Le chant des étoiles, il canto delle stelle, è il nome dato da Marion Meurant e Benoit Calozet alla loro struttura ricettiva nel cuore delle Ardenne, regione boscosa del Belgio.
La vicina città di Spa, il luogo del benessere per eccellenza, ha dato il nome a tutti i centri termali del mondo.
Le chant des étoiles è immerso nei boschi secolari delle Hautes Fagnes, al confine con la Germania, un luogo magico dove la natura è ancora incontaminata.
In questo scenario da sogno Marion e Benoit hanno realizzato una struttura innovativa e senza dubbio affascinante.

Il design unico di Le chant des étoiles
Si tratta di una cabane, capanna in francese, realizzata in legno e vetro dal designer Didier Resonnet.
Più precisamente, questa struttura è chiamata “zome” dall’unione delle parole “dome” (cupola in inglese) e “zonohedron” (zonoedro, un tipo di poliedro dotato di simmetria centrale).
La natura è la principale fonte di ispirazione per questi edifici, che riproducono le geometrie del regno animale, come gli alveari e vegetale, come le pigne o i girasoli.

Anche i materiali utilizzati guardano alla natura, con la struttura principale in legno svedese, i rivestimenti in abete belga e i pavimenti in rovere.
La zome si apre verso l’alto con la sua rete di 77 finestre, studiate per consentire agli ospiti di godere dello spettacolare cielo stellato delle foreste delle Ardenne.
Una vista spettacolare
Proprio grazie al suo particolare sistema di vetrate a nido d’ape, Le chant des étoiles offre una visione a 360 gradi della natura circostante.
Durante il giorno è possibile godere delle meraviglie della foresta ammirando gli alberi secolari che in ogni stagione regalano scenari fantastici.
Ma è di notte che Le chant des étoiles tiene fede al suo nome: la struttura diventa un’oasi di luce nella notte stellata offrendo uno scenario suggestivo e affascinante.

Un caldo rifugio
È specialmente in inverno che un luogo come Le chant des étoiles si può apprezzare come un rifugio accogliente da cui poter contemplare la natura in un ambiente caldo e confortevole.
La sua particolare forma, i materiali usati e gli arredi concorrono a creare un’atmosfera raccolta e rilassante.
In particolare, il calore è dato da una stufa a pellet, scelta in linea con i dettami della bioedilizia che caratterizzano questo luogo sin dall’inizio della sua progettazione.

Marion e Benoit hanno scelto il modello Alea della ditta italiana MCZ, perfetta per ambienti ben isolati come questo.
“All’inizio utilizzavamo piccoli radiatori elettrici, che, oltre ad essere molto lontani dalla nostra idea di rispetto per l’ambiente, erano obiettivamente molto costosi. La nostra idea iniziale era di installare una stufa a legna, ma ci siamo resi subito conto che dal lato pratico non sarebbe stata l’ideale. La stufa a pellet è il giusto compromesso tra praticità e bellezza della fiamma.”
racconta Marion.
Il design geometrico di Alea si sposa alla perfezione con le cromie naturali e lo stile nordico della cabane.
Per mantenere ancora più neutro l’impatto ambientale, nella stufa brucia pellet prodotto a meno di trenta chilometri, con scarti di legno vergine provenienti dalle foreste locali.
Le chant des étoiles è una meta sicuramente insolita, ma di indubbio fascino che merita senz’altro una visita.
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