Amsterdam: un viaggio attraverso i colori, le influenze e le curiosità dell’eclettico Dutch Design
Foto e Articolo editoriale a cura di Emanuela Perozzi
Ciò che ho imparato del Dutch Design, curiosando in giro per i negozi di arredamento e sbirciando dentro le case galleggianti di Amsterdam, è che non segue logiche predefinite, ma ingloba tante influenze contrapposte che, nei secoli, lo hanno reso diverso da tutti gli altri, a cominciare da quello molto più sobrio e rigoroso dei vicini di casa scandinavi.
Com’è la tipica casa di Amsterdam?
Per sintetizzare, la tipica casa di Amsterdam è esattamente come Amsterdam: eclettica, anticonformista, sorprendente, fluida, libera, con senso dell’umorismo e voglia di sperimentare.
Confesso di essermi persa ogni tanto tra le varie correnti artistiche che hanno ispirato e plasmato il design olandese, così come mi sono felicemente persa tra i mille canali che attraversano Amsterdam in lungo e in largo.
Ma il fascino in entrambi i casi è proprio questo: la ricchezza di possibilità, le biforcazioni, i percorsi alternativi, gli scorci inaspettati, le variazioni sul tema. Perdersi in questo caso non è poi così male.

Dutch Design ad Amsterdam: uno stile ambivalente
Le correnti pittoriche – dicevamo – sono state spesso fonte d’ispirazione per artisti, architetti e designer.
In Olanda, da un lato gli esponenti dell’Arte Fiamminga avevano introdotto a partire dal ‘400 un certo gusto per i colori brillanti e le miniature.
Dall’altro, con i grandi Maestri della pittura olandese dell’età dell’oro (Rembrandt, Vermeer, Steen), ci si era riavvicinati a una tavolozza di colori più sobria e tonale, ad un maggior realismo e contatto con la natura.
Così, non è raro trovare nelle case olandesi di Amsterdam una certa “indecisione stilistica”.
Sobrietà generale e botte di eccentricità, toni di base neutri e colori vividi per sorprendere, design semplice nelle linee ma deciso nei materiali puri e nelle tinte brillanti.
L’amore per i colori accesi, mai del tutto sopito, torna in tempi più recenti col movimento architettonico De Stijl.
Porta nelle ricche case olandesi di inizio ‘900 la mescolanza dei colori primari: ciano, giallo, magenta.
Ma nel mezzo c’era stato un certo Vincent Van Gogh.
Io ad Amsterdam, come dentro un quadro di Van Gogh
Amsterdam è una città magica.
Te ne accorgi anche semplicemente attraversando un ponte, fermandoti in un uno dei tanti bistrot lungo i canali o entrando distrattamente in un parco per poi trovarti “catapultato” in un paesaggio fiabesco, con tanto di castello e regno incantato.
Dunque non mi sono stupita quando, varcando la soglia del negozio di arredamento The Frozen Fountainin Prinsengracht, mi è sembrato di entrare dentro un quadro di Van Gogh. Tutti quei colori!
Il rosso vivo della consolle, il blu acceso delle sedie irregolari, l’ironico patchwork della poltrona vintage.
Il magenta abbagliante della gigantesca pianta scultura, ma anche mobili in legno dal design lineare e contemporaneo e tocchi di umorismo (la lampada-maialino, la cassettiera “in movimento”).
E poi il giallo di Van Gogh, che ho trovato come leit motiv nei complementi, nelle pareti, nelle abat-jour declinate in elegante dorato o in rustico rattan, nelle poltroncine e nei riflessi delle lampade gioiello.
Van Gogh inseguiva la luce del Sud e il giallo del sole, per questo si era trasferito in Provenza.
Ed è qui, nella famosa Casa Gialla di Arles, che nascono i suoi dipinti più gioiosi, caratterizzati da una tavolozza di luce accecante, pieni di sole e di quel giallo acceso che tanto amava.
Sono i campi di grano, di girasoli, immagini che l’artista mette su tela con impellente urgenza per consacrare una vita.
Al pari di un tratto impressionista percepisce come attimo fuggente.
Per questo motivo dipinge di giorno – Carpe Diem – e scrive al fratello Theo: «Ciò che è il colore in un quadro è nella vita l’entusiasmo».
Il verde, la natura e i fiori di Amsterdam
Non convenzionale, proprio come Van Gogh, il clic creativo del design olandese si concretizza nella realizzazione di collezioni caleidoscopiche e uniche nel loro genere.
Colori “violenti” ed esasperati che sembrano voler potenziare e trasfigurare la realtà.
Una sorta di “Urlo” di Munch che trova però un perfetto equilibrio contenitivo grazie alla fusione con una natura onnipresente.
Il verde delle piante, il legno degli alberi, l’esplosione di vita dei tulipani, i profumi, i mille colori riflessi dai canali sulle grandi vetrate delle case.
I cieli al rosso del tramonto. Tutto, nelle case di Amsterdam, sembra ricordare che l’urlo dei colori è anche e soprattutto l’urlo della natura, della vita stessa che “urla” di essere vissuta.
..e lo spirito nordico presente in questa magnifica città
L’amore per la natura, il verde, i paesaggi romantici, la vita a “emissioni zero”.
Sono tutti elementi che contribuiscono a rendere Amsterdam una città senza frenesia, fretta né frastuono, pur essendo anche allegra e piena di vita.
Tutto scorre dolcemente come l’acqua nei canali.
Questo spirito nordico, easye slow, si riflette anche nel design e nell’arredamento delle abitazioni.
Si stemperano le influenze barocche e l’irruenza delle palette per giungere a un equilibrio che sa di freschezza, autenticità e calore familiare.
Dai principi architettonici della scuola De Stijl i designer di oggi hanno ereditato l’amore per gli ambienti aperti e liberi.
Emerge la fluidità tra gli interni e gli esterni, creando spazi abitativi luminosi e dinamici, separati solo da grandi vetrate, come fossero aperture verso l’infinito.
Ma anche il cuore più “scandinavo” delle case olandesi oscilla sempre tra l’essenzialità tipica del design nordico.
Toni neutri, dettagli handmade, legno naturale e qualche immancabile tocco esotico che ha il compito di rendere tutto un po’ più intimo e familiare. Come il Day Bed di ispirazione maghrebina o come gli inaspettati tocchi di umorismo dell’altalena sospesa in salotto (Sukha Atelier, Haarlemmerstraat).
Quando meno te lo aspetti spuntano decori intriganti che spezzano l’uniformità di tutto il resto.
Una parete dai colori brillanti, tessuti nepalesi, vasi etnici, tappeti disseminati da grandi cuscini che invitano quasi a sedersi per terra, a rilassarsi, a prendere la vita come viene…o prenderla a cuscinate!
..e rifletto
Ciò che noto alla fine di questo mio mini-viaggio attraverso i “segreti” del Dutch Design è che, in realtà, non ci sono segreti.
Se non quello più difficile da mettere in pratica: approcciare la vita con leggerezza, entusiasmo, ironia e un pizzico di sana follia. E ogni tanto cambiare strada, guardare dove nessun altro guarda e – perché no – perdersi tra i canali e scoprire qualche piccolo tesoro nascosto.
Foto e Articolo editoriale a cura di Emanuela Perozzi