Un nuovo uomo, quello che ha sfilato durante gli show primavera-estate 2023 dedicati al menswear.
In nuovi set come architetture ardite, fresche e gioiose, capaci di amplificare il legame con la collezione e insieme citare la storia del brand.
L’allestimento dello show primavera-estate 2023 dell’uomo di Prada, immaginato dalla coppia creativa Miuccia Prada e Raf Simons
Da Prada a Milano fino a Louis Vuitton e Dior nella Ville lumière, il menswear è andato in scena in spazi maestosi, magistralmente costruiti, perfetti e capaci di risvegliare emozioni, ricordi, desideri.

Ma se le passerelle di design non sono una novità, nonostante le maison sfidino se stesse défilé dopo défilé, il design in passerella è di certo un’evoluzione, se non una vera e propria rivoluzione.

Come ha mostrato Versace, tra tazzine da caffè e vasi della collezione home portati a braccio come accessori di (interior) design.
L’uomo Prada sfila in una casa di carta negli spazi espositivi della Fondazione
Shorts in pelle, con doppia cerniera, si issano su lunghi stivali da cowboy. I cappotti a quadretti sul catwalk fanno eco a quelli in carta mandati agli ospiti come invito al défilé.
È l’incipit dello show primavera-estate 2023 dell’uomo di Prada, immaginato dalla coppia creativa Miuccia Prada e Raf Simons.
Dove la carta degli inviti si riflette nell’allestimento dello spazio espositivo di Fondazione Prada.

Il pubblico è catapultato all’interno di una casa ingrandita a dismisura, in cui le pareti bianche, le tende alle finestre e persino il pavimento sono in carta con bordi grezzi.
Uno showspace leggero come un foglio, come la collezione che accorcia le proporzioni, avvicina le silhouette ai corpi e riduce fino all’essenziale, togliendo i dettagli superflui.
C’è giovinezza, energia, vitalità e un’intimità che viene concettualizzata dall’allestimento come il mock-up di un’abitazione.

«Il set funge da sfondo agli abiti ma è anche protagonista di per sé», ha fatto sapere la maison, «un altro contesto che sfida la nostra percezione, e riflette la sfera dell’umano e del reale».
«Il quotidiano e il giornaliero sono modellati in qualcosa di eccezionale nella materia e nell’immagine».
Un parco giochi nella Cour Carrée del Louvre per lo show primavera-estate 2023 del menswear firmato Louis Vuitton
I riflettori si accendono su una passerella immaginifica che dialoga con la collezione per risvegliare l’immaginazione, quella «manifestazione visiva delle nostre speranze e delle nostre idee, che ha il potere di guarirci, rigenerarci ed elevarci».

È lo show primavera-estate 2023 dell’uomo griffato Louis Vuitton, studiato dallo studio prêt-à-porter homme della maison.
Si tratta di «un ecosistema di menti creative in continua evoluzione, che ha accolto Virgil Abloh nel 2018 e si è ampliato nel corso delle sue otto stagioni di direzione artistica».

Loro, insieme, sono gli artefici di uno spettacolo che emoziona, in scena nella Cour Carrée del Louvre.
Qui, è stato ricreato un parco giochi oversize, una pista per macchinine ingigantita che si aggroviglia formando ricci architettonici.

Il giallo pieno è la nuance scelta per questa strada tortuosa che prima gli ospiti, poi i modelli e persino una banda percorrono sotto la canicule parigina.
Diventa «una Yellow-brick road per l’immaginazione», dove le fantasie infantili prendono vita.

D’altronde i giocattoli sono strumenti per costruire sogni e aspirazioni, come racconta la maison.
Per il menswear di Dior, un giardino collega idealmente le case di monsieur Christian Dior e dell’artista Duncan Grant
«Granville e il Sussex hanno un clima simile: il meteo, la luce e la flora creano un legame fra i due luoghi», ha dichiarato Kim Jones, direttore creativo dell’uomo di Dior, introducendo la sua ultima sfilata per il brand di Lvmh.
Portando il pubblico in quella maxi architettura a cubo come scatola delle meraviglie che ospita lo show primavera-estate 2023, in cui è custodito un lungo giardino come passerella.
Mentre i modelli si incamminano, la promenade nella natura diventa un viaggio nello spazio e nel tempo, da Parigi alla campagna, alla Normandia.

In particolare, fino a Granville, luogo di nascita di monsieur Christian Dior in cui si trovano il suo leggendario giardino e la sua casa, collocata a un estremo della location.
All’altro capo c’è il Sussex, Charleston, residenza fuori città dell’artista del Bloomsbury Group, Duncan Grant di cui è ora riprodotta l’abitazione.
«Sia Christian Dior sia Duncan Grant consideravano la casa, il giardino e lo spazio privato fondamentali per la propria creatività», ha detto Jones che continua i festeggiamenti per il 75º anniversario della maison Dior.
«Nella collezione mescoliamo elementi pratici, naturali e legati al giardinaggio con sfaccettature stilizzate, pregiate e New Look e le opere di Duncan Grant».
Passerelle di design o design in passerella? Lo show primavera-estate 2023 di Versace mostra il match vincente
Passerelle di design oppure design in passerella? That is the question.

Una domanda a cui Donatella Versace ha risposto brillantemente con un coup de théâtre per lo show primavera-estate 2023 del menswear della casa della Medusa.
Nel cortile del palazzo di via del Gesù, la passerella è un percorso fra cubi di specchio che sorreggono statue.

Dove si aggirano i guys – tra cui i figli di Mark Vanderloo, Helena Christensen e Norman Reedus, Andre van Noord, Carla Bruni, Megan Douglas e Angela Lindvall – che “sorreggono” oggetti home come insoliti accessori prêt-à-porter.
I modelli sfilano con tazzine da caffè e rispettivi piattini appesi alle cinture, con vasi sottobraccio come fossero trofei.
È una nuova generazione di «figli di» modelli e super modelle degli anni di Gianni Versace che celebra la libertà di vestirsi, decorarsi e portare a mano qualsiasi cosa desiderino, persino oggetti di (interior) design.

«Quando lavoro penso alla Generazione Z e alla libertà che dimostra nel non aver paura di mischiare pezzi così diversi tra di loro», ha detto Donatella Versace.
«La Pop-art incontra il classicismo: un simile contrasto è essenziale per me, ti spinge a pensare e sentire».
E mai abbinamenti e sovrapposizioni sono stati più sbalorditivi di così.