Siamo stati in Austria e ci siamo imbattuti nella Galleria Elisabeth & Klaus Thoman che ospita la Kunstraum Innsbruck.
Dentro uno bellissimo spazio espositivo in perfetto stile white cube si apre la mostra “Fragments of Humanity” di Dan e Lia Perjovschi.
I due artisti – che sono allo stesso tempo una coppia, colleghi e soggetti politici – risiedono a Sibiu/Bucarest, in Romania, e hanno alcune delle voci artistiche più rinomate e influenti in Europa.

Corpi di opere esteticamente contrastanti e criticamente allineati.
Con “Fragments of Humanity” ci troviamo di fronte ad un intreccio di due pratiche artistiche che offrono al pubblico molteplici visioni sulla società, sul ruolo dell’artista e su cosa si può fare.
Dan e Lia guardano alla società e guardare per loro significa vedere e vedere come capire.
Lia Perjovschi decostruisce il modo in cui vediamo.
Dan Perjovschi commenta come la società produce una cronaca continua dell’umanità.
Entrambi si sono formati come pittori e sono attivi come artisti sperimentali dagli anni ’80.
Si battono per l’autonomia, la dignità artistica e per l’arte come pratica politica da oltre trent’anni.
Dal regime totalitario di Ceaușescu, hanno affrontato altre sfide nelle loro vite, carriere artistiche e attivismo.
Analizzano il modo in cui viviamo il mondo e creano visioni critiche alternative sull’umanità.
Non è un caso che in “Fragments of Humanity” siano varie le pratiche artistiche utilizzate.
Dan lavora eccessivamente con il mezzo del disegno, creando figurazioni minimaliste spesso umoristiche o brevi disegni/testi politici.
Lia sperimenta vari approcci artistici dalla performance al disegno, scultura tessile, installazione e pittura.

Al Kunstraum Innsbruck si naviga liberi.
Lo spettatore ritrova la stessa libertà che hanno riscoperto gli autori, libertà di cui la Romania era stata privata in passato.
Libertà significa anche ricostruire la storia dell’arte e la pratica educativa aperta.
Con questo obiettivo Dan, e Lia in particolare, hanno investito energia nella creazione di istituzioni e archivi alternativi auto-organizzati.
Intenzione ultima è mettere in discussione il potere interpretativo delle istituzioni e dei canoni dominanti.
La stessa Lia dichiara: “penso che non basti provocare, ma proporre qualcosa, costruire possibilità”.
In tutta la mostra c’è forte richiamo ai Mass Media.
Anche a seguito di esperienze personali all’interno del mondo del giornalismo, Dan e Lia elaborano continuamente in modo critico l’informazione di massa.

Tante domande suscita la mostra al Kunstraum Innsbruck.
- Dove andiamo come comunità di umani che producono una guerra dopo l’altra, un sistema di violenza e l’oppressione dopo l’altra, e cosa può essere ancora cono, anche quando le notizie sono cattive?
- Cosa possiamo fare con e attraverso l’arte?
- Qual è stato il ruolo dell’arte durante la pandemia globale e nel dibattito sul cambiamento climatico?
All’interno del Kunstraum Innsbruck chiamati a rispondere a modo nostro a questi quesiti.
Questioni contemporanee urgenti creano uno “spazio che diventa un puzzle fatto di elementi diversi”.
Il tutto “per mettere in discussione se stessi e la società e forse anche arrivare a delle risposte”.

“Fragments of Humanity” circonda lo spazio espositivo di una certa energia intima.
A volte, ci ricorda sempre l’arte, domande e risposte si possono celare dietro a produzioni e lavori artistici molto ‘semplici’.
Nella serie di “una cronaca ininterrotta dell’umanità”, un pennarello indelebile nero da vita a commenti politici, ironici e umoristici.
A scriverli è Dan, che invia una serie di cartoline a Lia da ogni città in cui ha viaggiato ed esposto dal 2008.
In diverse occasioni gli artisti hanno creato opere d’arte l’una per l’altra come segno del loro affetto, connessione e scambio artistico.
Le cartoline proposte all’interno del Kunstraum Innsbruck rappresentano proprio uno di questi documenti molto privati della loro vita.
All’interno di queste ‘piccole porzioni di carta’, Dan descrive i fenomeni sociali attraverso l’uso di un linguaggio conciso.
Si notano cartoline legate alla sua vita professionale mescolate ad altre dove si commentano fenomeni come la guerra in Ucraina, la pandemia di Covid, lo spazio pubblico, i suoi confini e limiti, il turismo contemporaneo…

Un mare di cartoline e…
Possiamo trovare due striscioni realizzati durante Documenta 15 e i disegni di Dan con il gesso bianco, che riempiono temporaneamente le pareti nere della stanza più piccola del Kunstraum Innsbruck.
Nonostante le differenze nel mezzo e nell’approccio, sia le opere di Dan che quelle di Lia sono piuttosto fragili e molti dei loro progetti artistici hanno un carattere effimero e scompaiono dopo lo spettacolo.
Spesso usano mezzi di produzione modesti come risultato della loro presa di distanza critica dall’arte tradizionale e dal mercato dell’arte contemporanea.
Trovano in questo modus operandi una strategia per rimanere mobili nel contesto della passata censura e dell’attuale posizione “periferica” capitalista.

La mostra si conclude il 15 luglio 2023.
Non perdete l’occasione di vedere le opere di Dan e Lia Perjovschi dal vivo.
Hanno mostrato le proprie opere artistiche in centinaia di mostre e festival in Romania e all’estero ma solo in alcune occasioni hanno avuto la possibilità di esporre insieme
“Fragments of Humanity” è la loro seconda mostra insieme al Kunstraum Innsbruck!