Design, moda, arte e maestria artigianale, oggi parliamo di fashion jewelry.
Sono molteplici gli ambiti entro cui può essere identificato un prodotto di gioielleria, che pure si è ritagliato da sempre un ruolo di forte indipendenza e di spicco nella categoria degli accessori.
Che si tratti di alta gioielleria o bigiotteria, il bijoux da decenni affascina architetti e artisti rendendo sempre più sottile il confine con il mondo del design.
Da Roberto Sambonet negli anni ’50 per Tiffany & Co. alla spilla di Ettore Sottsass ispirata alle sfere di Arnaldo Pomodoro, fino all’archistar Zaha Hadid, ingaggiata nel 2015 dal direttore esecutivo di Bulgari per il restyling dell’iconico anello B.zero1.
E oggi l’affinità con la moda è ancora più accentuata grazie a collezioni di fashion jewelry affermatesi come parte integrante dell’offerta di griffe quali Fendi ed Etro.
Proposte moderne e fresche, pensate per aggiungere personalità a ciascun outfit.
I bijoux Etro sono composti da spille impreziosite da dettagli gioiello per ornare capispalla e giacche, orecchini pendenti, collane girocollo con pendenti e bracciali ornati con perline e pietre dure.
La gioielleria Fendi propone charms con riproduzioni delle sue iconiche borse, orecchini e girocollo con pendenti, ciondoli e anelli in metallo con finitura dorata.
Altre maison come Chanel, Giorgio Armani ed Hermès hanno invece accostato alle loro preziosissime collezioni haute couture proposte di altrettanto pregiata alta gioielleria.
Anche Gucci, a Parigi, ha inaugurato una boutique nella celebre Place Vendôme dedicata alla sua prima collezione di fashion jewelry ispirati all’onirico e caleidoscopico universo di Alessandro Michele.
Hortus deliciarum – questo l’evocativo nome della linea di alta gioielleria della griffe fiorentina – rappresenta un richiamo all’eclettico donchisciottismo della visione del direttore creativo attingendo a motivi simbolici e distintivi dell’iconografia di Gucci.
La collezione comprende oltre 200 articoli, principalmente pezzi unici, incentrati su tre temi visti attraverso il prisma di un mitico giardino che potrebbe essere l’Eden, l’Arcadia o Xanadu.
Il primo motivo rende omaggio agli emblemi classici dell’amore eterno, facendo ampio uso di gemme da colori vivaci attraversate da punte di freccia sormontate da pennacchi, che brillano su spille di zaffiro rosa, berillo giallo e zaffiro blu con dettagli montati en tremblant su montature dall’allure antica, con sovrapposizione di stili storici tra cui Rococò, Barocco e Georgiano.
Ogni gemma è incastonata in montature che lo stilista descrive come espressione di «simmetria discordante», lievemente discrepante, per esprimere la spiritualità dell’imperfezione.
Crocefissi ecumenici richiamano l’amore devozionale del Rinascimento, esaltato attraverso lo splendore ornato delle croci latine con motivi floreali e leonini, indossati come trittici pendenti, mentre gli orecchini si ispirano ai lampadari dell’antichità.
Il secondo tema è invece un’ode alla maestà del regno animale ed evoca mitici bestiari e fauna antica.
La forza simbolica del Leone, il coraggio e la passione della Tigre, la saggezza e il rinnovamento rappresentati dai serpenti Ouroboros e il misticismo magico di Dioniso danno vita all’araldica di questo regno animale.
In tutta la collezione i leoni serrano le gemme, in particolare nella parure Georgiana dai colori arcobaleno, che risplende con tormaline verde acceso, rosa carico, blu e Paraiba, zaffiri giallo brillante e viola, granati mandarino, spinelli e diamanti bianchi.
E ancora uno sciame di api dalla testa realizzata in gemme dai colori contrastanti e intricati tritoni che diventano polsini e pendenti realizzati in zaffiro color lavanda.
Raffigurazioni di Dioniso si intrecciano in polsini di smeraldo e anelli di rubino e una magnifica opale da 30,30 carati è scolpita a mano in un anello a forma di serpente attorcigliato, punteggiato di diamanti.
Ogni animale è circondato dalla natura, con fiori simbolici, foglie e stelle che prendono vita in ornate montature con diamanti e incisioni nascoste.
Infine, spettacolari e unici, i solitari sono ridefiniti da un’allure massimalista.
Gemme colorate tagliate a goccia sono abbinate a montature in stile antico e ricordano i colori vibranti di un giardino in piena fioritura grazie a topazi imperiali color miele, topazi rosati, tormaline verde e al bagliore ipnotico del granato mandarino.
Riprendendo gli emblemi dell’amore, anelli a spire avvolgono acquemarine e rubellite, e ogni pietra è stata scelta anche per le sue proprietà spirituali, in riferimento alle pietre di nascita del calendario lunare.
Un simbolismo storico multiforme che testimonia la visione di Alessandro Michele, il savoir faire di Gucci e il prezioso universo che l’alta gioielleria racchiude in sé.