Nanda Vigo una Visionaria del Design Italiano

Nanda Vigo, figura carismatica e influente del design e dell’arte del XX secolo, lascia un’eredità indimenticabile che continua a influenzare il mondo dell’architettura, dell’arte e del design.

Una carriera che si estende per più di cinque decenni. Durante la quale Vigo ha esplorato le dinamiche di luce e spazio, creando opere che trascendono il concetto tradizionale di arte e funzione.

Una vita dedicata all’innovazione estetica

Nata a Milano nel 1936, Nanda Vigo studiò architettura al Politecnico di Lausanne in Svizzera. Fu durante questi anni formativi che si immise nel circuito internazionale, collaborando con giganti del modernismo come Gio Ponti e Pier Giacomo Castiglioni. Queste collaborazioni posero le basi per quello che sarebbe stato un percorso professionale caratterizzato da una costante ricerca di innovazione e di fusione tra arte e design.

nanda vico
La sedia Due Più di Nanda Vico per Conconi (1971) . Foto di Aldo Ballo per gentile concessione di Nanda Vigo

Il Percorso Artistico di Nanda Vigo: Tra Spazio e Luce

Vigo si distinse presto per la sua capacità di lavorare con la luce come materiale scultoreo, un elemento che divenne centrale nella sua pratica artistica. Il suo interesse per l’arte cinetica e la percezione visiva l’ha portata a sperimentare con materiali industriali. Combinando specchi, vetro e metalli per creare installazioni e oggetti che riflettevano e diffondevano la luce in modi sorprendenti.

Uno dei suoi progetti più noti è il “Cronotopo”, un ambiente spaziale che combina luce, specchi e vetro per distorcere e sfidare la percezione dello spazio fisico. Questi ambienti, radicali e immersivi, non solo esplorano il rapporto tra spazio e luce, ma anche il ruolo del fruitore all’interno dello spazio, diventando co-creatore dell’opera d’arte.

Nanda Vigo
Nanda Vigo, Global Chronotopic Experience, 2017, Spazio San Celso, MIlano, foto Marco Poma. Courtesy Archivio Nanda Vigo

Collaborazioni e Impatto nel Design

La carriera di Vigo è segnata da una serie di collaborazioni memorabili. Inclusi i lavori con il Gruppo Zero, un movimento artistico d’avanguardia fondato negli anni ’50 che cercava di rinnovare il linguaggio dell’arte post-bellica. Attraverso questi scambi, Vigo ha sviluppato un linguaggio visivo che trascendeva i confini nazionali e disciplinari.

Il suo impegno nel design la portò a creare spazi e oggetti che univano la sua passione per la luce e lo spazio. Mobili, lampade e oggetti di design firmati Vigo sono ricercati per la loro capacità di combinare funzionalità con pura espressione artistica.

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Lampada da terra Golden Gate di Nanda Vigo per Arredoluce (1969). Foto di Ugo Mulas per gentile concessione di Nanda Vigo

Eredità e Riconoscimenti di Nanda Vigo

Il contributo di Nanda Vigo al design e all’arte non è passato inosservato. La sua opera è stata esposta in musei di rilievo internazionale. Inoltre le sue installazioni e progetti rimangono punti di riferimento per studenti e professionisti che si interessano alle intersezioni tra arte, design e architettura.

Vigo ci ha lasciato nel 2020, ma la sua visione continua a ispirare. Gli ambienti che ha creato sopravvivono non solo come opere d’arte ma come testimoni di un’epoca. Epoca in cui il design italiano stava ridefinendo il modernismo per un nuovo pubblico globale.

Il Dialogo Continuo con l’Avanguardia e il Futurismo

Nanda Vigo non si è mai allontanata dal dialogo con le correnti di avanguardia, rimanendo fedele a un approccio futurista nell’ideazione dei suoi progetti. Era affascinata dall’idea di un futuro in cui arte e vita si fondono. Un concetto che ha portato avanti attraverso la realizzazione di opere che sfidano il tempo e lo spazio. La sua visione era quella di un mondo in cui l’estetica non fosse solo appannaggio degli spazi espositivi, ma integrata nel tessuto della vita quotidiana.

arredamento e arte
Interno per la Casa lo Scarabeo sotto la Foglia di Giò Ponti. Foto di Adam Stech

Le Opere di Nanda Vigo come Sintesi di Funzionalità e Sperimentazione

Tra le sue opere più significative, ci sono gli interventi in spazi abitativi come il “Casa sotto la foglia” progettato con l’architetto Piero Dalì a Malo. Ed anche il suo studio abitazione a Milano. Qui il confine tra spazio di lavoro e spazio domestico è reso impercettibile attraverso l’uso di superfici riflettenti e giochi di luce.

Le sue creazioni di lampade, come la serie “Light Progression” e “Golden Gate”, sono diventate icone del design. Infatti sono ricercate per la loro capacità di creare ambienti carichi di atmosfera e per il loro aspetto scultoreo.

Vigo ha avuto la capacità di trasformare un oggetto utilitario in una fonte di ispirazione continua. Spesso imitata ma mai eguagliata nella sua originale fusione di estetica e innovazione.

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Nanda Vigo, “Trip’s room”. Veduta della mostra presso MACEF, Rho, 2011. © Archivio Nanda Vigo, Milano.

Nanda Vigo ci ha insegnato che luce e spazio non sono semplici elementi architettonici, ma veicoli attraverso cui esperire il mondo in modi nuovi ed emozionanti.

La sua opera si erge come esempio di come l’arte e il design possano confluire in un’esperienza unica, elevando il quotidiano al sublime.

La sua ricerca continua a brillare come un faro per le nuove generazioni di creativi. Un ricordo eterno che il design può davvero toccare le corde dell’anima e trasformare la nostra percezione della realtà.

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