Con molto piacere oggi vi racconto qualcosa su Angelo Borgese, artista catanese di nascita ma romagnolo d’adozione. ll suo titolo di studio invece è marchigiano: si diploma in pittura all’accademia di Belle Arti di Urbino nel 1990.
L’occasione per parlare della sua evoluzione artistica è l’esposizione in corso presso Augeo Art Space, Rimini centro.
All’interno di una delle location più suggestive per eventi artistici di qualità della mia città, troviamo “OVERGROUND, i segni del pensare, i segni del fare“.
Una retrospettiva visitabile su appuntamento all’indirizzo Corso di Augusto, 217.
Aldilà del momento storico che stiamo vivendo, credo che la visita su appuntamento sia davvero un’opportunità preziosa con cui calarsi in profondità nella dimensione artistico-onirica che propone l’autore.
Ci si intrattiene in connessione totale con le opere esposte, si evincono sfumature, dettagli, sensazioni che, forse, con una visita canonica in mezzo ad altre persone non verrebbero a galla.
Consiglio vivamente di prenotare e godersi l’indagine materica di Angelo Borgese. Come vedremo, sarà un percorso avvincente che passa attraverso la carta, la trasforma la interpreta fino ad evolversi verso la tridimensionalità e ad abbracciare la scultura.
Trasposizione materica di Angelo Borgese: dalla carta in ogni sfaccettatura, all’iconica rappresentazione tridimensionale
Angelo Borgese, nella sua maturità artistica, propone elaborazioni grafiche bianche, pulite, dalle quali si ammira un segno sicuro, vorticoso ed evoluto.
Una tranquillità espressa “bidimensionalmente” che è frutto di indagini più nervose.

Il suo percorso iniziale, infatti, mira alla sperimentazione “cellulosica”: sono infinite le varianti di carta che utilizza con disinvoltura e con indagine metodica ma tumultuosa. Sotto le sue mani, diventa materiale artistico la cellulosa pura, la carta per riciclo, quella da imballo.
Persino carta da parati o dipinti cinesi diventano la base del suo “fare” arte.
Anche la gestualità del segno diventa prerogativa importante del suo proposito artistico: le carte di sovrappongono, vengono graffiate, bucate, dipinte con colori ad olio, chine e matite.
La sua trasformazione è in atto, e quasi come fosse una trasposizione immateriale da un’entità all’altra, Angelo Borgese approda al mondo tridimensionale.

La carta allora diventa più calma e rilassata, più bianca e accoglie il segno puro della Bic. Mentre le sculture si animano di fattezze che ricordano icone e archetipi.
Figure dove cogli la frammentazione delle superfici di Giacometti e il potere simbolista delle icone primitive.

Conosciamo meglio Angelo Borgese
Ho avuto la fortuna di porre qualche domanda all’artista.
Ci sono artisti di riferimento per Angelo che hanno segnato particolarmente il suo percorso e dai quali ha tratto ispirazione?
Artisti di riferimento? Citando Fabrizio de André: “quando ero piccolo mi innamoravo di tutto…”.
Così è stato per me per ogni artista che incontravo sulla mia strada.
Oggi più di tutto amo l’eleganza di Matisse e l’instancabilità di Picasso.
A cinquantaquattro anni, più che pittori o scultori, citerei Paolo Conte per musiche e parole ma anche molti scrittori.
Tra questi per primo Calvino con i suoi “Amori difficili” e Camilleri che con le sue parole forma per me radici che dalla Sicilia arrivano fino alla Romagna dove oggi vivo.
Esiste una sua opera nella quale riconosce più chiaro ed esplicito il proposito artistico che lo identifica?
No, non esiste un’opera specifica che identifichi più di altre il mio lavoro. Esistono soprattutto dei cicli che compongono la mia vita artistica.
Per interi anni lavoro allo stesso tema poi quando sono soddisfatto lo abbondano. Certe volte, dopo alcuni anni, ne ritrovo uno e lo riprendo arricchendolo delle nuove esperienze.
Quali sono i suoi obiettivi futuri e ci sono eventi/mostre nei prossimi mesi che vorrebbe citare?
Quello che più mi meraviglia in ciò che faccio è che non so quasi mai cosa farò domani. Non so neppure che direzione prenderà il mio lavoro.
Per fare un esempio, negli ultimi anni ho abbandonato quasi del tutto la pittura per dedicarmi quasi interamente alla scultura.
Per quanto riguarda eventi o mostre, è in corso in questi giorni fino a settembre una mia mostra presso Augeo Art Space di Rimini, dal titolo “OVERGROUND”.

Non perdiamoci il cammino artistico di Angelo Borgese
Considero vivamente “OVERGROUND, i segni del pensare, i segni del fare”, presso Augeo Art Space a Rimini, un modo efficace per approfondire la riflessione creativa di un artista del nostro tempo e la sua trasposizione materica, partita dall’indagine cartacea a quella tridimensionale.
Sicuramente Angelo Borgese ci porterà verso altre sfaccettature della sua espressione animica e della sua produzione creativa nel tempo.
Non ci resta che seguirlo!
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