Se diciamo “action painting”, o pittura gestuale, o arte informale, l’artista che mi assale la mente è sempre lui: Emilio Vedova.
Non sopporto chi lo definisce il “fratello italiano” di Jackson Pollock, perché dotato di proposito artistico forte, identificabile e indipendente.
Lo si capisce bene nel film documentario girato a cent’anni della sua nascita: “Emilio Vedova, dalla parte del naufragio”.
Chi è Emilio Vedova
Se amate l’arte vi sarete sicuramente imbattuti nella forza delle sue creazioni, anche se la sua vera magia è il processo creativo stesso.
Vedova è molto “fisico”: la tela bianca viene aggredita.
L’energia che si scatena dal suo gesto potente e imperativo rimane sulla tela e si avverte semplicemente seguendo il segno con lo sguardo.
Qualcosa di profetico e archetipico sembra prendere vita dalle pennellate convulse e tormentate.
Il suo attivismo politico, nonostante sia molto deciso e schierato, è molto razionale.
Fa parte della Resistenza condannando il fascismo da ogni punti di vista, eppure muove anche critiche molto lucide al partito comunista di cui fa parte.
Si è definito un'”antenna” catalizzatrice di energie, sensazioni e forze.
Vedova ha sempre avuto la visione dell’artista come fosse “profeta” dei tempi che vive e che percorre.
La violenza con cui si scaglia sui suoi Plurimi o gli Scontri di situazioni testimonia la tensione che avvertiva negli anni della seconda guerra mondiale, esorcizzando la storia e ciò che accadeva intorno a lui.
Emilio Vedova dalla parte del naufragio: un film documentario con Toni Servillo nella parte dell’artista
In un momento dove cinema e arte stanno particolarmente soffrendo, mi fa piacere scoprire che certi film e documentari di qualità possono essere vissuti e goduti on-line.
Spesso, con la proiezione mediatica e “domestica”, questi lungometraggi vengono resi più appetibili con interventi e dibattiti: è proprio ciò che è successo con “Emilio Vedova dalla parte del naufragio”.
Questo venerdì, il 4 dicembre, sulla piattaforma Wanted Zone, alle ore 19:00, verrà proiettato questo film-documentario e allo stesso tempo ci sarà la possibilità di ascoltare interventi in diretta live di persone molto vicine all’artista. Sicuramente assisteremo a scambi e considerazioni interessanti da molti punti di vista.
Oltre al regista, Tomaso Pessina, interverrà il professor Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Ci sarà anche il professor Fabrizio Gazzarri, Direttore dell’Archivio e della Collezione di Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.

Insomma, aldilà di una produzione cinematografica che racconta uno dei più carismatici artisti italiani, apprezzatissimo anche in America per le sue affinità con l’arte informale di oltre oceano, si ascolteranno interventi pertinenti e proficui per capire meglio la sua “gestualità” e la sua produzione artistica.
La tecnica di racconto del film è un altro elemento che mi piace segnalare.
Toni Servillo, che interpreta l’artista, legge frammenti di diari, lettere, interviste, conversazioni. Un tono molto lirico e autobiografico per descrivere una figura umana multisfaccettata e pungente.
Un artista che tanta confusione generava sulle sue tele quanto era vera la sua lucidità e chiarezza di intenti.
Forse una figura enigmatica ancora da scoprire completamente, e uno degli artisti che amo di più, da sempre!
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