Sono già tanti gli appuntamenti dedicati all’arte previsti per quest’estate ma oggi vi parliamo in particolare della mostra “Useless Bodies?”.

L’esposizione degli artisti Elmgreen & Dragset ha inaugurato lo scorso 31 marzo nella sede milanese di Fondazione Prada e già registra importanti flussi di visite.

Oggi proviamo a riassumerne il contenuto, con l’augurio che possiate andare a visitarla di persona.

Una veduta dell'installazione di "Useless Bodies?"
Una veduta dell’installazione di “Useless Bodies?”

“Useless Bodies?” è una delle indagini tematiche più estese mai realizzate da Fondazione Prada.

La mostra si dispiega per un totale di oltre 3.000 metri quadri, in quattro spazi espositivi e nel cortile della sede di Milano di Fondazione Prada.

Gli artisti che hanno dato vita a “Useless Bodies?” sono Michael Elmgreen (Danimarca, 1961) e Ingar Dragset (Norvegia, 1969).

I due lavorano insieme dal 1995 e da allora hanno sviluppato una poetica artistica ben precisa, un’indagine che parte dal corpo umano, per analizzarne tutti i rapporti con il mondo e la realtà. Lo stesso nome della mostra comprende la parola “bodies” (corpi appunto).

Più nello specifico, la mostra esplora la condizione del corpo nell’era post-industriale, un’era in cui la presenza fisica dell’essere umano non sembra più essere al centro della vita.

Nel mondo ricostruito a Fondazione Prada da Elmgreen & Dragset la presenza del corpo pare superflua e questo cambiamento impatta inevitabilmente su ogni campo della vita.

Mutano i meccanismi dell’ambito lavorativo, di ciò che ruota attorno alla salute e di come registriamo informazioni.

In questo immaginario bidimensionale, basato sui codici binari del World Wide Web, anche le relazioni interpersonali – tra l’essere umano e l’altro – sono destinate a cambiare.

Una parte del materiale esposto in mostra
Una parte del materiale esposto in mostra

La pandemia ha sicuramente influenzato l’approccio di Elmgreen & Dragset nella realizzazione di “Useless Bodies?”.

L’arrivo del virus Covid-19 nelle nostre vite hanno evidenziato ulteriormente questo appiattimento delle nostre vite, dei nostri corpi, a “presenze”.

Non a caso i due artisti Elmgreen & Dragset dichiarano che “i nostri corpi non sono più i soggetti attivi delle nostre esistenze”.

L’era moderna (o meglio dire contemporanea) ed avanzata, scandita da meccanismi produttivi che non ci includono più nei processi, si pone esattamente al contrario dell’era industriale che l’ha preceduta. L’ingombro del nostro corpo non è più necessario e, anzi, a volte grava sulla nostra vita personale e lavorativa.

A distanza di due secoli il corpo è passato da produrre beni di consumo – come avveniva nel XIX secolo – a rivestire il ruolo di consumatore – durante il XX secolo – fino a diventare bene di consumo esso stesso – come avviene oggi nel ventunesimo secolo.

È inevitabile interrogarsi sul ruolo futuro dei nostri corpi.

Elmgreen & Dragset hanno sempre lavorano in questo senso sulla percezione del corpo e sulle fasi esistenziali che lo attraversano e modificano.

In tutta la loro produzione vi sono opere che parlano di crescita, intimità ed identità; ripercorrono infine i diversi modi per abitare il mondo e la dimensione pubblica, in cui siamo costretti a dialogare con l’altro e con quello che ci circonda.

Anche a Fondazione Prada permettono allo spettatore di immergersi in allestimenti immersivi che si dispiegano lungo tutto il percorso espositivo.

Una parte dell'allestimento di "Useless Bodies?"
Una parte dell’allestimento di “Useless Bodies?”

Fondazione Prada si riconferma uno dei contenitori d’arte più suggestivi d’Italia.

La mostra “Useless Body?” di Elmgreen & Dragset è sicuramente suggestiva e lascia ai visitatori la possibilità di muoversi liberamente nell’edificio, a partire da entrambi i piani del Podium, alla Galleria Nord e infine nella Cisterna.

Questo anche perché Fondazione Prada garantisce ampi spazi allestitivi, così da lasciare alle opere il potere di creare nuove pluralità di universi ed atmosfere.

La sede di Milano nello specifico è stata progettata dallo studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas, grandissimo esponente del mondo dell’architettura e dell’arte contemporanea.

L’edificio preesistente – una distilleria risalente agli anni del Novecento – è stato combinato con altre tre nuove costruzioni: Podium, Cinema e Torre.

Lo stesso Rem Koolhaas dichiara che “il progetto della Fondazione Prada non è un’opera di conservazione e nemmeno l’ideazione di una nuova architettura. Queste due dimensioni coesistono, pur rimanendo distinte, e si confrontano reciprocamente in un processo di continua interazione”.

In questo contesto architettonico si inserisce alla perfezione la mostra “Useless Body?”, un’esposizione che fa confluire passato e presente in una nuova idea di corpo.

Alcuni dei "corpi" esposti all'interno della mostra
Alcuni dei “corpi” esposti all’interno della mostra

Come gestiremo il passaggio del nostro corpo a bene di consumo?

Le opere realizzate dal duo Elmgreen & Dragset non danno – come tutta l’arte vuole – una risposta a questa domanda, ma sicuramente spingono l’osservatore ad interrogarsi sulle nuove questioni che la contemporaneità ci propone.

“Useless Bodies?” è inoltre una delle mostre più grandi che questo strabiliante duo – che dai primi anni ’90 ad oggi ha incantato il pubblico di tutto il mondo – abbia mai fatto.

Per i più curiosi, sono stati girati anche diversi episodi in cui gli artisti raccontano il processo di allestimento e molto altro: li trovate sul sito e sul canale YouTube di Fondazione Prada.

La mostra è aperta fino al 22 agosto 2022, un appuntamento imperdibile!

 

E se siete appassionati d’arte e mostre vi aspettiamo il prossimo mercoledì per un nuovo articolo e vi consigliamo la lettura di: