I motori si scaldano per la Milano Design Week, dove protagonista sulla Darsena sarà la Floating Forest di Timberland, progettata da Stefano Boeri Interiors.

Sottolineando l’impegno green di Timberland, l’installazione prenderà vita come una foresta multisensoriale galleggiante, realizzata come ecosistema indipendente sull’acqua.

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La Floating Forest di Timberland sulla Darsena di Milano, dal 7 al 12 giugno in viale Gabriele D’Annunzio 20

Basato a Stratham, New Hampshire, con un headquarter a Stabio e un’altra sede internazionale a Shanghai, il brand globale per lo stile outdoor, work e lifestyle ha così puntato nuovamente i riflettori sull’Italia.

E per l’occasione, il marchio ha unito le forze con lo studio multidisciplinare fondato da Stefano Boeri e Giorgio Donà, di cui famosi sono progetti e ricerche nell’ambito dell’architettura di interni, dell’exhibition e del product design.

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Schizzi e piantine della fase di progettazione della foresta galleggiante di Timberland, progettata da Stefano Boeri Interiors per il prossimo Fuorisalone

Accanto, O2O GROUP Hub di Comunicazione e Sostenibilità ha collaborato nel ruolo di ideatore e coordinatore del progetto.

Visitabile dalle 10 di mattina fino alla sera alle 22, la Floating Forest di Timberland rimarrà aperta dal 7 al 12 giugno in viale Gabriele D’Annunzio 20.

La Floating Forest di Timberland inaugurerà un ecosistema indipendente sulla Darsena

Per una città più verde: è questo l’obiettivo della Floating Forest di Timberland a Milano.

Ospite d’eccezione della Tortona Design Week, la foresta galleggiante sulla Darsena è infatti concettualmente e fisicamente studiata come un ecosistema indipendente.

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Un rendering della Floating Forest di Timberland per la Milano Design Week

Qui, 610 alberi e più di 30 specie moltiplicheranno la biodiversità, attivando i benefici ambientali legati alla forestazione urbana, connettendosi con gli altri spazi verdi del capoluogo lombardo.

Entrando nel cuore della foresta, saranno presenti diversi alberi come Acero, Betulla e Malus.

Spazio anche ad arbusti tra cui Aronia Nera, Ortensia, Mahonia e Pittosporo.

Senza dimenticare erbacee perenni, quali Stipa, Eulalia, Anemone, Emerocallide, Verbena viola e Pampa.

L’impegno del brand di outdoor nella forestazione urbana per contrastare gli effetti del cambiamento climatico

Inizialmente conosciuto per il suo Yellow Boot, introdotto nel 1973 per affrontare il clima rigido del New England, Timberland si fa oggi strada nell’industria dell’outdoor puntando su innovazioni eco-consapevoli.

E se godersi i momenti all’aperto è l’obiettivo dei best seller del brand, proteggere la natura è da sempre il sine qua non della sua filosofia.

Pertanto, accanto a prodotti realizzati responsabilmente, rafforzando le comunità di tutto il mondo, Timberland porta avanti una visione a 360° per un futuro più equo.

Tra i progetti environmentally conscious, si fa strada anche la Floating Forest di Timberland.

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Uno schizzo su legno della foresta multisensoriale galleggiante di Timberland, realizzata come ecosistema indipendente sull’acqua

Come ha dichiarato il marchio, «la forestazione urbana è un passo fondamentale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e per aumentare la qualità della vita».

«Per questo le città dovrebbero essere più verdi: una foresta urbana può diventare un’opportunità per migliorare la salubrità dell’ambiente e implementare la biodiversità».

La Floating Forest di Timberland si inserirà dunque in questo contesto come un’attrazione e insieme un elemento dirompente nel paesaggio della Darsena.

Tuttavia, la mission del progetto firmato da Stefano Boeri Interiors non è solo quella di trasmettere nuove forme di responsabilità ambientale.

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La Floating Forest di Timberland rimarrà aperta fino alle 22:00, dal 7 al 12 giugno sulla Darsena

E neppure mostrare semplicemente nuove modalità di occupazione – o meglio trasformazione – degli spazi urbani.

Lo studio multidisciplinare, fondato da Stefano Boeri e Giorgio Donà, ha infatti studiato la Floating Forest di Timberland immaginando un luogo di conciliazione tra uomo e natura.

«Uno spazio per la socialità dove accorciare la distanza che di solito si frappone tra i cittadini e la natura», come ha precisato il brand.

La Floating Forest di Timberland tra l’esperienza digital-sensoriale in loco e quella virtuale sul web

Può la tecnologia diventare una chiave per trasmettere una visione di eco-responsabilità?

La risposta è sì nella Floating Forest di Timberland.

Grazie alle specie vegetali presenti, il percorso all’interno dell’installazione avrà quattro tappe fondamentali legate ai diversi sensi.

I visitatori saranno, inoltre, chiamati a interagire con le ultime eco-innovazioni di prodotto e i valori del brand.

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Uno scatto dell’intervista per la presentazione della Floating Forest di Timberland, disegnata da Stefano Boeri Interiors

Ma non è tutto, in quanto gli elementi sensoriali saranno poi integrati con un’esperienza digitale in loco.

Mentre per chi non potrà partecipare al Fuorisalone, Timberland ha pensato a un’alternativa esperienziale online sul sito timberland.it/floatingforest.

Un progetto di circolarità: il viaggio degli alberi della foresta galleggiante dal Fuorisalone al Parco della Vettabbia di Milano

La Floating Forest di Timberland vuole essere un progetto responsabile dalla A alla Z, di fatto eliminando i concetti stessi di “inizio” e “fine” e quindi di scarto.

In altre parole, la circolarità è essenziale per la nuova foresta galleggiante sulla Darsena che sarà un’eredità per Milano.

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Un rendering svela il profilo della Floating Forest di Timberland per la Tortona Design Week

Terminato il Fuorisalone, tutti gli alberi saranno donati a Soulfood Forestfarms Hub Italia.

Come organizzazione no-profit che facilita la transizione ecologica dei territori assieme a comunità̀ locali, istituzioni e imprese, Soulfood Forestfarms Hub Italia sta lavorando con CasciNet Agrohub e l’Università degli Studi di Milano per realizzare un progetto di rigenerazione al Parco della Vettabbia.

Grazie anche agli alberi della Floating Forest di Timberland, i terreni in disuso saranno così trasformati in un sistema agroforestale produttivo, gestito secondo principi agroecologici.

Sempre nell’ottica di circularity, i materiali che compongono l’installazione sono volutamente assemblati “a secco”.

Nello specifico, la tecnica permette una grande flessibilità di assemblaggio e di ri-assemblaggio, nonché il riutilizzo dei singoli elementi una volta dismessa l’installazione.

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