A Milano c’è un posto dove moda, design e cibo si incontrano in un unico posto. È L’Arabesque Milano. Un hub culturale (e culinario) nato nel 2010 dall’idea di Chichi Meroni. Un progetto in continuo divenire, dove a far da padrone è un unico credo: lo spirito creativo, l’arte del bello. Nato come Cult store dedicato alla moda, L’Arabesque è progressivamente diventato molto di più. Ad oggi, infatti, conta nel centro del capoluogo meneghino, una design gallery, il café con la libreria, il vintage archive e infine la palestra.

 

Chichi Meroni, fondatrice di L’Arabesque Milano e curatrice della’archivio

UNA NUOVA ESTETICA PER L’ARABESQUE CAFE’ DESIGN

Il cafè è un punto di destinazione di un percorso immaginario che L’Arabesque Milano traccia metaforicamente tra le vie di Milano. Sorge tra i palazzi degli architetti Figini e Pollini.

Destinazione ma adesso punto di partenza di un nuovo percorso. In occasione del Salone del Mobile 2023, infatti, il ristorante-caffetteria ha rinnovato la sua location. Oltre i tradizionali odori e sapori della cucina milanese (e non solo), il design del Cafè ricorda una scenario onirico dove convivono complementi d’arredo di stile vintage da quelli più moderni. Un gioco di ricerca tra forme diverse, fra realtà e fantasia.

Il bancone del bar di L’Arabesque Milano Cafè

TRA FOOD E SURREALISMO

Lo spazio gioca ora sull’ibridazione delle avanguardie astratte degli anni Trenta-Sessanta. E si ispira proprio alle avanguardie, lo studio strategico del colore, proposto secondo nuove prospettive. Il colore definisce lo spazio e delinea l’ambiente circostante più di quanto non lo facciano gli oggetti stessi.  Da qui l’esplosione caleidoscopica di colori, dove sedie rosa shocking diventano melting-polt in uno ambiente tendenzialmente neutro, fatto di bianco e nero e di tinte scure come il verde bosco.
Parlando di avanguardie e rosa shocking, il riferimento non poteva che essere Elsa Schiaparelli. Stilista italiana ma parigina d’adozione, che celebrò a più riprese il suo legame con le avanguardie e con il Surrealismo attraverso la sua moda. A lei si deve l’invenzione dello shocking-pink. Un colore che non fu mai solo un colore ma quasi un gesto politico.
“Luminoso, impossibile, sfacciato, inappropriato, vivificante”, lo descriveva la stessa stilista. È un colore che dona al rosa la forza del rosso, rievocando il fascino e la mistica di luoghi mitici e irraggiungibili, pieni di piaceri mondani, belli da godere.
Consapevolezza, ad oggi, rievocata proprio dall’ambiente dell’Arabesque Cafè di Milano.
La Sala degli artisti all’interno del Cafè omaggia le avanguardie artistiche
All’interno è presenta la “Sala degli Artisti”. Uno spazio che raccoglie e crea un interlacing di idee e passioni, omaggio all’arte di Matisse, Picasso, Dalì, Borsani e Gio Ponti. I “maghi” ispiratori, come li definisce lo stesso brand, rivivono negli arredi e nei decori. Sulla parete di fondo si materializza un paravento giapponese: una grande agave sul punto di fiorire è il simbolo di fine e di rinascita continua, metafora della vita e delle idee creative.
Sulla stessa parete il divano bocca color nero , icona di sensualità, celebra, tra Surrealismo e Pop Art, i piaceri della mente e del palato.
L’iconico dipinto di Picasso, Femme Au Chapeau Vert ne ispira il gioco di illusione dello spazio. I colori, quelli della passione: il nero che assorbe le emozioni e le custodisce, il verde smeraldo, ricorda la Terra.
Un ambiente all’interno del Cafè

L’ARABESQUE  MILANO: IL CULT STORE

Sul fil rouge dell’arte delle avanguardie, anche il Cult store di L’Arabesque Milano. Punto di partenza di un progetto ormai organico. È un universo fluido che accoglie e raccoglie.

Raccoglie: una selezione di abiti di marchi internazionali ricercati, una proposta che strizza l’occhio alla couture. Accoglie: il cliente in un ambiente futuristico dove non esistono angoli. Uno spazio che sembra voler inglobare vestiti e persone. Dove le linee ondulate giocano a rincorrersi.

A creare un ritmo allo spazio sette “lune bianche”, ovvero dei cerchi ricavati tra le pareti che aprono varchi (immaginari e non) sugli abiti in esposizione. All’interno, collezioni donna, uomo e accessori. In tutte le collezioni messe in vendita, l’idea di riferimento è l’intramontabile capo “Robe Noir”, simboli di eleganza ed essenzialità, amato dai grandi couturier della storia.

L’abito nero diventa qui punto di inizio e fine. È ispirazionale e aspirazionale  nell’idea di creare delle cose che non passano mai di moda.

Una selezione di abiti all’interno del Cult store

IL CULT STORE DESIGN GALLERY

Sul piazzale di Largo Augusto, si affaccia il Cult store design gallery. Trionfo di una commistione di moda, arte e design. Tra gli ultimi arrivati in casa L’Arabesque Milano. Qui, una selezione esclusiva di libri della storia della moda, direttamente dall’archivio di Franca Sozzani e Anna Piaggi.

Ma anche uno spazio dedicato all’interior design dove sono esposte complementi di arredo -selezionati dalla stessa Chichi Meroni- di Gio Ponti, Osvaldo Borsani, Ico Parisi, Carlo Mollino, Luigi Caccia Dominioni, Marco Zanuso, GeorgeNelson, Isamu Noguchi, Max Ingrand e WalterNichols. Arredi, illuminazioni e tappeti, pezzi della storia del design del Novecento che ha scritto quello contemporaneo.

Se la domanda di pezzi vintage aumenta, L’Arabesque Milano risponde.

Su questa scia, lo spazio si rivela essere uno spot di fashion heritage, archivio di capi originali dagli anni ‘10 agli anni ‘80. Il Vintage Archive, infatti, raccoglie e custodisce più di 1000 capi ed accessori che hanno vissuto la storia della moda.

Abiti Art Nouveau, flapper dress, tailleur utility, gonne a ruota new look, petite robe noire, completi swingin’ Sixties di brand come Dior, Balenciaga, Saint Laurent e Alaïa.

Il Cult store design gallery con una selezione di oggetti di design e libri unici dagli anni Cinquanta a oggi

LA LIBRERIA DEL CULT STORE: IL TRIONFO DELL’HERITAGE DI MODA

Una selezione di libri all’interno di L’Arabesque Milano Cult store

Oltre ad una serie di edizioni speciali delle più importanti riviste di moda, la libreria di L’Arabesque Milano raccoglie monografie, romanzi e biografie dei protagonisti del fashion, della fotografia, dell’homedecor, dell’architettura e del cinema  e una selezione di libri unici al mondo. È un angolo riservato a conoscere, dove nomi come Gio Ponti, Yves Saint Laurent, Paolo Roversi non mancano mai.

L’ARABESQUE  NAUTILUS

Ultima new entry è L’Arabesque di Nautilus. Un fitness club privato a Milano per discipline dedicate al benessere del corpo. L’associazione punta coinvolgere il cliente dalla mente al corpo. Un unico spazio dove è possibile svolgere attività di pilates e yoga oltre che una sezione dedicata ai massaggi olistici.
Lo spazio Nautilus dedicato al fitness