Dal 28 maggio al 4 giugno, Firenze brillerà per la Jewellery Week 2020.

Un concentrato di identità e discipline che orbitano intorno alla creatività, al design, alla tradizione orafa e alla ricerca di nuove tecnologie e materiali.

Si tratta di un punto di riferimento mondiale per quanto riguarda il gioiello di ricerca.

Firenze accoglie questo importante evento culturale abbracciandola con gallerie, spazi museali, aree all’aperto che celebrano la storica attitudine artigiana per i preziosi.

Ho deciso di segnalare la kermesse per due motivi: il primo riguarda le grandissime personalità attese per gli highlights di queste giornate, tra cui spicca l’eterna Carla Riccoboni, che io adoro da sempre.

Il secondo invece orbita attorno alla voglia di normalità, e la speranza di trovarci a celebrare realmente una delle attitudini italiane più amate e riconosciute nel mondo: la tradizione orafa dell’Oltrarno.

Le personalità più attese alla Florence Jewellery Week 2020 a Firenze

Forse è il made in Italy meno conosciuto ai più, ma vi assicuro che nel mondo del design dei preziosi nominare la Riccoboni, appunto, o Giovanni Corvaja, o Barbara Paganin, significa avere riassunto in tre personalità il panorama dell’arte orafa contemporanea, con, in primo piano, l’esplorazione di nuovi fronti materici e stilistici.

Il gioiello è un elemento di arte e design molto particolare.

Qui esiste un valore affettivo molto solido legato all’oggetto, che non è quello dell’utensile o dell’abito.

Si tratta di monili che, essendo preziosi, sono in qualche modo “eterni” e rimandano a sfumature immateriali uniche nel panorama del disegno artigianale.

Per quanto riguarda le personalità straniere, abbiamo una prevalenza di artisti e designer dall’oriente.

Kazumi Nagano dal Giappone,  Sam Tho Duong dal Vietnam (ora residente in Germania), Suk Chun Oh dalla Corea portano la loro storia in una collettiva presso l’ex refettorio di Santa Maria Novella.

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Particolarmente apprezzato quest’ultimo designer, che si interroga sulla sostenibilità e il riciclo dei materiali inquinanti anche nel campo orafo.

Kazumi Nagano, spilla,  filo di carta di lino, filo d’oro (18 carati), filo di nylon, perno (argento 950), colorato con URUSHI. Ph. Ryota Sekiguchi, 2019.
jewellery week 2020
Sam Tho Duong, collana, contenitori di yogurt in plastica, pietre miste, onice, 2012.

Carla Riccoboni alla Jewellery Week 2020 di Firenze

Carla Riccoboni è considerata da sempre la “maestra” del design del gioiello contemporaneo, concentrata fin dagli inizi della sua attività in piccole auto produzioni.

Gli intrecci di algoritmi geometrici e forme ornamentali estremamente riconoscibili sono il suo timbro artistico.

Catene, moduli, multipli diventano monili tramite tecniche meccaniche e digitali. Tuttavia, ciò che mi piace tantissimo di lei, è l’indagine sul passato che propone in chiave moderna.

Le sue famose “stampe” infatti, derivano dall’approfondimento vivace di un importante ritrovamento storico che ha portato all’attenzione del mondo l’ attività orafa vicentina: 2500 vecchie madreforme del primo dopoguerra, che ella riesce a vestire di eccellente chiave interpretativa moderna.

Carla Riccoboni, durante la Florence Jewellery Week, avrà una personale nella galleria “Cartavetra” di via Maggio.

Florence jewellery week
Collana in titanio di Carla Riccoboni al Museo del Gioiello di Vicenza.

È bello ed importante in questo momento parlare di arte, di genio, di capacità espressive. Il made in Italy, in ogni ambito artistico e manifatturiero, sa sempre bene cosa fare e cosa dire. Il DNA italiano è fatto di sublime creatività e capacità progettuale, di cui andare orgogliosi, sempre.

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