è, ovviamente, un oggetto molto tecnico», ha commentato, illustrando la struttura a trave su cui appendere gli elementi della collezione.
La premessa di Raf Simons: «Volevo progettare qualcosa di rilevante per il modo in cui viviamo oggi»
La collezione è stata perfettamente sintetizzata come un insieme di accessori lifestyle che diventano il principio ordinante dello spazio domestico.
Prendendo spunto dal design e dall’arte, con la sua trave rivestita Raf Simons ha immaginato un nuovo modo di interagire con gli oggetti all’interno della casa.

«Non sono il tipo di designer di moda interessato a realizzare un oggetto da esporre in un’edizione di otto esemplari in una galleria», ha puntualizzato.
E ha svelato ispirazioni altissime, dai progetti radicalmente innovativi di Joe Colombo alle sculture minimaliste di Donald Judd e John McCracken, fino al lavoro del designer francese Jacques Adnet, che era solito ricoprire i mobili in pelle.
Ma quali le premesse della collaborazione Shaker System tra Raf Simons e Kvadrat?
«Oggi più che mai la casa è il centro assoluto della nostra vita. Volevo creare un sistema che la cambiasse in meglio», ha chiosato Simons.
«Sebbene io abbia alle spalle una formazione da designer industriale, non mi bastava creare prodotti esteticamente perfetti. Volevo progettare qualcosa di rilevante per il modo in cui viviamo oggi».
Se ci si chiede poi perché la linea Kvadrat/Raf Simons sia stata soggetta a un’espansione, puntuale arriva la risposta del designer, che ha ammesso che l’idea era nell’aria da tempo.
«Non volevo progettare un prodotto che non avesse senso per me», ha aggiunto lo stilista, «e non me la sentivo di fare un mobile. Volevo solo fare un passo avanti e pensare a come le persone vivono il loro ambiente domestico».

A seconda della collocazione all’interno di una casa, lo Shaker System può avere infatti un uso diverso.
Come dimostra la serie di accessori di accompagnamento studiata da Simons: da cuscini, coperte di lana e portariviste per il soggiorno fino a un portachiavi e una shopping bag per l’ingresso.
«Perché in fin dei conti, un oggetto interessante e importante è un oggetto che si usa sempre».