Il Bivacco Fanton sulla regina delle dolomiti
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Con questo articolo vi portiamo in luogo davvero suggestivo. Dove il panorama vi lascerà senza fiato.
Stiamo per scoprire un luogo un po’ insolito rispetto ai nostri standard.
Infatti tra poco aprirete le porte del Bivacco Fanton. Un rifugio in alta montagna che vi farà esplorare la ricerca della Marmolada.
Un luogo che pur trovandosi su alte vette è capace di distinguersi per il design. Soprattutto rispetto a come si presenta di solito un bivacco.

Dove si trova il nuovo bivacco Fanton
Il rifugio è posizionato sulla catena delle Marmarole. Un luogo selvaggio e impervio.
In particolare si trova a 2.670 metri a Forcella Marmarole dove roccia, luce, vento e neve dominano il paesaggio.
Per il Cai di Auronzo si tratta di un sogno che si realizza. Ovvero la possibilità di sostituire il vecchio bivacco degli anni ’70 con una nuova struttura, posizionata bel 1000 metri più in alto.
La fondazione Architettura Belluno Dolomiti ha infatti indetto un concorso per realizzare del bivacco.
Concorso vinto dallo Studio Demogo di Treviso che ha voluto realizzare una struttura adagiata direttamente sul crinale.
Infatti si è cercato di valorizzare l’inclinazione della montagna, inserendo il bivacco in maniera inclinata.
L’inclinazione ha richiesto di adattare lo spazio interno, disponendo le stanze interne dal basso all’alto come se fossero delle terrazze con vista puntata su Auronzo di Cadore.
Si capisce molto bene che dal punto di vista tecnologico il compimento del bivacco abbia richiesto tanta conoscenza tecnica, affrontando sfide tecnologiche complesse.
Ricerca sui materiali
Per sviluppare l’interno del bivacco Fanton si è usato un materiale composito, creato apposta per adattarsi all’orografia del territorio.
Utilizzando questo materiale, la struttura è molto leggera sebbene le dimensioni non siano piccole.
Invece riguarda ai materiali isolanti per l’esterno, la ditta Soprema ha fornito un tipo di materiale che verrà studiato per valutarne l’efficienza in presenza di condizioni ambientali difficili.
Siamo di fronte quindi a un progetto teso a esplorare nuovi confini tecnologici e spaziali, lavorando anche sui materiali in alta quota.
Le fasi di installazione
Chiaramente il bivacco non è stato costruito sul posto.
Sarebbe davvero impresa impossibile.
Per questo un elicottero ha trasportato la struttura sulla Forcella, a 2.667 metri.
Una volta adagiato il bivacco al suolo è avvenuto l’ancoraggio ad una struttura in acciaio disposta, come detto sopra, in modo obliquo.
A questo punto la struttura è stata rivestita esternamente con una protezione fatta di metallo e zinco.
Dall’esterno il bivacco appare come un cannocchiale offrendosi come punto privilegiato di osservazione nel cuore della montagna.
Una struttura mimetica per il bivacco Fanton
Questa architettura in alta quota si fonde con il paesaggio stessa.
Alimenta la voglia di esplorare e di avventurarsi verso un luogo dove la natura regna sovrana e l’uomo si sente piccolo.
L’interno del bivacco in legno ammorbidisce il suo aspetto esterno rigoroso e geometrico. Il vetro poi che permette la meravigliosa vista sulle Dolomiti si unisce al tutto alimentando le suggestioni.
Davvero un rifugio di montagna molto diverso dal solito. Si presenta come un corpo proteso nel vuoto.
La struttura per la sua particolarità e la sua innovazione tecnica ha vinto numerosi premi.
Tra questi si ricorda la selezione per la Biennale di Architettura di Venezia e il premio De Albertis alla triennale di Milano. Entrambi risalgono al 2018.
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