Questa era la mostra perfetta per i nostri lettori: Parma avrebbe accolto e celebrato nomi altisonanti del processo creativo e industriale della nostra storia.
Ci sarebbe stata una esposizione ricca d spunti capaci di coltivare e rinforzare la nostra passione per arte e design.
Ma una buona notizia c’è: Design Oggetti Processi Esperienze sarà visitabile online.
Design! Oggetti, processi, esperienze a Parma doveva aprire al pubblico il 7 di novembre
Praticamente in questo (bellissimo!) magazine di interior design abbiamo parlato di moltissimi dei nomi che compaiono come artisti nella mostra di Parma.
Enzo Mari (scomparso il 19 ottobre 2020), Alessandro Mendini, Bruno Munari…
Mi ero già segnata di visitare la mostra nella “vicina” Parma, soprattutto perché l’intento narrativo è molto originale e legato alla creatività più “libera” di questi grandi nomi del design italiano.
Mi spiego meglio: nel disegno di Enzo Mari si evince il puro piacere di disegnare, pur apprezzando quell’equilibrio compositivo e cromatico che delizia gli occhi di chi guarda.

Anche nel “Cappuccetto Giallo” di Bruno Munari, accanto a delicati insiemi di oggetti dal tono monocromatico, si evince l’intento narrativo e ludico che è proprio della sua fiaba. Un vero tesoro: un’illustrazione che rivela quel tipo di creatività più intima di questi nomi altisonanti che non tutti gli estimatori forse hanno avuto occasione di approfondire.

Non vedevo quindi l’ora di visitarla ma il Dpcm del 4 novembre non ha permesso l’apertura della mostra.
Anche l’anteprima per la stampa, che doveva avvenire qualche giorno fa, non è stata realizzata.
La mostra di Parma sul design avrà una versione online
L’esposizione Design! Oggetti, processi, esperienze è organizzata dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Università di Parma). È divisa in due settori, specifici, dove il design viene proposto sotto luci e intenti diversi.
La prima sezione riguarda principalmente i nomi a cui ho già accennato ed è allestita presso l’Abbazia di Valserena.
La sede dell’archivio del museo CSAC accoglie disegni e oggetti di Munari e Mari come già accennato.
Fanno loro pregiata compagnia i designer Archizoom, Bellini, Cini Boeri, i Castiglioni, Mendini, Menghi, Rosselli e Sottsass Jr.
La seconda sezione, invece, è a Palazzo Pigorini, ed ha un titolo a sé: “Corpi e processi“.
Si indaga il design applicato alla moda, grazie a tre abiti scultura dell’artista Sissi.
Sissi, all’anagrafe Daniela Olivieri, è un’artista che seguo da un po’ e che ha, come Alice Padovani (di cui ho parlato qualche articolo più in là) una forte predisposizione al particolare e all’indagine profonda dei corpi e dei vissuti.
Non a caso la sua tesi di laurea del 1999 è sull’anatomia.
Un’analisi scientifico-metaforica dell’umanità che rende il suo proposito artistico molto attuale.
Oltre agli abiti scultura, saranno esposti gli esiti della rassegna “Storie di fili“, e i costumi realizzati dalla Sartoria Farani.
Insomma anche la progettazione creativa legata al corpo, e non solo agli oggetti, viene proposta sotto più sfaccettature.
Attraverso i canali social dello CSAC Parma e il loro sito web, vedremo anticipazioni e contenuti della mostra, per non perdere l’occasione di vivere una riflessione profonda sul design italiano e una sua interpretazione lirica e profonda.