Lo storico Palazzo Strozzi di Firenze presenta una grande mostra di Olafur Eliasson: “Nel tuo tempo”.
A dire la verità non si tratta solo di una grande mostra, ma della mostra più grande mai realizzata di questo artista in Italia.
Oggi proviamo a portarvi virtualmente tra le sale di Palazzo Strozzi con l’augurio che possiate andare a visitarla e viverla di persona.

L’esperienza delle opere di Olafur Eliasson è molto immersiva.
Olafur Eliasson si riconferma come uno dei più originali e visionari artisti contemporanei.
La sua poliedrica produzione ha abbracciato nel corso della sua carriera installazioni, dipinti, sculture, fotografia e immagini in movimento.
Quello che ci troviamo di fronte a Palazzo Strozzi è quindi un suggestivo percorso di opere storiche e nuove produzioni in cui si alternano luci e ombre, riflessi e colori.
Tutta l’architettura rinascimentale fiorentina viene coinvolta dal lavoro di Eliasson.
Lo testimoniano la grande installazione site specific per il cortile, che ci si trova di fronte proprio all’ingresso, e il speciale progetto d’arte digitale creato utilizzando la tecnologia VR.
La mostra è il risultato del lavoro diretto dell’artista sugli spazi di Palazzo Strozzi.
Installazioni storiche e nuove produzioni ne sovvertono così la percezione, impiegando l’edificio stesso come strumento per creare arte.
Olafur Eliasson interviene direttamente sulla struttura e le sue componenti.
Finestre, soffitti, angoli e pareti diventano protagonisti attraverso interventi che utilizzano luci, schermi, specchi o filtri colorati.
Ecco allora che elementi costanti della produzione dell’artista si adattano al contenitore per creare nuovi contenuti.

Il palazzo rinascimentale diviene infatti un corpo dinamico.
Il Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galasino, che ha curato l’esposizione, ha pensato ad una nuova dimensione immersiva.
È nella volontà degli organizzatori ma prima ancora di Olafur Eliasson presentare una pluralità di possibili narrazioni con l’obiettivo di una nuova consapevolezza dello spazio da parte del pubblico.
Parliamo di corpo dinamico perché “Nel tuo tempo” mette in discussione la distinzione tra realtà, percezione e rappresentazione, oltrepassando i confini e i limiti fisici di uno spazio.
Il primo incontro tra Olafur Eliasson e Palazzo Strozzi risale al 2015.
A seguito di questo primo incontro è iniziato un dialogo che si è tramutato nell’esposizione odierna.
Eliasson ha riassunto perfettamente con queste parole: “Nel tuo tempo è un incontro tra opere d’arte, visitatori e Palazzo Strozzi”.
“Questo straordinario edificio rinascimentale ha viaggiato attraverso i secoli per accoglierci qui, ora, nel ventunesimo secolo, non come semplice contenitore ma come co-produttore della mostra.”

Olafur Eliasson definisce Palazzo Strozzi come un viaggiatore nel tempo.
E non è solo la sede espositiva ad aver attraversato un percorso.
L’artista ricorda come ogni visitatore, come ognuno di noi, abbia vissuto una relazione tra corpo e mente sempre diversa in modo individuale.
Ognuno porta con sé le proprie esperienze e storie e alla fine ci si incontra nel qui e ora di questa mostra.
Ad aprire le danze di questo nuovo incontro è “Under the weather”, opera site specific del 2022, pensata proprio per lo spazio pubblico del cortile di Palazzo Strozzi.
La struttura ellittica di 11 metri sospesa a 8 metri di altezza crea agli occhi dei visitatori un effetto fatto di interferenze visive, simili allo sfarfallio di uno schermo.
“Under the weather” destabilizza, mette in discussione la rigida architettura ortogonale di Palazzo Strozzi e la sua percezione di struttura storica stabile e immutabile.
L’esperienza del mutevole è ciò che lega come un filo conduttore tutte le opere in mostra.

Le opere sono centri di scambio.
Il movimento di ogni visitatore attiva l’opera e la sua personale esperienza visiva che la completa.
Dal Cortile, al Piano Nobile, fino alla Strozzina: l’utilizzo di luci artificiali, ombre fugaci, riflessi, effetto moiré e colori intensi rende le opere nuove centri di produzione.
Si gioca tra realtà e rappresentazione, presenza e assenza.
Gli interventi diretti dell’artista sono minimi, l’effetto finale è frutto della sola interazione tra opera, spettatore e spazio.
Forti e coinvolgenti atmosfere determinano il nuovo rapporto tra spazio esterno e interno.
E le dimensioni esterne e interne sono molteplici, reali e simboliche.
Vi si celano grandi temi come la protezione e la spiritualità, vi si incontrano passato e presente.
Possiamo sicuramente confermare che ognuna delle opere esposte testimonia la ricerca di sulla visione di Olafur Eliasson dove la visione è azione di frammentazione e complessità del pensiero.
Non è un caso che un elemento ricorrente sia il caleidoscopio.
“I caleidoscopi giocano sul fatto che ciò che vediamo può essere facilmente disorganizzato o riconfigurato. Utilizzano un approccio ludico per mostrarci diversi modi di guardare il mondo” – dichiara Eliasson.

La mostra chiude domenica 22 gennaio.
Come sempre, abbiamo provato ad introdurvi alla mostra e all’opera di questo grande artista contemporaneo.
Inutile dire però che le opere vanno viste e, nel caso di Olafur Eliasson, vissute.
Palazzo Strozzi vi aspetta!