Oggi, sul design magazine FillYourHomeWithLove, parliamo di un designer che sicuramente conoscete.
Quello che approfondiremo, però, riguarda un aspetto del suo operato che forse non vi aspettate.
Nelle righe che seguono racconterò qualcosa di Karim Rashid artista.
Qui su FYHWL, Margherita ne ha parlato più volte, raccontando alcuni suoi progetti, tra cui una splendida lampada.
Ma Karim Rashid ha mille volti e mille sfaccettature da raccontare, e il mio obiettivo, con questo post, è presentarvelo attraverso modelli espressivi che stanno al confine tra arte e design (quella sottile linea immaginaria irresistibile che amo approfondire!).

Karim Rashid rappresenta in pieno l’artista di questo secolo

karim rashid artista
Su living.corriere.it, un Karim Rashid nella sua casa a New York, nel 2016 con alle spalle una sua opera d’arte. Ph: Dean Kaufman

Sappiamo bene che i progetti di Karim in produzione sono migliaia, e sappiamo che abbracciano ambiti diversi tra loro: illuminazione, moda, arredamento… eppure la sua vena creativa è stata impiegata anche in propositi puramente legati alla libera espressione.

Proviamo ad analizzarla: nei suoi quadri troviamo chiari riferimenti alla pop art in fase più matura (Basquiat e Hering in primis).

Ma quello che si evince di più è la vena “ottimista” data dai colori e da simboli e icone vivaci, morbide e rassicuranti. Rashid imprime vita e positività alle sue opere, amplificata dai toni zuccherosi di fucsia e giallo lime che ricordano tonalità tipiche “caramella”.

“Il rosa è il mio bianco superottimista. È energico, fulgido, coinvolgente ed è un antidoto al mondo maschile che prevarica la nostra società. ”

Cosa significa “Karimity”?

Il mondo dell’arte e del design, studiando il lavoro di Karim Rashid, ha coniato un termine specifico per le atmosfere sensual-minimaliste date dalle sue opere, in senso trasversale: si chiama “Karimity” e la stessa sensazione trasuda dai quadri alla parete, dalla progettualità delle sedie e dei tavoli, dalle linee delle lampade e persino dal piccolo aspira briciole.
Il tono euforico e, in un certo senso futuristico, dei suoi quadri è reso ancor più percettibile nella celebrazione degli elementi digitali.
Non è raro trovare dei chiari riferimenti ai “pixel” e alle nuove tecnologie mediatiche che per Rahshid sono complici di una nuova percezione collettiva che rende tutto più intenso e emozionante.
Un altro tratto riconoscibile della sua espressione artistica da contemplare, non da utilizzare, sono le finiture ultra “glossy” che, in un certo senso, lo accomunano a quelle metalliche e ultra lucide dei palloncini di Jeff Koons.

karim rashid artista o designer
Su www.artsy.net/sandra-gering-inc/artist/karim-rashid, la gallerista Sandra Gering rappresenta Karim Rashid.

Positivismo concettuale per gli ambienti della metro di Napoli, Linea 1, stazione “Università”

Quando affermiamo che il mondo del design e dell’arte hanno anelli di congiunzione di grande, grandissimo interesse, è perché esistono realtà che lo confermano.
La linea 1 della metro di Napoli ne è un esempio.
La stazione “Università” è stata progettata da Karim Rashid, all’interno di un progetto che si chiama “Stazioni dell’arte“.
Sono stati moltissimi gli artisti “canonici coinvolti: Kounellis, Merz, Lewitt sono solo alcuni.
Tridimensionalità, pattern, forme rassicuranti, colori accesi e richiamo alla “rivoluzione tecnologica digitale” sono il leit motive, accanto al lucido positivismo cromatico che fa dell’operato di Rashid un vero inno alla vita, che sia reale o virtuale.

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Su archiportale.com uno scorcio della fermata Università” della metro di Napoli progettata da Karim Rashid.

Vi ritrovate nei colori accesi di Karim? Preferite la sua figura di artista o designer?
Io non saprei rispondere! 😉