Oggi facciamo un viaggio in Toscana e più nello specifico vediamo insieme cosa propone la mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo”.

Ebbene si, una nuova grande mostra anima il centro di Siena, splendida città d’arte nel centro della nostra Italia.

L’esposizione è inoltre così importante perché accolta dal Palazzo delle Papesse, uno storico edificio ora riaperto al pubblico.

L'ingresso della mostra “Dalí a Siena - da Galileo Galilei al Surrealismo”
L’ingresso della mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo”

Una mostra in cui si intrecciano le vite di Dalì e Galileo Galileo.

Ma perché questo insolito connubio?

Perché il Maestro catalano Salvador Dalí si ispira spesso, nella sua produzione, a studi e concetti dell’astronomo pisano Galileo Galilei.

Inoltre, nel luogo che ospita la mostra – Palazzo delle Papesse per l’appunto – lo stesso Galilei soggiorna dopo la condanna del 1633 del Santo Uffizio.

A distanza di migliaia d’anni, le sale dell’edificio ospitano oltre 100 opere di Dalí, grande nome della storia dell’arte che più di altri si fece influenzare da matematica, fisica e psicoanalisi.

Sono tanti quindi gli interessi e le materie studiate da Dalí, una continua ricerca che guida e sazia la sua inesauribile curiosità.

Così, anche Galileo Galilei è un instancabile studioso: dall’altana del Palazzo delle Papesse studia la Luna e prosegue i suoi studi di meccanica.

Una delle sale di Palazzo delle Papesse che ospita la mostra
Una delle sale di Palazzo delle Papesse che ospita la mostra

Immagini semplici ma evocative per concetti complessi.

Salvador Dalì restituisce al mondo grandi opere che interpretano tutte le più celebri scoperte del suo tempo.

Lo fa grazie ad una straordinaria capacità di sublimazione: teorie complesse sono tradotte in immagini semplici, surreali ed estremamente evocative.

Sono tante e varie le restituzioni che questo artista ci lascia.

Siamo abituati a pensare ai dipinti che lo hanno reso celebre ma non bisogna dimenticare le sculture, gli arredi, le illustrazioni, le scenografie e gli abiti di moda.

Qualsiasi mezzo espressivo diventa per l’artista il modo per raccontare il suo mondo interiore, le sue ossessioni, la sua coscienza e, soprattutto, conoscenza.

Tutto questo affascina il grande pubblico, lo stesso che negli ultimi mesi si concede un soggiorno a Siena ed incontra il Genio del Surrealismo.

Non solo, la mostra ospita laboratori artistici ed i percorsi tematici ispirati all’opera del Genio catalano, un ottimo modo per coinvolgere gli studenti delle scuole e tutti i partecipanti di uscite didattiche.

L'opera "Profilo del tempo" di Salvador Dalí in oro e diamanti
L’opera “Profilo del tempo” di Salvador Dalí in oro e diamanti

Dagli orologi agli elefanti: sono tanti i simboli utilizzati da Dalì.

Di Salvador Dalì ricordiamo “La persistenza della memoria”, opera del 1931 che rispecchia perfettamente il concetto di tempo e della sua relatività.

Altri soggetti ricorrenti sono gli elefanti, rappresentati in “The Elephants” del 1948 o in altre opere iconiche della sua produzione.

Abbiamo poi i cassetti, che sono simbolo dell’inconscio.

Infine, ricorrono continui riferimenti alla matematica e agli studi sui solidi platonici, sulla sezione aurea, sull’infinitamente grande e sull’infinitamente piccolo.

Beniamino Levi, presidente de “The Dalì Universe Group” – organizzazione specializzata in Salvador Dalí e che gestisce una delle più grandi collezioni private di opere d’arte di Dalí al mondo – ricorda che questa esposizione è così importante perché:

ogni nuova mostra che si inaugura è non solo un altro omaggio al genio, ma anche un nuovo appuntamento per la diffusione e la conoscenza delle sue opere”.

Alcune sculture di Dalí esposte nella prima sala
Alcune sculture di Dalí esposte nella prima sala

“Una nuova occasione per scoprire i misteri di opere che mai termineranno di stupirci e di svelare nuovi reconditi significati”.

Levi solleva la capacità che Salvador Dalì ebbe di ripensare la realtà alla luce della sua fantasia onirica restituendola poi trasformata in arte.

La volontà ultima è quella di diffondere conoscenza rispetto ad aspetti meno noti al grande pubblico.

Dalì è infatti anche scultore e raffinato esteta, un irrefrenabile creativo sempre alla ricerca di nuove vie di espressione.

La mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo” fa luce su queste componenti e rende omaggio al magico legame che lega Salvador Dalì e Galileo Galilei, apparentemente lontani nel tempo e come autori.

La scienza e le grandi scoperte animano le opere di entrambi questi due grandi maestri e li spingono a creare e sperimentare.

Grande fu anche loro capacità di influenzare gli altri autori e studiosi, come fondamento indispensabile della fisica classica (per Galilei) e come fondamento per l’arte del Novecento (per Dalì).

Mentre passeggiamo nelle sale che ospitano oggi le opere di Salvador Dalì, possiamo ancora sentire l’eco dei passi di Galileo.

Spazio, tempo e gravità prendono forma in questa mostra a Siena grazie ad un nuovo percorso espositivo.

L’arte di Dalí si intreccia con scienza e psicologia e si fa specchio di scoperte celebri come la psicoanalisi.

Alcuni arredi daliniani esposti in mostra
Alcuni arredi daliniani esposti in mostra

La mostra “Dalí a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo” è prorogata fino al 30 aprile 2023.

L’esposizione si pone come occasione unica per scoprire l’incontro di questi due grandi nomi della storia, ma anche per ammirare gli interni di Palazzo delle Papesse. Non esiste occasione più bella per visitarlo!

Nel mentre organizzate il vostro prossimo soggiorno in Toscana, vi ricordiamo l’appuntamento del prossimo mercoledì e vi lasciamo qualche precedente articolo: