Lo storico brand di cucine fondato a Firenze negli anni ’60 apre proprio nel capoluogo toscano, Officine Gullo House, uno showroom sperimentale unico nel suo genere.
Una cappella rinascimentale del ‘400 diventa il contesto in cui Officine Gullo mostra le proprie creazioni al pubblico.
Questo richiamo alla tradizione, quanto mai forte, sottolinea nuovamente il legame dell’azienda con le proprie radici.
La location di Officine Gullo House
Lo showroom insiste nel complesso monumentale di San Salvatore a Ognissanti, nel cuore del centro storico di Firenze.
La città del giglio, oltre alla sua storia e alla sua bellezza senza tempo, accoglie ogni anno innumerevoli visitatori da tutto il mondo.
Lo stato dell’arte delle cucine artigianali italiane incontra la grande storia di Firenze, per mostrare la perfetta sinergia tra tradizione e innovazione.
All’interno del complesso, opere d’arte inestimabili di maestri come Botticelli, Giotto e Ghirlandaio.
Per l’occasione, lo spazio è stato accuratamente ristrutturato e restaurato.
Lo studio dietro al concept di Officine Gullo House
Il progetto di restauro della cappella è stato uno dei cinque vincitori del Premio Architettura Toscana, con la collaborazione della Fondazione Architetti Firenze.
La location scelta da Officine Gullo per il suo showroom è stato sapientemente restaurato dallo studio di architettura milanese SuperSpatial.
Lo studio, fondato nel 2017 da Andrea Govi, Matteo Gullo e Antonio LaMarca, raccoglie insieme diverse sensibilità.
In particolare, l’esperienza presso gli uffici di OMA a Rotterdam seguendo gli insegnamenti di Rem Koolhaas, ha contribuito a formare i giovani architetti.
Proprio dal maestro olandese, lo studio ha tratto l’ispirazione per l’utilizzo dell’alluminio come materiale in contrasto a quelli classici che componevano la cappella.
Inoltre, tutti gli strati successivi aggiunti alla location, come i rivestimenti in cartongesso, sono stati rimossi, lasciando esposta la struttura.
In questo modo, oltre che a showroom, il luogo riacquista il suo carattere museale, permettendo di godere dell’arte e della storia di cui è pieno.
L’experience di Officine Gullo House
Appena entrati nello show room, i visitatori assistono ad un’inedito racconto sulla nascita delle prime cucine moderne nella Firenze dei Medici.
Alla narrazione si accompagna un aperitivo di bevenuto.
Il tutto celebra la città e la sua tradizione culinaria oltre che al suo artigianato.
In seguito, attraverso un passaggio privato, gli ospiti possono visitare la Chiesa di San Salvatore a Ognissanti.
All’interno della chiesa, oltre ai capolavori degli artisti sopracitati, i monumenti funebri di Sandro Botticelli, Amerigo Vespucci e Carolina Bonaparte Murat, sorella di Napoleone.
L’esperienza prosegue, tornando all’interno della cappella che ospita lo showroom Officine Gullo House.
Lì, gli ospiti possono gustare la cena placée al tavolo dello chef, posizionato di fronte alla cucina, assistendo alla preparazione dei piatti.
Su richiesta, la cena è a firma di uno chef stellato italiano o internazionale.
Dopo cena, gli ospiti raggiungono l’area lounge al piano superiore, dove degustare cocktail a cura del mixologist.
La storia di Firenze e di Officine Gullo
Abbiamo già parlato sul nostro magazine del brand Officine Gullo, e di come sappia unire la tradizione artigiana fiorentina e la modernità.
Fondato negli anni ’60 da Carmelo Gullo, è ora gestita insieme ai tre figli Pietro, Andrea e Matteo.
Gli artigiani che lavorano per Officine Gullo sono gli eredi degli antichi cucinieri fiorentini dell’800.
Nello stabilimento di oltre 10000 metri quadrati a Greve in Chianti, vengono lavorati metalli come il rame, la ghisa, l’ottone e l’acciaio.
Il tutto mescolando sapere tradizionale e soluzioni all’avanguardia della tecnica, per offrire il meglio del Made in Italy.
Lo spazio su cui insiste ora lo showroom Officine Gullo House è stato sapientemente rinnovato aggiungendo forme nuove a quelle rinascimentali, che celebrano comunque la storia della città e le sue successive tradizioni.
Questo lavoro di sovrapposizioni mantiene la sacralità del luogo creando uno spazio di transizione tra antico e moderno.
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