Abbiamo già intervistato Angelo Borgese e il proposito artistico che avvolge le sue opere e la sua filosofia creativa.
Sappiamo che ha esposto nel prestigioso Augeo Art Space, in una rassegna chiamata “Overground” conclusasi il 3 ottobre.
Da sempre credo che la figura dell’artista contemporaneo si possa affiancare a quella di un interprete e catalizzatore delle tensioni, delle energie e delle emozioni che l’umanità in senso stretto stia provando.
L’artista vero le esorcizza e da loro forma attraverso le proprie opere.
Non mi stupisce sapere quindi che Borgese sia al lavoro, e stia creando voracemente.
Umana condizione nella sperimentazione di Angelo Borgese
Ritorna nelle sue mani questo modulo antropomorfo che ritrae un capo stilizzato.
Il sapore iconico, e talvolta il timbro di stile africano, rendono questi umanoidi esseri universali che comunicano con gli occhi.
È proprio lo sguardo grande materia d’indagine e veicolo di espressione delle opere di Borgese.
Talvolta assente, talvolta affilato, talvolta estraniato: gli occhi delle creature di Borgese hanno la capacità di leggere l’anima e di trasmettere sensazioni molto dettagliate e miscellanee.
Lo stordimento dovuto alla contemplazione si moltiplica all’ennesima potenza se gli sguardi sono multipli e accuratamente disposti.
Questo tipo di ritratto di esseri viventi e comunicanti abbraccia varie tecniche come il disegno, la versione tridimensionale in carta pesta, la maiolica.
Le figure di Borgese possono essere interpretate come specchio creativo della nostra condizione umana attuale.
Uno spaccato che trova in questo artista terreno fertile per nascere, evolversi e comunicare.
Il disegno, vorticoso elemento della sua poetica artistica
Il disegno è, a mio avviso, l’arte più universale, difficile e veritiera.
Non si può “barare” con il disegno: o ti scorre nelle vene, oppure è una dote di cui non sei provvisto.
Angelo Borgese sta riempiendo instancabilmente bellissime pagine di “libri d’artista”, con il segno vorticoso e audace di cui ho già parlato.
Di nuovo emergono le figure umane, con focus concentrato su capo e mani.
La condizione umana è per Angelo Borgese stimolo irresistibile alla creazione, forse a causa della situazione che stiamo vivendo che, come ho affermato prima, viene vissuta e elaborata in maniera profonda dagli artisti.
Il disegno, l’incisione e il segno nella sperimentazione attuale di Angelo Borgese
Non mi stupisce sapere che Angelo sarà presto protagonista di una mostra legata alla tecnica dell’incisione in una galleria d’arte contemporanea di Roma.
L’incisione è “grafica” per eccellenza: il segno diventa perpetuo e eterno e il riflesso della creazione è immortalato su una superficie bidimensionale, mantenendo tratti comunque espressivi e materici.
In alcune interviste Angelo Borgese afferma che “dona nuova vita ai materiali dimenticati, creduti inutili”.
Abbiamo infatti dedicato spazio in precedenza alla sua inesauribile e sorprendente indagine materica.
Eppure, e forse si tratta di un’ inclinazione personale, contemplare l’arte attraverso lo strumento del disegno è un attitudine purista che rivela i tratti più profondi e intimi del proprio artistico.
Un altro prossimo appuntamento con Angelo Borgese sarà un incontro con l’artista, nella città Riccione, più o meno a metà dicembre.
Vi aggiorneremo presto su date precise e i luoghi in cui saranno organizzati gli eventi.