Ikea x Virgil Abloh. La capsule Markerad è la moda che non si può indossare
Intere domeniche trascorse vagando tra scaffali e stanze arredate, destreggiandosi tra centimetri di carta, minuscole matite logate e immensi parcheggi sovraffollati.
Per anni il nome Ikea ha suscitato in molti – eccetto negli amanti del fai-da-te e del minimale design nordico – ansie e sentimenti di frustrazione.
Poi è arrivato Virgil Abloh e l’arredamento Ikea è diventato moda, anche se una moda che non si può indossare.
Per il colosso svedese l’inizio di novembre ha coinciso con l’attesissimo lancio della collezione in edizione limitata Markerad, annunciata lo scorso anno e realizzata in collaborazione con il fondatore e ceo di Off-White e direttore creativo del menswear Louis Vuitton.
La capsule, già andata sold out in pochi giorni nei punti vendita di Milano e Roma, sarà disponibile anche in un secondo slot online dalle 11:11 di lunedì 11 novembre.
La limited edition si compone di 15 oggetti di uso quotidiano come sedie, tappeti e orologi dal design minimalista e classico. Sono perfetti esempi della contaminazione tra fashion e streetstyle, ironicamente rivisitati dal creativo statunitense attraverso i riferimenti artistici e gli elementi sovversivi tipici del suo stile.
Come per esempio le virgolette, vero e proprio tratto distintivo dello stilista.
Le ha usate per incorniciare le parole “Air” e “Foam” delle sneakers rivisitate in co-lab con Nike o, più recentemente, la scritta “Till death do us part” sul velo dell’abito da sposa della modella Hailey Baldwin, fresca di nozze con il cantante canadese Justin Bieber.
Le virgolette emblematiche di Abloh si ritrovano così sul tappeto “Wet grass”, che riproduce i fili d’erba di un prato, e sulla tote bag “Sculpture”, la sua personale versione simile a un sacchetto di carta della famosa Frakta bag di Ikea.

Un altro pezzo forte è la Gioconda retroilluminata.
Il designer gioca con l’idea dell’accessibilità dell’arte. A differenza del ritratto di Leonardo Da Vinci, dal valore inestimabile e protetto da una teca al Louvre, questa Monna Lisa è in vendita per 75 € con tanto di ingresso USB.
«Virgil porta il design moderno in un contesto contemporaneo. Reinterpretando la storia e la tradizione in un modo del tutto personale, crea oggetti di design in sintonia con i nostri tempi»
ha infatti affermato Henrik Most, direttore creativo di Ikea.
La collezione Markerad, «Segnato» in italiano, è un’immersione nell’universo del creativo, fatto di colori semplici, linee pulite ed elementi dissacratori.
«La filosofia della collezione è quella di aggiungere una qualità artistica a oggetti comuni»
ha spiegato lo stilista raccontando la capsule.
«L’obiettivo è nobilitare l’anonimo, gli oggetti iconici della vita quotidiana che usiamo senza notarli.
Quando applichiamo un fermaporta a una gamba di una normale sedia creiamo qualcosa di inaspettato, un’interruzione».
Un esempio perfetto per spiegare la sottile ironia dietro la classica sedia Windsor della collezione, che ha un fermaporta al posto di un piedino.

E poi ancora c’è il tappeto bianco a forma di un gigantesco scontrino Ikea.
Include il codice postale del primo negozio aperto in Svezia, con cui Abloh prende in giro lo stesso produttore.
I prezzi della collezione variano dai 13 € della fodera per cuscino ai 269 € del tavolo in legno. Questo rievoca il modernismo scandinavo degli anni ’50, facilissimo da montare senza attrezzi poiché le gambe hanno solo una vite.
Non è però la prima volta che lo spirito di design democratico del gigante svedese incontra e ispira il mondo del fashion.
Già nel 2017, infatti, lo stilista georgiano Demna Gvasalia – all’epoca da poco subentrato a Riccardo Tisci alla direzione creativa di Balenciaga – aveva proposto una versione in chiave luxury della Frakta bag, in pelle e in vendita a 1.700 €.
Non si trattò di un plagio, ma di un’idea provocatoria del creativo, pratico nell’intercettare icone della cultura pop per rielaborarle con ironia.
Il fondatore del brand Vetements si distingue infatti per la sua predilezione dell’idea di bruttezza come emblema di stile e per l’uso di simboli di povertà come massima espressione di ricchezza.
Una volta che anche gli ultimi pezzi della collezione Markerad saranno terminati, non resterà che attendere il 2020 per la prossima co-lab fashion.
Ikea ha infatti annunciato il lancio di una linea homeware assieme alla designer londinese Zandra Rhodes, nota per le sue stampe audaci e il suo gusto per pattern coloratissimi.