Nicola Bacchilega, dalla scultura all’Atelier Versace: l’eclettico designer che sta conquistando il fashion system.
Inaspettato, sperimentale, precursore, istintivo. Nicola Bacchilega ha uno stile senza barriere, trasformista ed ispirazionale.
Il design delle sue creazioni richiama sempre l’artigianalità e la produzione italiana.
Il suo background è la scultura, ha iniziato studiando la Scuola di Arte per la Ceramica a Faenza.
Ha frequentato il corso di scultura all’Accademia Albertiniana di Torino, ha continuato il suo percorso presso lo studio di Arnaldo Pomodoro a Urbino dove ha appreso tecniche diverse imparando la lavorazione di metalli applicabile ai gioielli.
Un patrimonio culturale ricco ed eclettico.
La formazione è un valore fondamentale per Nicola sia nella sua dimensione fisica – la conoscenza tecnica inerente alla produzione italiana – che nella sua forma astratta, il mondo delle creatività in continua trasformazione.
Nicola Bacchilega inizia la sua attività lavorativa in giovane età presso uno studio di moda dove sperimenta diverse tecniche di tintura, ricami e utilizzo di vari materiali.
Si trasferisce a Londra e al suo rientro incontra Milena Altini che lo introduce nel mondo della pelle con utilizzi e tecniche abbinate a vari processi di lavorazione.
Così nascono collezioni eterne, senza tempo.
Timelessness è la prima, F/W 12-13, presentata a Berlino durante un evento di Edged Showroom & Fier Managment.
È il risultato di riflessioni riguardo al Mandala tibetano considerato dai buddisti il processo che ha generato il cosmo, l’origine di ogni energia, una sorta di viaggio iniziatico che conduce alla crescita interiore.
La sua sensibilità si esprime soprattutto attraverso ai materiali. L’impatto visivo è unico, le sculture diventano indossabili, sono vere e proprie opere d’arte prevalentemente realizzate con la ceramica.
Diventano Sacalei, la successiva collezione S/S 13 che introduce lo studio degli accessori.
L’immaginario è quello delle sciamane danzanti e guaritori sacri Maya.
La ricerca dei materiali si affina sempre di più fino a prediligere tessuti pregiati e rifiniture curate che creano Sinù, A/W 13-14, che celebra l’incontro di materiali e colori comunemente in contrasto.
Ogni creazione firmate Nicola Bacchilega suggella il matrimonio tra elementi eterogenei ma in sintonia fra di essi.
Dopo il percosso di studi al London College of Contemporary Arts realizza la collezione S/S 17 BigBang che si ispira alla società contemporanea.
La volontà è quella di illuminare un’era distruttiva e immorale come quella attuale. Si apre un nuovo capitolo. Le donne, sempre protagoniste, diventano eroine forti ed eleganti.
Guerriere imbattibili vestite di tessuti intrecciati, armature e colori vivi e luminosi.
I toni diventano più leggeri, le stoffe morbide. La trasformazione è in atto.
Successivamente Nicola, decide di lasciarsi ispirare dalla città di Marrakech.
Qui continua la sua ricerca per la collezione invernale 17/18 attingendo dal suo bagaglio di design, scultura, studio del corpo umano e analisi delle forme.
È invece recentissima la sua collaborazione con l’Atelier Versace.
Qui ha lavorato al fianco del maestro Luigi Massi per la realizzazione degli abiti di star dal calibro di Madonna, Jennifer Lopez e Dua Lipa.
Era inevitabile che ciò accadesse, il talento di Nicola è accecante.
Io ho avuto modo di restarne esterrefatta durante il nostro primo incontro. Era tra gli stilisti esordienti della Milano Fashion Week 2018 e raccolse una miriade di pareri positivi da stampa, addetti ai lavori, pubblico e Camera Nazionale della Moda che lo ha sostenuto durante l’intera edizione.
L’ultimo successo è recentissimo, il suo iconico abito oro in ceramica, è stato indossato sul red carpet degli MTV Video Music Awards dalla celebrità americana Tana Mongeau.
La collezione Ad Maiora è stata apprezzatissima, infatti la stessa installazione è stata scelta per la campagna internazionale di Mac Cosmetics.
Il progetto dietro a questo maestoso lavoro era proprio quello di poter sviluppare la ricerca per creare capi unici, adatti a personalità sofisticate, star, capaci di rivelare trend inattesi, sorprendenti.
Bacchilega afferma che la sua musa immaginaria è stata la “Superdonna dorata”, una reinterpretazione del termine tedesco “Übermensch”, “Oltreuomo”, che si riferisce alla concezione del filosofo Friedrich Nietzsche.
Il punto di forza della collezione sono gli elementi della ceramica dorata, tutti modellati e smaltati a Faenza, nota per le sue maioliche.
“L’oro riflette la luce, che rappresenta il sole ed è l’origine della divinizzazione”, spiega Nicola.
La “Scultura in ceramica d’oro” da indossare è emblematica della propensione alla decorazione e della cura al dettaglio di Bacchilega.
L’intero processo di creazione di un’armatura bellica simile risulta un lavoro estenuante:
“Per ottenere un effetto metallico, la ceramica viene cotta tre volte; la prima cottura è chiamata “biscotto”, la seconda consolida lo smalto bianco chiamato “maiolica”, e il terzo fuoco è un oro zecchino che viene applicato a pennello in forma liquida“ spiega Nicola.
Il suo universo è idilliaco, caos puro ma allo stesso tempo strutturato e lineare.
Ciò che appare chiaro in ogni collezione è la forte determinazione, la perseveranza delle idee.
Dunque, la decisione è fondamentale, l’ambiguità non è ammessa, Nicola per ora non intravede mezze misure.
È impegnato ad approfondire le nozioni fondamentali al fine di scrivere una propria autentica ricetta di bellezza.
Questa appartiene ad una donna audace che non ha rinunciato a rinnovare se stessa, in perfetta armonia con tutto ciò che la circonda: movimento, colore, ritmo, curiosità, giorno e notte; rendendola sicura e ineguagliabile.
Nicola Bacchilega dichiara l’amore per il suo mestiere e noi non possiamo far altro che ricambiare dichiarando amore per il suo talento.