Buongiorno e bentornati sul magazine di arredamento e interior design!

L’argomento di oggi (Joseph Kosuth, Existential Time, in mostra a Milano) non descrive arte e design dal punto di vista canonico che abbiamo sempre affrontato.

Finora, nella rubrica per la quale scrivo, abbiamo visto grandi designer che creavano opere d’arte, o, al contrario, grandi artisti che, in qualche sfaccettatura della loro carriera, hanno disegnato mobili o accessori home decor.

Comincio a parlarvi di Joseph Kosuth (1945, nato a Toledo), artista contemporaneo contestualizzato nella corrente di arte concettuale americana, chiedendovi se vi piacerebbe avere in casa, ad animare di luce una parete, qualcuna delle sue parole al neon.
Secondo alcuni galleristi che conosco e che vendono le sue opere, Kosuth è tra gli artisti più amati per “arredare” casa con la luce sprigionando significati di stampo tautologico (ovvero le sue opere spesso descrivono loro stesse).

Cosa significa questo?
È semplice: Kosuth è molto amato perché, dal punto di vista dell’arredo, con una sua opera:

  • avete la possibilità di investire una vostra parete di un’oggetto bello da vedere;
  • un oggetto che esprime un significato spesso relativo a se stesso e a ciò che il neon interpreta;
  • che infonde nell’interlocutore quel sottile piacere disorientante che si avverte quando si contempla qualcosa che parla alla mente.
Joseph Kosuth Existential Time
Su ericaravenna.com un’opera di Kosuth della serie “Frammenti di Rossini #13” – “E creder posso” – 1999 Tecnica: neon light

Joseph Kosuth “Existential Time”, a Milano presso la galleria Lia Rumma

Su liarumma.it uno scorcio della mostra con citazioni di Nietzsche, Nabokov, Stein etc…

Se non avete mai visto una mostra di Kosuth, presso la galleria ia Rumma avrete, fino all’8 febbraio, la possibilità di conoscere le sue opere.
Si tratta prevalentemente di massime legate al tempo che passa.
Parole di Nabokov, Nietzsche, ma soprattutto Wittgenstein, filosofo del linguaggio che Kosuth ama e studia in maniera approfondita.

joseph kosuth existential life milano
Su Artlife.com uno spaccato della mostra con un enunciato di Vladimir Nabokov, drammaturgo e poeta russo che ha poi passato la sua vita negli Stati Uniti.

“Quoted Use”, quando gli oggetti parlano con la voce di chi li ha usati

Arriviamo ora al “cuore” di ciò che vorrei raccontarvi con questo articolo. Proprio riflettendo sul “click” mentale che l’arte concettuale si propone di far vivere nel suo fruitore, Kosuth ci pone davanti ad uno scenario incredibile dal punto di vista dei significati.
Che cos’è l’home decor, se non il circondarsi di oggetti che non sono scelti a caso, ma per quello che rappresentano (stile, design, bellezza, usabilità, coerenza con il progetto che li circonda…).
Kosuth fa un passo avanti, proponendo una collezione di oggetti, “Quoted use” realizzati in collaborazione con Shellman Art (Monaco), come installazione artistica nel secondo piano della galleria.
Si tratta di oggetti appartenuti a personaggi famosi, persone illustri del mondo della cultura e della letteratura.
Lo scrittoio di Jane Austen e la lampada di Simone de Beauvoir ad esempio.
Ma i canali ufficiali della mostra spiegano che in questo spaccato intimo e delicato del secondo piano ci sono oggetti di Duchamp, Darwin, Einstein, Kierkengaard e Wolf.

Geniale è il nome, che si riferisce alle “quotes”, ovvero alle citazioni di persone famose, interpretate con gli oggetti.

Per chi ama l’arredamento e l’arte questo è uno squisito esercizio di stile, dove non si capisce cosa apprezzare per primo.
L’evocazione nostalgica del personaggio che ha usato quell’oggetto, le qualità dell’oggetto stesso o il disorientamento causato dall’ensemble di memorie e di ricordi di “influencer” culturali dentro una galleria d’arte.

Joseph Kosuth Existential life Milano
Su liarumma.it (galleria organizzatrice della mostra) uno spaccato di “Quoted use”, con le citazioni di oggetti usati da famosi personaggi della cultura e della storia.

Vi è piaciuto questo viaggio alternativo sul significato degli oggetti d’arredo?
Io spero di sì! Vi accompagno sempre volentieri, con tanta passione per ciò che scrivo!

Al prossimo articolo! 😉