Con molta gioia annuncio che Rimini accoglie, da poco, una collezione di arte contemporanea di estremo pregio, e non vedo l’ora di parlarvene.

Ecco a voi il PART a Rimini, dove i grandi e preziosi palazzi antichi accolgono artisti contemporanei e il loro messaggio.

(Immagine in evidenza: Vanessa Beecroft, Stampa Digitale C. Print, 2006-20018).

PART a Rimini: i Palazzi dell’arte aprono al pubblico

Il PART a Rimini ha aperto le sue porte il week end scorso ed è visitabile dal martedì al venerdì dalle 09:30 alle 13:00 la mattina.

Il pomeriggio dalle 16:00 alle 19:00, Nel fine settimana, invece (sabato e domenica), è aperto a orario continuato dalle 10:00 alle 19:00 (info 0541 793879).

part rimini
Il salone dell’Arengo dell’omonimo palazzo.

Il significato di questo matrimonio così piacevole tra i palazzi antichi di piazza Cavour e l’arte contemporanea è dato dall’accoglienza di una delle collezioni private più ricche che io conosca.

Il duecentesco Palazzo dell’Arengo e il trecentesco Palazzo dei Podestà, gioielli architettonici di piazza Cavour a Rimini, hanno aperto le porte alla collezione della Fondazione San Patrignano.

Essa conta numerosi elaborati donati alla Comunità di San Patrignano e vede una costante espansione dal 2017.

enzo cucchi
Enzo Cuccchi, “Per le Marche sul mare”, olio su ceramica, 1980.

La collezione è una raccolta “viva”: prima di approdare in piazza Cavour è stata accolta in alcune delle principali istituzioni museali italiane.

La collezione San Patrignano WORK IN PROGRESS” è stata alla Triennale di Milano, al MAXXI di Roma e tanti altri spazi espositivi di pregio lungo tutto il Paese.

La comunità di San Patrignano per noi riminesi è sinonimo di grande solidarietà alla vita.

Un riscatto di grande qualità per le persone accolte, che vedono trasformare il loro recupero dalla tossicodipendenza in un percorso di valore e di eccellenza in più settori.

Gli artisti del PART a Rimini

Gli artisti del PART a Rimini sono i più grandi nomi dell’arte di fine e inizio secolo.

Eccone alcuni: Michelangelo Pistoletto, Pierpaolo Calzolari, Mimmo Paladino, Vanessa Beecroft, Sandro Chia, Nicola De Maria, Julian Schnabel…

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Julian Schnabel, “Carlina”, olio, resina, smalto su tela, cornice bianca, 1998.

SI tratta di tutti nomi altisonanti del panorama dell’arte che compongono un mosaico espositivo variegato e sorprendente.

Finalmente, oserei dire, anche l’arte contemporanea più autentica viene portata alla luce attraverso una modalità intelligente e rispettosa sia dei locali che la accolgono che degli artisti rappresentati dalle loro opere.

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Il light design al PART a cura di Studio Pasetti Lighting

Quello che mi piace raccontare dell’illuminazione della salone dell’Arengo, il cuore dell’esposizione, è la collaborazione riuscita tra l’architetto Luca Cipeletti (che ha coordinato tutto il lavoro sugli spazi del PART) e il light designer Alberto Pasetti Bombardella.

Tutta l’illuminazione gioca con lo spettatore come fosse un richiamo visivo, un rivelarsi consequenziale e progressivo di opere molto distanti concettualmente le une dalle altre. Proprio questa diversità, incalzata e sottolineata dalla luce, è la prerogativa vincente della collezione.

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In primo piano: Sandro Chia, “Figura galante”, olio su tela, 1982. Dietro, Igor Mitoraj, “Luci di Nara”, modello in resina, 2014.

L’unicità del “dono”, in questo modo, emerge molto potente. Ricordo, infatti, che le opere sono donate alla Fondazione affinché vengano esposte e venga data loro grande visibilità.

In caso di necessità, però, esse possono essere vendute al fine di sopperire alle esigenze della comunità San Patrignano.

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L’opera in luce è “Senza Titolo” di Diego Perrone.

Consiglio vivamente di visitare il PART a Rimini. Il “dono” fatto arte è qui, in un paio di palazzi storici, belli da togliere il fiato.

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