Nell’articolo di oggi faremo un breve viaggio insieme all’interno di Palazzo Venier dei Leoni ed approfondiremo la splendida Collezione permanente di Peggy Guggenheim di Venezia.

Si tratta di uno dei più importanti musei d’arte europea ed americana del XX secolo in Italia.

Si trova proprio sul Canal Grande, in una delle storiche abitazioni della stessa Peggy Guggenheim, e la sua ampia metratura ospita anche qualche opera della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof.

Non solo, anche il giardino svolge la funzione di espositore a cielo aperto, incorniciando sculture di alto valore artistico: un esempio è “Sfera n.3” di Arnaldo Pomodoro realizzata nel 1964.

Il giardino di Palazzo Venier che contiene alcune opere della Collezione Peggy Guggenhiem
Il giardino di Palazzo Venier che contiene alcune opere della Collezione Peggy Guggenhiem

La Collezione Peggy Guggenheim fa parte della Fondazione Solomon R. Guggenheim.

Alla Fondazione appartengono più strutture, un ampio gruppo di musei che include il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, il Guggenheim Museum Bilbao e il futuro museo Guggenheim Abu Dhabi.

La Fondazione raccoglie, conserva ed interpreta l’arte moderna e contemporanea.

Esplora nuove idee e culture e da vita a iniziative e collaborazioni dinamiche, dall’ambito curatoriale a quello educativo.

Dopo la scomparsa di Peggy Guggenheim, nel 1980 è stato costituito un Comitato di alto profilo internazionale a sostegno della Collezione.

La stessa Peggy Guggenheim era consapevole dell’importante e a volte faticoso lavoro che stava dietro alle sue opere.

Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo.” Così troviamo scritto in “Peggy Guggenheim and Her Friends”, raccolta di scritti che vanno dal ’70 al ’76.

Un interno con alcune opere della Collezione Peggy Guggenheim
Un interno con alcune opere della Collezione Peggy Guggenheim

La Collezione di Venezia è ‘protetta’ da Palazzo Venier dei Leoni.

La sua costruzione viene commissionata dalla famiglia all’architetto Lorenzo Boschetti Venier nel 1749.

Sono anni difficili per Venezia e per la stessa famiglia e dei cinque piani previsti ne viene costruito solo uno: l’edificio rimane quindi incompiuto. Gli storici sono venuti a conoscenza del progetto originario da incisioni di Giorgio Fossati e un modello settecentesco in legno dell’architetto Domenico Rizzi.

Il nome deriva per alcuni da una leggenda, che narra che nel giardino venisse tenuto un leone. Per altri il nome fa semplicemente riferimento alle teste di leone in pietra d’Istria che decorano la facciata del Palazzo affacciata sull’acqua del canale.

Ad esattamente 200 anni di distanza dalla sua commisione, nel luglio del 1949 il palazzo – ed il giardino retrostante – è acquistato da Peggy Guggenheim, che ci vivrà per trent’anni fino alla morte (avvenuta nel 1979).

Sempre nel ’49 la collezionista organizza una mostra di scultura contemporanea: è l’inizio del percorso che costituirà la realtà che visitiamo ancora oggi.

Un'altra veduta del giardino, vicino alla Barchessa
Un’altra veduta del giardino, vicino alla Barchessa

Nel 1951 Peggy Guggenheim apre le porte al pubblico.

Dopo aver terminato alcuni lavori di ammodernamento ed aver allestimento le sue opere, la collezionista dà il via ad una vera e propria tradizione: consente ai privati cittadini di visitare gratuitamente gli spazi della sua dimora.

Stabilisce dunque tre pomeriggi alla settimana per le visite, nel periodo che va da Pasqua a novembre.

Ben presto le esigenze cambiano e Peggy Guggenheim è pronta ad ampliare lo spazio espositivo.

Sempre nel 1951 viene commissionata un’estensione del palazzo che però si tramuta nella costruzione di un edificio ad un piano.

Nasce così la cosiddetta Barchessa, il padiglione situato nel giardino del museo che ospita le mostre temporanee.

Come accennato prima, nel 1980 la gestione della Collezione passa nelle mani della Fondazione Solomon R. Guggenheim, a cui la collezionista aveva donato il palazzo e le opere contenute in esso.

Alcuni dipinti di Jackson Pollock custoditi nella Collezione
Alcuni dipinti di Jackson Pollock custoditi nella Collezione

La Collezione permanente Peggy Guggenheim custodisce capolavori del ‘900.

All’interno delle sale e nel giardino sono presenti opere di inestimabile valore, firmate da alcuni tra i più celebri artisti della storia (italiana e non solo).

Troviamo scultura, pittura, fotografia e molto altro.

Abbiamo per esempio una versione de “L’impero della luce” (1953-54) di René Magritte; “Alchimia” (1947) di Jackson Pollock; “Pipa, bicchiere, bottiglia di Vieux Marc” (1914) di Pablo Picasso.

Questo solo per citare alcuni nomi più noti al grande pubblico.

Gli studiosi e storici dell’arte considerano l’intero patrimonio accumulato da Peggy Guggenheim uno specchio delle dinamiche e delle tendenze del ‘mondo’ del ‘900.

Alcune opere di Ellsworth Kelly tra cui "La 42a" del 1958
Alcune opere di Ellsworth Kelly tra cui “La 42a” del 1958

A proposito di contemporaneità invece, il 9 aprile 2022 inaugurerà all’interno degli spazi della Barchessa un’imperdibile mostra dal titolo “Surrealismo e magia. La modernità incantata”, prima esposizione internazionale che affronta l’interesse dei surrealisti per la magia, l’esoterismo, la mitologia e l’occulto.

Sarà un’occasione unica per ammirare unampia ed esaustiva panoramica del Surrealismo.

Anche rispetto a questo movimento artistico Peggy Guggenheim si dimostra visionaria: alla fine degli anni trenta del XX secolo è considerata una delle collezioniste più vivaci di opere surrealiste.

 

Vi ricordiamo che vi aspetta il prossimo mercoledì un altro articolo dedicato all’arte, ma nel frattempo vi consigliamo di andare ad approfondire la storia della Collezione e la vita di Peggy Guggenheim.

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