Il calore dei raggi del sole sulla pelle, il profumo della salsedine, gli interminabili concerti delle cicale, la brezza marina tra i capelli, la risacca delle onde sul bagnasciuga, un tramonto dorato sul mare.
Sono infinite le ragioni per amare la stagione estiva e assistere con una pungente sensazione di nostalgia all’accorciarsi delle giornate.
Dev’essere stato proprio il desiderio di prolungare queste emozioni a ispirare Simon Porte Jacquemus.
In occasione dell’ultima Paris Fashion Week ha inaugurato Oursin.
E’ un ristorante dall’atmosfera intensamente mediterranea nel cuore della Ville Lumière che a pochi giorni dall’apertura è già il nuovo place to be.
Sulla scia del primo riuscitissimo esperimento nel mondo della ristorazione con il Café Citron, il bistrot dall’allure provenzale aperto la scorsa primavera al primo piano delle Galeries Lafayette Champs-Elysées già in collaborazione con il gruppo Caviar Kaspia (nome di punta della ristorazione d’alta gamma Made in Paris), Jacquemus ha deciso di fare il bis lavorando a quattro mani con Clara Cornet, direttore creativo del nuovo distaccamento dei grandi magazzini di Boulevard Haussmann.

Il risultato è un angolo di paradiso lontano dal traffico della capitale, dove per tutto l’anno si avrà la sensazione che l’estate e i rilassati ritmi vacanzieri non siano mai finiti.
Lo spazio è situato al secondo piano dei grandi magazzini al civico 60 della celebre strada di Parigi.

Jacquemus e il suo amore per la Provenza
Racchiude nella cornice di uno splendido vitigno rampicante fino al soffitto tutto ciò che il giovane creativo originario di Salon-de-Provence ha di più caro.
Primo tra tutti il suo amato Sud della Francia, lasciato ad appena 18 anni per trasferirsi a studiare moda nella capitale.
Non manca il fascino eternamente estivo delle case bianche che scintillano lungo le coste del Mediterraneo e i colori di della Provenza.
In Provenza, in mezzo a uno spettacolare campo di lavanda, Jacquemus ha presentato la sua collezione per la primavera-estate 2020, che ha coinciso con il decimo anniversario dalla fondazione del brand.

Dettagli grezzi e al tempo stesso delicati definiscono l’estetica inconfondibile dell’enfant prodige della moda francese, che ha conquistato il fashion system.
Lo stile minimale, figlio degli anni ’90, rielabora elementi semplici come righe, copricostume e chemisier ispirati alla Riviera in silhouette tendenzialmente over.
I capi di abbigliamento e le maxi borse sfrangiate e i cappelli di paglia dalle tese enormi sono in contrasto con le minuscole e coloratissime bag in pelle e i sandali dal tacco scultoreo.
Ma torniamo a Oursin
Le pareti del locale sono imbiancate a calce e intagliate da una miriade di piccole nicchie che ospitano manufatti artistici dalle forme più svariate.
E’ possibile ammirare anche servizi di piatti in ceramiche artigianali prodotte in Grecia.
Il locale richiama in tutto l’universo Jacquemus ed è elegantemente arredato con mobili in legno chiaro e bambù, confortevoli panche con cuscini color sabbia e sedie in rattan intrecciato a mano.
Oltre a essere un paradiso per gli occhi e un toccasana per lo spirito, Oursin promette di rievocare il Mediterraneo anche nei sapori.
Il menù è rigorosamente a base di pesce.
Rappresenta un viaggio attraverso i sensi ed è a cura della chef Erica Archambault, ex executive chef del gruppo Septime.
Propone specialità gastronomiche della Sicilia, delle isole del Mar Egeo e, naturalmente, della Côte d’Azur servite su ceramiche realizzate da un artigiano ateniese.
I piatti spaziano da classici come linguine alle vongole, ricci di mare e polipo alla griglia con patate, all’insalata di aragosta con maionese al dragoncello, porri e caviale Baeri e rombo arrostito.
Il tutto è accompagnato da pani speciali, come quello con il nero di seppia e le lingue dei ricci di mare, creati appositamente dal panificio Sain di Anthony Courteille.
I sapori del Sud si ritrovano infine anche nella carta dei dessert, con proposte come le pesche bianche cotte in uno sciroppo di verbena, fichi e more servite con il gelato al miele, la ganache al cioccolato, le mandorle caramellate e la meringa italiana.