Oggi varchiamo il confine italiano alla scoperta dell’opera di Léon Spilliaert.

Vediamo insieme cosa include e cosa rappresenta questa retrospettiva sull’opera del pittore belga.

La mostra “Avec la mer du Nord…” della Fondaction de l’Hermitage è stata inaugurata lo scorso 27 gennaio e rimane aperta fino a fine marzo.

Léon SpilliaertMarine bleue, 1922
Gouache et gouache avec caséine sur papier, 370 × 492 mm
Galerie Seghers Oostende
Photo Steven Decroos, Oostende
Léon Spilliaert Marine bleue, 1922 Gouache et gouache avec caséine sur papier, 370 × 492 mm Galerie Seghers Oostende Photo Steven Decroos, Oostende

Si tratta della prima retrospettiva svizzera su Léon Spilliaert.

Per questo motivo l’esposizione è così importante.

Non solo, Léon Spilliaert (Ostenda 1881-Bruxelles 1946) è stato l’artista belga più rappresentativo di inizio Novecento.

La Fondacion de l’Hermitage di Losanna gli dedica con “Avec la mer du Nord…” ampio spazio, così che sempre più persone possano avvicinarsi all’opera di questo maestro.

In questa prima metà del 2023 si concentra su un autore denso e ricco di spunti, che ha fatto uso della pittura come mezzo espressivo ma che ha saputo farsi influenzare da tantissimi campi del mondo creativo.

Léon SpilliaertFemme au bord de l’eau, 1910
Encre de Chine, pinceau, crayon, crayon de couleur et pastel sur papier, 471 × 602 mm (jour)
Collection particulière
Photo Cédric Verhelst, Gent
Léon Spilliaert Femme au bord de l’eau, 1910 Encre de Chine, pinceau, crayon, crayon de couleur et pastel sur papier, 471 × 602 mm (jour) Collection particulière Photo Cédric Verhelst, Gent

Léon Spilliaert è stato uno dei tanti artisti autodidatti.

Si è formato a contatto con la letteratura del suo tempo.

Da essa ha ricavato aspetti ed emozioni, ha trascritto per immagini le sensazioni ricavate dai testi di inizio XX secolo.

Léon Spilliaert è da subito convinto del suo destino di artista eletto e cerca di sfruttare al massimo le sue capacità.

È un autore capace di produrre opere di profonda originalità.

Sono tanti gli aspetti artistici che si vanno a intrecciare nella sua opera, prodotta quasi esclusivamente su carta.

Ritroviamo interrogativi metafisici e cultura fiamminga, legami con il simbolismo e l’espressionismo contemporanei.

Mescolando la pittura a tecniche grafiche, Spilliaert sembra annunciare, nei suoi paesaggi più radicali, semplificati all’estremo, astrazione geometrica e minimalismo.

Léon SpilliaertLa Chambre à coucher, 1908
Lavis d’encre de Chine, pinceau, aquarelle, gouache et crayon de couleur sur papier, 486 × 634 mm (jour)
Propriété de l’État belge, collection de la Fédération Wallonie-Bruxelles
Photo Luc Schrobiltgen, Bruxelles
Léon Spilliaert La Chambre à coucher, 1908 Lavis d’encre de Chine, pinceau, aquarelle, gouache et crayon de couleur sur papier, 486 × 634 mm (jour) Propriété de l’État belge, collection de la Fédération Wallonie-Bruxelles Photo Luc Schrobiltgen, Bruxelles

“Avec la mer du Nord…” è suddivisa tematicamente e cronologicamente.

Il percorso espositivo riunisce un centinaio di opere provenienti dai principali musei europei.

Attraverso questa ampia selezione di opere è stato possibile coprire l’intera e originale carriera del pittore.

Fin da piccolo riempie i suoi quaderni scolastici di strani disegni.

Questa passione si tramuta poi in un vero e proprio amore per la pittura e per l’atto di dipingere.

Léon Spilliaert usa inchiostri, pastelli, matite e pennelli e lo fa – come detto poco sopra – principalmente su carta.

Già nei suoi primi disegni emerge la volontà e la capacità di reinventare il mondo che lo circonda.

È fortemente sensibile agli effetti di luce, gli stessi effetti che trascrive nei suoi celebri paesaggi marini.

Léon SpilliaertMarine après l’orage, vers 1909
Aquarelle, lavis d’encre de Chine, pinceau,crayon de couleur sur papier, 490 × 637 mm (jour)
Collection particulière
Photo Renaud Schrobiltgen, Bruxelles
Léon Spilliaert Marine après l’orage, vers 1909 Aquarelle, lavis d’encre de Chine, pinceau,crayon de couleur sur papier, 490 × 637 mm (jour) Collection particulière Photo Renaud Schrobiltgen, Bruxelles

Emerge l’importanza della luce.

Fino alla Prima guerra mondiale i suoi paesaggi sono di una sobrietà al limite dell’astrazione.

In questi dipinti troviamo proprio la dominanza di una luce opaca e malinconica.

Ma così come i paesaggi, anche le figure umane emanano questa luce.

I rari personaggi che popolano queste coste desolate, per lo più donne, trasmettono un profondo senso di isolamento.

Un esempio può essere l’opera “Donna a bordo dell’acqua”, opera del 1910.

Una volta superato il primo conflitto mondiale, intorno agli anni 20, Spilliaert passa invece ad un uso intenso dell’acquerello e della tempera.

Stiamo parlando di paesaggi marini sgargianti e lirici, come “Marina Blu. Gouache” del 1922 e “Marina blu e gialla”, acquarello su carta realizzato nel 1934.

Poi, nel lasso di tempo che intercorre prima della Seconda Guerra Mondiale, torna a rappresentare gli alberi –  soggetto giovanile che tanto aveva trattato.

Léon SpilliaertNuage déferlant sur la plage, vers 1900-1902
Lavis d’encre de Chine, pinceau, plume sur papier, 193 × 308 mm
KBR – Cabinet des Estampes – no inv. 5V 75052
Photo KBR
Léon Spilliaert Nuage déferlant sur la plage, vers 1900-1902 Lavis d’encre de Chine, pinceau, plume sur papier, 193 × 308 mm KBR – Cabinet des Estampes – no inv. 5V 75052 Photo KBR

Léon Spilliaert è di un carattere introverso e sognatore.

L’autore ha modo di dare spazio a questo suo genio creativo fin da bambino.

Riempie i suoi quaderni di scuola di strani disegni, tinge il suo universo di inquietanti stranezze.

Gli è possibile tutto questo anche grazie all’appoggio della benestante famiglia.

Vivono ad Ostenda, città portuale diventata a metà del XIX secolo una località balneare molto alla moda.

Non solo, il padre lavora come profumiere fornitore alla corte del re Leopoldo II.

Spilliaert è immerso e irradiato da forti stimoli.

Mentre frequenta l’Accademia di Bruges si dedica alla lettura e si avvicina ad autori come Maurice Maeterlinck, Émile Verhaeren, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche.

Per quanto riguarda la pittura invece osserva opere di James Ensor, Edvard Munch, Odilon Redon, i Nabis o anche Fernand Khnopff.

Léon SpilliaertNature morte aux coquillages, 1927
Aquarelle et gouache sur papier Canson Montgolfier, 450 × 600 mm
Collection particulière
Photo Renaud Schrobiltgen, Bruxelles
Léon Spilliaert Nature morte aux coquillages, 1927 Aquarelle et gouache sur papier Canson Montgolfier, 450 × 600 mm Collection particulière Photo Renaud Schrobiltgen, Bruxelles

Non solo paesaggi.

Tra il cielo, il mare e i profili generati da una luce soffusa, emerge qualche raro personaggio.

Lungo queste coste malinconiche troviamo a volte delle presenze umane, per lo più donne, come la moglie di un pescatore che attende il ritorno delle navi.

Le rappresentazioni umane culminano con gli autoritratti particolarmente suggestivi.

Spilliaert mette in discussione il suo status di artista tanto quanto il limite tra riflessione e realtà.

Camere da letto, angoli di salotti o tetti di vetro diventano luoghi deserti colmi di una presenza immateriale.

Le stesse sensazioni emergono dalle sue nature morte, dove oggetti come bottiglie sostituiscono i volti.

Léon SpilliaertAutoportrait, 2 novembre 1908, 1908
Lavis d’encre de Chine, pinceau, crayon de couleur, pastel et gouache sur papier, 490 × 638 mm (jour)
The Hearn Family Trust
Photo The Hearn Family Trust, New York
Léon Spilliaert Autoportrait, 2 novembre 1908, 1908 Lavis d’encre de Chine, pinceau, crayon de couleur, pastel et gouache sur papier, 490 × 638 mm (jour) The Hearn Family Trust Photo The Hearn Family Trust, New York

La mostra chiude domenica 29 marzo 2023.

Speriamo possiate andare a visitare la mostra, alla scoperta di un autore raro ma magico come Léon Spilliaert.

Nel frattempo vi diamo appuntamento al prossimo mercoledì.