Così rétro, così attuale.
Il design di Gio Ponti e FontanaArte all’asta da Colasanti
Gli anni d’oro del design italiano vanno all’asta da Colasanti.
Alle 18:00 di questa sera infatti, nella sede di via Aurelia 1249 della casa d’aste romana, saranno battuti poco meno di 250 lotti della raccolta «Design & arti decorative del 900».
La vendita annovera oggettistica e classici dell’arredamento firmati da Gio Ponti, Piero Fornasetti e Pietro Chiesa, solo per citarne alcuni.
Si parla – ça va sans dire – di nomi che hanno fatto la storia del design e dell’arredo a livello internazionale e che, in un certo qual modo, hanno influenzato e continuano a ispirare attraverso le proprie opere anche la moda contemporanea.
Perché quando si parla di creatività, spesso fashion e design viaggiano a braccetto.
Ad aprire la vendita con una base d’asta di 4.000/6.000 euro sarà il lotto 201, uno specchio dalla struttura in legno ebanizzato, metallo, osso e pergamena, attribuito a Carlo Bugatti e datato 1900 circa.
Ma tra le opere del progettista milanese figurano anche una sedia con scrittoio, un set di otto sedute e un grande tavolo rettangolare in noce parzialmente ebanizzato, rame, bronzo e peltro del valore stimato di circa 20.000 euro.
Gli amanti dell’Art Déco potrebbero trovare interessante un raffinato tavolo rettangolare dalla struttura in legno rivestito di tessuto e vetro verde, attribuito al designer Pietro Chiesa per FontanaArte e risalente agli anni ’30.
Allo stesso decennio appartengono una coppia di poltrone e un divano in velluto grigio imbottito di Gio Ponti e alcune lampade in ottone co-progettate con Emilio Lancia.
Dell’architetto e saggista meneghino, uno dei nomi di spicco che hanno contribuito alla rinascita del design italiano nel dopoguerra, è anche una sedia girevole in acciaio, alluminio patinato e vinile prodotta nel 1938 da Kardex. Un pezzo irrinunciabile nella casa degli amanti dello stile industrial.
E ancora, per Richard Ginori, Gio Ponti ha progettato intorno al 1930 il vaso in maiolica «Le mie terre»
La base d’asta che si aggira intorno ai 4.000 euro.
L’opera rievoca le sembianze di un arcaico mappamondo attraverso il suo fondo blu, la raffigurazione dei continenti in giallo-arancio e la circonferenza in rilievo all’altezza dell’equatore.
Un motivo che ha avuto una discreta fortuna in ambito creativo, basti pensare all’iconico motivo Geo che contraddistingue le linee di borse e pelletteria, ma non solo, di Alviero Martini 1ª Classe.
In tempi più recenti, inoltre, quella della cartina geografica è una fantasia che ha spopolato anche sulle passerelle primavera-estate 2020.
Viene presentata con un’allure più antica secondo la visione della stilista greca Mary Katrantzou o nello stile moderno di Sacai.
Il catalogo prosegue proponendo centritavola in vetro e lampade di produzione FontanaArte.
E’ possibile acquistare un coffee table dalla struttura interamente in vetro liscio e curvato firmato ancora una volta da Pietro Chiesa e datato tra il 1940 e il 1950.
Tra gli articoli di maggior pregio vi è probabilmente il lotto 238.
Del valore stimato di circa 9.000 euro, «Città di carte con paggio» è un pannello decorativo da parete realizzato negli anni ‘50 da Piero Fornasetti.
E’ diviso in tre elementi per un totale di tre metri di larghezza e due di altezza.
Non mancano poi coppie di poltrone e divani dalle fantasie elaborate, come quelli eleganti di Guglielmo Ulrich, o imbottiti e dalle candide tonalità del bianco e del beige, a cui sembrano strizzare l’occhio alcuni dei capispalla proposti da Maison Margiela per l’autunno-inverno 2019/20.
Anche i suit della collezione per la stagione in corso di Balenciaga sembrano riprendere nelle maxi spalle squadrate le spigolose silhouette delle creazioni di Cassina e di Gio Ponti.
Si conclude con l’illuminazione firmata Arredoluce. Non mancano oggetti di valore di Stilnovo, Max Ingrand, Venini, Barovier e Toso, Gianfranco Frattini, Gae Aulenti, Cassina e Ico Parisi.
Di Ettore Sottsass, prodotto da Santambrogio e De Berti, è invece uno specchio da parete di quasi due metri di altezza. E’ realizzato in metallo verniciato, legno, ottone e cristallo specchiato, risalente al 1958 e valutato fino a 12.000 euro.