Una galleria di design contemporaneo dove i giovani designer e marchi indipendenti sono liberi di esprimersi. Questo è Movimento.
Incubatore di talenti, luogo di ricerca e di innovazione dove non c’è limite alla creatività. «Selezioniamo il miglior nuovo design da tutto il mondo», è il loro claim manifesto.
Originalità e opportunità sono alla base di questo progetto che vede la firma di Artefatto Design Studio, lo studio di design tra Milano e Londra che intende creare soluzioni semplici a richieste complesse.
La galleria Movimento per i giovani designer
Movimento nasce nel 2020 da un’idea di Lorenzo Scisciani, Salvatore Morales e Sacha Andraos, fondatori di Artefatto Design Studio.
Un progetto che ha fatto il suo debutto durante la Milano Design Week 2020 attraverso la mostra in realtà virtuale The Lost Place che ha ospitato 45 designer provenienti da tutto il mondo.
L’obiettivo? Dare spazio alla creatività e al talento di giovani designer e brand indipendenti che faticano a ricavarsi il loro posto nell’industria del design.
Promuovere il loro lavoro e metterli in contatto con i potenziali clienti, oltre che incoraggiare e supportare giovani designer e brand emergenti, promuovendone il lavoro attraverso canali comunicativi e commerciali.
Ma non solo. Perchè Movimento è anche una piattaforma digitale con una sezione dedicata a novità, interviste, approfondimenti e uno shop online dove acquistare le proposte dei designer.
Alla base di Movimento c’è l’idea di essere un collettivo. Dalla collettività trae il punto di forza del progetto.
Una collettività dove a fare da fil rouge sono concetti come: varietà, internazionalizzazione e condivisione. In questo spazio metaforico, appassionati e professionisti del design possono scoprire e acquistare design da tutto il mondo.
«Crediamo fermamente che la collettività, sotto forma di collaborazione, sia uno strumento e un valore indispensabile per dare importanza alle individualità», si legge nel manifesto del progetto.
Movimento in movimento
Movimento è in movimento.
E in un’ottica di collettivo internazionale non poteva che essere così. Il progetto segue le nuove tendenze, i nuovi stimoli, cambia pelle e anche città.
Movimento è infatti una galleria nomade: senza una sede fissa.
Pur dando molta importanza al digitale, non smette di sottolineare l’importanza dell’esposizione fisica, di entrare in contatto con gli oggetti e vederli contestualizzati in certi spazi. Nel vederli entrare in relazione con luoghi e città specifiche.
Così utilizza mostre fisiche in varie località per presentare i pezzi alla clientela locale.
Movimento ha viaggiato in Europa, tra Milano, Como e l’Olanda dove ha esposto le opere dei suoi giovani designer al Collectible Design Fair, una delle principali fiere del design del 21° secolo, alla Milano Design Week e al Lake Como Design Festival.
Tutte le mostre si sono contraddistinte per la diversità dei prodotti provenienti da paesi lontani come Australia, Corea del Sud, Messico e Russia.
Qui per la prima volta i designer hanno esposto le loro collezioni di debutto, usando Movimento come trampolino di lancio.
The blue flower al Lake como design festival
Lo scorso settembre Movimento è stato protagonista del festival del design del Lago di Como dove ha presentato “The blue flower“.
Questa mostra ha esplorato e celebrato i luoghi più inaspettati in cui si trova la bellezza, nella natura e oltre. Il fiore blu è un simbolo ben noto nella letteratura romantica.
In un mondo in cui la natura è costituita principalmente da diverse sfumature di colore verde, il fiore blu rappresenta il raro, l’inaspettato e l’unico.
L’ispirazione arriva dall’autore romantico Edmund Burke che nel XVIII secoloha studiato in modo approfondito l’inaspettata presenza della bellezza nella natura. Che si tratti della parete di una scogliera, della corteccia di un albero o di una cascata che si infrange.
Nella natura, notò, qualcosa può essere vasto, rumoroso o grezzo ed essere comunque bello. Burke affermò nel suo trattato del 1757 che questo nuovo tipo di bellezza, la bellezza inaspettata, dovrebbe avere il suo posto anche nell’arte.
E così divenne design.
L’esposizione The blue flower al Lake Como Design Festival, Photo Credits: Marcello Maranzan, Movimento club
Le opere e gli artisti di Movimento
Attualmente, gli artisti di Movimento sono più di 80 provenienti da 30 diverse nazioni, ma è un numero in continuo divenire.
«Vogliamo essere una piattaforma di riferimento e contenitore di prodotti che sono attualmente contestualizzati tra il mondo del design da collezione e il mondo dell’industria del design commerciale», hanno ancora raccontato i fondatori.
«Seppur la globalizzazione e la comunicazione contemporanea abbia in qualche misura livellato le diversità, la percezione del design contemporaneo da parte di un designer asiatico sarà necessariamente diversa da quella di un europeo, tanto quanto quella di un designer americano rispetto a un designer sudamericano.
In questo senso svolgiamo molte ricerche di settore, analisi dei talenti emergenti, monitoraggio di magazine e riviste di settore ma soprattutto presenziamo le summer exhibition dei laureati delle varie università di design sparse nel mondo. Al tempo stesso accettiamo applicazioni volontarie via email», hanno concluso.
Movimento è dunque un luogo in cui collezionisti, creativi e appassionati di design possono scoprire nuovi designer e opere da tutto il mondo.
I pezzi – che spaziano da accessori, illuminazioni, specchi, sedute, tavoli, console, tappeti e librerie– proposti pongono l’accento sull’invisibile.
Materiali innovativi, nuovi processi produttivi e forme uniche. Sono oggetti esclusivi che non si troveranno da nessun’altra parte. L’offerta è unica e riflette l’approccio lungimirante messo in atto dai curatori.