Espressione autentica della più raffinata estetica veneziana, la gioielleria Nardi è sinonimo di un glamour geograficamente specifico ma conosciuto in tutto il mondo.
La particolarità di questa piccola ma preziosa realtà lagunare è proprio il suo strettissimo legame con il territorio della Serenissima.
Mentre oggi i marchi del lusso puntano infatti a espandersi a livello internazionale, questa azienda dalla tradizione lunga un secolo si impegna al contrario a mantenere la sua dimensione ridotta.

Nardi vanta un unico negozio a conduzione familiare, un luogo riservato e raffinato nel cuore di Venezia, che occupa cinque arcate in un angolo di piazza San Marco.
Una gioielleria che fonda le sue radici nella storia della città più affascinante e misteriosa del mondo e che ha saputo reinterpretarne i codici attraverso creazioni attuali e contemporanee.
Per Carnevale la gioielleria Nardi presenta la collezione Maschere
Per celebrare l’arrivo del Carnevale, quest’anno Nardi ha voluto riproporre una tipica produzione veneziana del XVIII secolo.

Si tratta degli anelli-maschera, gioielli che riproducevano in smalto un viso femminile mascherato riagganciandosi alle tipiche rappresentazioni iconografiche della Commedia dell’Arte.
Oggetti troppo belli e carichi di significati per cadere nell’oblio.
Ecco quindi che ha preso vita la collezione Maschere, che non è una mera riproduzione di gioielli del passato, ma una rivisitazione in chiave moderna di una fortunatissima moda.
La collezione Maschere si compone di anelli e orecchini
Tutti gli anelli e gli orecchini che appartengono a questa collezione sono stati realizzati riportando in auge la nobile tecnica dello smalto a fuoco.

A regalare grande personalità a ogni creazione sono le combinazioni di colori vivaci delle pietre, tra cui: diamanti brown e icy, zaffiri nelle diverse tonalità del viola, fucsia, rosa e blu, rubini, tsavorite, granato verde e turchesi.
Il risultato finale è dunque un gioiello contemporaneo e originale, ma al tempo stesso con una storia meravigliosa da raccontare.
Ma cosa ha portato secoli fa alla nascita di questi preziosi gioielli-maschera?
Il legame tra la maschera e la città di Venezia
Dal XVII secolo la maschera è diventata uno degli emblemi indiscussi della città di Venezia e del suo Carnevale famoso in tutto il mondo.
L’essenza di questo accessorio sta proprio nel fatto che chiunque la indossi può celare completamente qualsiasi aspetto della propria identità.

Questo consentiva quindi ai cittadini veneziani di adottare determinati atteggiamenti e comportamenti in base al nuovo costume e alle mutate sembianze.
Tant’è che, all’epoca, il saluto che risuonava per le strade della Serenissima quando si incrociava un nuovo personaggio era semplicemente «Buongiorno, signora maschera!».
Gli anelli-maschera a cui si ispira la gioielleria Nardi
Fu poi in particolare nel XVIII secolo che prendendo spunto dalla maschera e dai suoi molteplici significati nacquero anche tutta una serie di manufatti preziosi.
Tra questi, come già ricordato, appunto gli anelli-maschera, che tuttavia non venivano indossati nel solo periodo del Carnevale, ma nell’arco di tutto l’anno.

Questi gioielli infatti testimoniavano elegantemente il desiderio di mostrarsi aperti alle diverse sfaccettature del proprio animo e del proprio essere.
Oggi questa usanza si è completamente persa, ma alcune creazioni di prestigio sono esposte tutt’oggi in prestigiosi musei come il British Museum di Londra e il Poldi Pezzoli di Milano.
Gioielleria Nardi, un secolo di storia familiare
I gioielli Nardi sono realizzati ancora oggi nel laboratorio adiacente alla boutique sotto la direzione artistica di Alberto Nardi, terza generazione dell’azienda.
Sua fonte d’ispirazione continuano a essere i colori vivaci e brillanti che evocano i preziosi mosaici della Basilica di San Marco o quelli più tenui dei vetri realizzati nei laboratori di Murano.
E ancora, le forme architettoniche inconfondibili dei palazzi sul Canal Grande, ma anche quell’esotismo di una città che ha sempre guardato più al lontano Oriente che alla vicina terraferma.

Ecco quindi che la ricchezza dei motivi ornamentali dei turbanti e dei preziosi abiti bizantini sono serviti come fonte di ispirazione per alcune delle creazioni di maggior successo.
Come gli anelli Marco Polo o il Moretto con turbante ingemmato lanciato già da Giulio Nardi che, giunto a Venezia da Firenze, fondò l’attività negli anni ’20.
Giulio Nardi aprì la sua bottega in una singola arcata di piazza San Marco, la stessa che ancora oggi costituisce l’ingresso del negozio.