Oggi parliamo di alpinismo in un modo in cui sicuramente non l’avete mai sentito raccontare.

Siamo stati sul Plan de Corones, una montagna delle Alpi Sud-orientali alta 2 275 m s.l.m., posta a spartiacque fra la Val Pusteria e la val di Marebbe, in Alto Adige.

In questo luogo con vista panoramica sulle Alpi, si trova il Messner Mountain Museum Corones, museo futuristico dedicato all’alpinismo progettato dall’architetto Zaha Hadid.

Tantissime forme d'arte comunicano per dialogare sull'alpinismo
Tantissime forme d’arte comunicano per dialogare sull’alpinismo

Parlare di alpinismo addentrandosi nella montagna.

Quale potrebbe essere luogo più bello per parlare di alpinismo se non una montagna?

Il Messner Museum è costruito su di una cima e si incastona perfettamente in essa.

Il percorso espositivo proposto all’interno della magica struttura – dai grandi oblò panoramici sull’arco alpino – celebra l’alpinismo.

Lo fa raccontandone grandi imprese, piccoli traguardi, materiali d’archivio, opere d’arte e tanto altro ancora.

L’alpinismo ha una lunga tradizione.

Nell’arco di 200 anni, si è evoluto continuamente superando difficoltà via via superiori.

Ha accettato rischi sempre più alti e ricercato esposizioni di volta in volta maggiori.

Al Messner Mountain Museum Corones si scalano anche “montagne interiori”, tesoro che accomuna tutti i grandi scalatori del passato e del presente.

Montagne che sono anche base spirituale dell’alpinismo tradizionale.

Il Messner Mountain Museum Corones progettato dall'architetto Zaha Hadid è esso stesso un'opera d'arte
Il Messner Mountain Museum Corones progettato dall’architetto Zaha Hadid è esso stesso un’opera d’arte

Chi è l’alpinista?

A. F. Mummery sostiene che: “Affermare che chi scala le montagne per passione non è un alpinista” perché “merita questa definizione chi lo fa per un interesse scientifico ispiratogli dal momento, va contro tutte le leggi della logica”.

E questa è solo una delle meravigliose interpretazioni proposte all’interno del museo.

Voytek Kurtyka per esempio afferma che: “L’alpinismo è un modo di vita complesso e straordinario, in cui si fondono gli elementi sport, arte e mistica.

Successo e insuccesso dipendono dalle basse e alte mare di un immenso accumulo di ispirazioni ed energie.

Ed è difficile trovare una qualsiasi legge che riesca a governare queste energie.

Vengono e vanno come l’impulso a danzare e rimangono avvolte da misteri come il fenomeno della vita stessa.”

Realtà e sogno si mescolano sul Plan de Corones, a oltre 2000 metri, per raccontare ad ogni appassionato di montagna (e non solo) come l’uomo ha cercato di vincere pareti e cime.

L'alpinismo è raccontato anche attraverso i suoi strumenti e testimonianze
L’alpinismo è raccontato anche attraverso i suoi strumenti e testimonianze

Delicate proposte artistiche si contrappongo all’asprezza degli oggetti.

Di fianco ad una tela che ritrae il bianco surreale della neve di montagna, possiamo trovare la durezza di un chiodo d’arrampicata.

Il Messner Mountain Museum Corones parla dell’alpinismo in una maniera del tutto inaspettata e contrastante.

A fianco di splendide e raffinatissime opere appese a muro, possiamo trovare equipaggiamenti nuovi o d’epoca.

Proprio l’alpinismo tradizionale si evolve di pari passo con le migliorie apportate all’attrezzatura.

In tempi più recenti, a zaini, scarponi, corde, chiodi, abbigliamento da montagna e sci si sono aggiunti ossigenatori, sistemi di assicurazione, GPS, telefoni satellitari, la medicina e conoscenze specifiche accumulate in 250 anni.

Oggigiorno, l’esplorazione capillare delle montagne, la comunicazione moderna (previsioni meteo comprese), l’approvvigionamento con l’elicottero e l’elisoccorso rappresentano sussidi di grande importanza.

Eppure, come emerge dalla raccolta di Hannsjörg Hager, ridurre l’esposizione al rischio significa impoverire l’alpinismo sotto il profilo dell’avventura.

Infatti, ogni ausilio artificiale preclude la via della vera esperienza.

La gamma di opere proposte è veramente ampissima
La gamma di opere proposte è veramente ampissima

L’alpinismo e il chiodo da roccia: un rapporto controverso.

Nessun altro ausilio dell’alpinista è, stato oggetto di dispute tanto controverse quanto il chiodo da roccia.

In mostra troviamo tantissimi esempi di chiodi e di esperienze legati ad essi, da situazioni più rudimentali ad ausili di nuova generazione.

Oggi la tendenza è quella di mettersi in sicurezza usando appigli “mobili”, come i nut e soprattutto i friend, inventati dal genio di Ray Jardine.

Per quanto riguarda “l’impiego mezzi artificiali in alta quota” (titolo di un famoso articolo di Paul Preuß) la discussione è ancora aperta, visto che il motto dell’alpinismo tradizionale è “posso fare tutto ciò di cui sono capace”.

Tutti i mezzi da progressione – dalla scarpa alla piccozza fino ai ramponi – agevolano l’alpinista, ma nessuno è stato difeso e contestato con altrettanta veemenza del chiodo da roccia e da ghiaccio.

Che servano per l’assicurazione o per la progressione, gli strumenti high-tech sviluppati con il formarsi del movimento clean climbing della Yosemite Valley (i blocchi da incastro, i cliffhanger, le viti da ghiaccio tubolari in titanio) hanno reso assurda qualsiasi discussione.

Lo stile individuale di un alpinista può svilupparsi soltanto a partire dalla rinuncia volontaria a qualsiasi mezzo di progressione tecnico.

La montagna è raccontata con vista sulle montagne stesse
La montagna è raccontata con vista sulle montagne stesse

Antica è l’arte della rappresentazione delle imprese alpinistiche.

Fa parte della cultura montana sin dagli albori dell’alpinismo moderno.

L’immagine che l’artista ci propone – dal/’olio, su tela all’acquerello fino, alla fotografia a colori – rivela le convinzioni e lo spirito sia dell’autore sia dell’alpinista.

Nelle opere si passa, senza confini netti, dall’alpinismo di conquista tipico del Romanticismo, a quello eroico, in auge quasi un secolo fa, a quello, più recente, della rinuncia.

Chi pratica l’alpinismo tradizionale è sempre un narratore che parla con la propria voce, usando metafore dall’impatto forte, collocando sempre al centro la natura umana.

Questa grande mostra sull'alpinismo è anche celebrazione dell'animo umano e della potenza della montagna
Questa grande mostra sull’alpinismo è anche celebrazione dell’animo umano e della potenza della montagna